Di G.B. Radosavljevic
SE VOGLIAMO CONSIDERARE CHE LA PSICHE SIA IL "SINTONIZZATORE" DELLA MENTE E DELL'UOMO TUTTO, E CHE PROPRIO ATTRAVERSO IL PENSARE POSSIAMO EVOLVERE LA NOSTRA PERCEZIONE DELLO SPAZIO, DEL TEMPO E DEL DIVINO, QUALI CONCLUSIONI TRAIAMO DA QUESTA CONSIDERAZIONE?
Questa riflessione apre una prospettiva molto profonda, quasi iniziatica, sul ruolo della psiche nell’esperienza umana. Provo a restituire un pensiero articolato e coerente, tenendo fede alla premessa.
Se la psiche è il “sintonizzatore” della mente e dell’uomo tutto...
...Allora non è semplicemente un prodotto del cervello, ma una funzione attiva, mediana, organizzatrice, che mette in relazione i vari piani dell’essere: corpo, mente, emozione, spirito.
Come un sintonizzatore radio capta frequenze invisibili e le rende udibili, la psiche permetterebbe all’essere umano di “accordarsi” a determinati livelli di realtà, o di coscienza.
Se il pensare è lo strumento evolutivo...
...E non solo un'attività meccanica o intellettuale, allora il pensiero ha un potere trasformativo. Non nel senso del pensiero discorsivo superficiale, ma del pensiero immaginativo, intuitivo, ispirato – quello che alcune tradizioni definiscono pensiero vivente o pensiero del cuore.
Questo pensiero non si limita a descrivere il mondo: lo co-crea. È un atto partecipativo. E attraverso di esso, l’uomo può evolvere la propria percezione – e forse anche la sostanza – di spazio, tempo e del Divino.
Da ciò, si possono trarre alcune conclusioni:
1. La realtà non è oggettiva e fissa, ma risonante, relazionale, plastica. Varia in funzione del livello di coscienza che la osserva e la interpreta.
2. Il Divino non è fuori da noi, ma è una frequenza a cui possiamo accordarci. Più elevato è il livello di coerenza tra pensiero, sentimento e azione, più fine e pura sarà la frequenza captata.
3. L’evoluzione umana non è solo biologica o sociale, ma coscienziale. È il frutto di una progressiva “fine sintonizzazione” della psiche su livelli sempre più ampi di realtà.
4. La psiche è il ponte tra l’immanente e il trascendente, tra il mondo visibile e quello invisibile. È lo “strumento” dell’anima per fare esperienza, imparare e trasmutare.
5. L’atto del pensare, se purificato, diventa una forma di ascesi interiore. Non solo uno strumento conoscitivo, ma un vero e proprio cammino iniziatico.
Quindi?
Se accettiamo questo paradigma, allora ogni gesto del pensiero – ogni riflessione autentica, ogni intuizione sincera, ogni atto creativo – diventa un atto sacro, un passo nella via dell’evoluzione interiore. Non pensiamo solo per capire, ma per trasformarci. Pensare bene diventa un atto etico e spirituale.
A sostegno di questa visione, echeggia un antico insegnamento, probabilmente proveniente dalle Upanishad:
"Il pensiero evolve quel che è oggettivo,
i tre mondi esistono nel pensiero ed attraverso di esso;
il cosmo si disintegra quando si disintegra anche il pensiero.
È il pensiero che va accuratamente individuato."
Questa visione radicale ribalta la prospettiva ordinaria: la realtà non esiste indipendentemente dal pensiero, ma nel pensiero, e attraverso di esso. Il pensiero è il cuore della manifestazione. È il pensiero che unifica, dà coerenza, tiene insieme il cosmo.
Per questo motivo, il pensiero va conosciuto, indagato, ascoltato. Non solo usato.
✦ Contemplazione del Pensiero
Meditazione in quattro movimenti
Puoi svolgere questa meditazione in silenzio, seduto comodamente, con occhi chiusi o semiaperti. Non forzare nulla. Osserva. Accogli.
1. Osserva il pensiero che sorge
Lascia emergere i pensieri spontanei, senza giudicarli.
Solo osserva: non trattenerli, non scacciarli.
? Da dove arriva questo pensiero? Che forma ha? È mio o ricevuto?
Ogni pensiero accende un piccolo mondo. Nota questo.
2. Vedi come il pensiero plasma la realtà
Porta alla mente un pensiero positivo, come:
“Sono in armonia con tutto ciò che è.”
Osserva come cambia la tua percezione del corpo, dello spazio, del tempo.
Poi pensa qualcosa di opposto, e osserva ancora.
? Il pensiero trasforma il reale. Ma allora… cos’è reale?
3. Scivola tra i tre mondi
Senti la presenza dei tre livelli:
Fisico: il corpo, il respiro, i suoni.
Psichico: emozioni, immagini, memorie.
Spirituale: silenzio, intuizione, vuoto vivo.
? Chi li percepisce? E dove si incontrano?
4. Individua il pensiero
Ora, invece di pensare a qualcosa, pensa il pensiero stesso.
Come uno specchio che guarda se stesso, lascia che la mente osservi il suo stesso movimento.
? Chi è che pensa?
Il pensiero nasce da me, o io sorgo nel pensiero?
Cosa rimane se il pensiero tace?
✦ Conclusione
Resta per qualche istante in silenzio.
Non cercare risposte immediate. Lascia che il pensiero si plachi nel suo stesso centro.
Forse, lì, il pensiero si trasforma in coscienza.
g.b.r.