Di Patty Viganò
Molti pensano che il fenomeno degli oggetti spaziali volanti che si vedono nel cielo sia un prodotto della moderna fantascienza. Questo modo di pensare rivela una scarsa conoscenza della storia. Infatti, migliaia di anni prima che la fantascienza nascesse, antichi scrittore descrissero oggetti volanti nei cieli, del tutto simili a quelli che si vedono nei nostri giorni. Facciamo un esempio.
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Lo scrittore classico che ha descritto fenomeni celesti insoliti, come "scudi di fuoco" e "torce infuocate" che volavano nei cieli, è Tito Livio (59 a.C. - 17 d.C.), uno dei più importanti storici romani. Nel suo capolavoro, "Ab Urbe Condita" (Storia di Roma dalla sua fondazione), Livio riporta diversi eventi straordinari che furono interpretati come presagi o prodigi dagli antichi Romani.
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In particolare, Livio descrive avvistamenti di "scudi ardenti" (clipei ardentes) e "torce infuocate" (faces ardentes) che apparivano nel cielo. Questi fenomeni erano spesso associati a eventi storici significativi, come guerre o cambiamenti politici, e venivano considerati segni divini o messaggi degli dei.
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Ad esempio, nel Libro XXI della sua opera, Livio menziona l'apparizione di scudi ardenti nel cielo durante la Seconda Guerra Punica (218-201 a.C.), un evento che i Romani interpretarono come un presagio legato alla minaccia di Annibale.
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Questi resoconti sono stati spesso citati da studiosi moderni e appassionati di fenomeni inspiegabili come possibili descrizioni di avvistamenti di oggetti volanti non identificati (UFO) nell'antichità. Tuttavia, è importante notare che Livio e altri autori classici interpretavano questi eventi in un contesto religioso e mitologico, senza avere le conoscenze scientifiche per spiegarli in modo razionale.
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Altri autori classici, come Plinio il Vecchio nella sua "Naturalis Historia", hanno descritto fenomeni celesti insoliti, ma Livio è particolarmente noto per le sue descrizioni vivide e dettagliate di questi eventi, che continuano a suscitare interesse e dibattito ancora oggi.
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Quindi è sbagliato dire che i cosiddetti “UFO” sono stati avvistati solo dagli anni ’50 del nostro secolo, e sono quindi un fenomeno sociale di emulazione. Questi oggetti volanti ci fanno compagnia da millenni, prima ancora che noi ce ne rendessimo conto…
Dalla pagina 17.794 anni fa