Di Bruno Lanciano
Voi, in quanto presenza consapevole, non avete nessun problema, esattamente come lo spazio di una stanza non si fa un problema di tutto ciò che contiene.
Qualunque cosa appare, perché, voi, la Presenza Consapevole, avete già detto sì alla sua manifestazione.
Ciò significa che non esistono veri problemi, perché i problemi riguardano soltanto l'io immaginato dal pensiero, e mai il vero Sè.
Immaginate di lanciare una palla in una stanza: la palla non è un problema per lo spazio, che non ha meccanismi interni che gli permettano di fare resistenza. Solo un altro oggetto può fare opposizione alla palla.
L'io è paragonabile a un oggetto, è un pensiero o una sensazione che nasce nello spazio del Sé e si oppone alla situazione in atto. È questa resistenza che trasforma una situazione in un problema, ed è sempre questa opposizione che trasforma il nostro io ín un'entità separata e il mondo in un problema.
Se non c'è resistenza, c'è soltanto l'Intimità Immediata e Indivisa dell'Esperienza. La pura esperienza non è fatta di parti, sé, altri o oggetti in conflitto tra di loro: è un Tutto Intimo e Indiviso.
Un problema è lo scontro di una parte o di un oggetto immaginario con un'altra parte o un altro oggetto immaginario, ma nella pura esperienza non ci sono parti o oggetti separati.
I problemi sono sempre prodotti dal pensiero: un pensiero in conflitto con un altro pensiero o con una situazione. Tutti questi pensieri appaiono nel Sé, ma non sono il Sé.
Per il Sé, nemmeno un pensiero o una sensazione di resistenza costituiscono un problema, perché sono come palle lanciate nello Spazio Vuoto. Il pensiero che si oppone, e che dà origine all'io, è un problema solo per questo io.
Solo l'io può cercare di sbarazzarsi dell'io, perché è il solo a vederlo. In realtà, l'io non può vedere niente, perché è soltanto visto. La separazione tutti i problemi che ne derivano esistono solo dal punto di vista della separazione, che è immaginario.
Come potrebbe il vero sé volersi liberare dal senso di separatezza se non vi è nessuna separazione? È l'apparente esistenza dell'io immaginario che trasforma una situazione in un problema da risolvere.
E impossibile affrontare dei problemi inesistenti, ed è proprio affrontandoli che diamo loro realtà. I problemi prosperano sull'attenzione che ricevono, anzi, sono fatti di questa attenzione.
In assenza di opposizione a quello che è in questo momento e di ricerca di ciò che non è in questo momento, ovvero in assenza dell'attività che costituisce l'io, c'è semplicemente la situazione in atto, Indivisa, e qualunque cosa sia necessaria al corpo o alla mente sarà orchestrata dal tutto a vantaggio del tutto.
Se c'è una vera emergenza, il corpo e la mente risponderanno con prontezza, ma l'io sarà assente da questa risposta, che risulterà quindi libera dalle lenti della separatezza che distorcono la realtà dell'esperienza.
Mente e corpo svolgeranno il loro compito facendo tutto ciò che è necessario con efficienza e precisione, poi, finita l'emergenza ritorneranno al loro stato naturale di apertura benessere e trasparenza senza residui ne' tracce.
Rupert Spira, La Presenza Consapevole