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Wednesday, November 29, 2023

CRESCITA DELL’UOMO: I VARI STADI

di Shamano Shekhinà Shekhinà

L’immagine propone e mostra davvero molto bene tuti i vari elementi essenziali dell’Opera Iniziatica, la quale comporta l’unire i 3 differenti aspetti della Coscienza Umana, che si accompagna poi con i sensi detti fisici ma allo stesso tempo con quelli Sottili, cioè. Spirituali. Le forme geometriche ed i colori consolidano ogni tipo di rapporto dell’opera, mentre intanto le 3 figure simboleggiano gli Stadi della Crescita Umana.

I TRE CERCHI

Tre sono i Cerchi perfettamente concentrici i quali si pongono come la base per qualsiasi considerazione della sfera “Occulta”, in quanto rappresentano esattamente i 3 modi tramite i quali si mostra tutta l’Energia Vitale nell’essenza umana più pura.
Il Cerchio che sta più esterno è il campo energetico dell’essenza fisico – animale (Istinto), quello di mezzo, invece, rappresenta l’Intelligenza dell’Anima ed infine il più interno la Coscienza Spirituale. Risiede in tutto questo l’intera simbologia del 3. Corpo, Pensiero e Spirito, sono la fonte della Triplicità dell’Identità Umana. Tre livelli di Coscienza i quali la volontà ha come ruolo fondamentale di ricongiungere insieme, prima di riuscire finalmente a ricostruire una identità ancora separata.

Grazie proprio ai tre piani, oppure detti livelli, si va a sviluppare così il cosiddetto «Sentiero Iniziatico», il quale l’uomo ha da percorrere prima di potersi riconoscere come unica identità completa.

IL CAOS E LA LOTTA SEMPITERNA

 di Shamano Shekhinà Shekhinà

C’è chi molto spesso va a pensare e credere: che vita beata quella di Chi ha superato tutte le sfere e ogni fatica terrene! Con questo, però, si dimostra di non avere la minima idea della vastità del reale. Come in Terra, così in Cielo, per l’esattezza.
Infatti è abbastanza veritiero che i tantissimi fardelli terreni col tempo vadano via, ma ben altri doveri di livello cosmico, ben maggiori, ne prendono il loro posto. In verità, se in Terra è già così terribilmente difficile tanto più di certo lo sarà in Cielo.
Non si tiene in effetti giammai conto del periodo di “Devachan”,allorché l’illusione nasconde tutto l’enorme ed immane lavoro che attende ciascuno. Ma la vera Lotta contro il Caos non potrebbe mai e poi mai essere semplice, agevole. L’uomo soffre sempre per l’oscurità e per il Caos. In ogni livello le difficoltà si ripropongono, si presentano in quanto molti altri sono gli aspetti celati nelle tenebre ed identico funziona proprio per il Caos.
Per di più, l’essere umano sente solo e soltanto gli attacchi che vengono da quest’ultimo, ma almeno senza doverne veder neanche le mosse fangose. Certo, risulta davvero complesso la vita per l’uomo, ad esempio, per la sua totale ignoranza e anche poichè è servile di fronte alle tenebre. Ma peggio ancora è quando si scorgono i movimenti delle masse materialistiche e materiali che sprofondano inesorabilmente nel Caos più completo e perenne. Quando il fuoco sotterraneo, altamente distruttivo, senza scrupoli, cerca di sfondare davanti alle attese la crosta terrestre, oppure effluvi di gas avvelenano l’intero spazio ecco che le difficoltà orribili superano qualsiasi immaginazione di natura prettamente terrena.

Per ragionare delle difficoltà non sono esclusivamente i singoli gravami che servono, bensì soprattutto i raffronti. Gli ignoranti, infatti, credono fermamente che i celesti altro non facciano che cantare e suonare l’arpa (aspetto prettamente religioso dunque legato a testi spesso inventati). Sono delle totali falsità da dover abbattere. In nessun luogo si legge che le difficoltà esistano solo nel mondo definito fisico; ma bisogna urlare e dire ancora una volta, per raffronto ma adesso tramite una metafora nascosta:

Se qui i diavoli disturbano, là è Satana stesso che impegna l’Arcangelo!

Per terminare l’articolo, breve ma molto chiaro, si va a spiegare che questo è il modo in cui deve essere intesa la battaglia Sempiterna contro il Caos. Bisogna in pratica accettarla come l’unica soluzione, e giungere perfino ad amarla come un grande segno della fiducia accordata dalla Mente del Creatore, la Mente Divina Cosmica mentre mantiene l’equilibrio.

LA CONOSCENZA E’ ANTIDOTO ALLA SOFFERENZA

 di Shamano Shekhinà Shekhinà

Grave azione è quella di abbandonarsi ai pensieri deprimenti, angoscianti e frustranti: essi infatti sono come la ruggine che riveste la Sacra Spada del vincitore. In altre parole, non è possibile che esista la Sofferenza vicino, intorno alla fornace della creatività della vita.
Osservare veramente, attraverso gli occhi dello Spirito la magia della vita e dello spazio infinito significa Conoscere; si tratta in effetti di essere capaci di partecipare alla vita del Cosmo intero. L’esistenza umana non deve assolutamente essere sciolta dalle Leggi esistenti in tutta la sfera dell’Energia Psichica.
Decisamente e ancora più assurdo sarebbe tentare di sopprimere, soffocare la propria Coscienza. E’ infatti davvero complicato stare senz’acqua anche semplicemente per un solo giorno. Allo stesso modo risulta tanto difficile per la Coscienza restare senza alcuna luce dai mondi lontani. Come accade per l’acqua e per il cibo, ugualmente ci si deve continuamente assuefare al pensiero di una grande vita.
L’Insegnamento, che si fonda profondamente sull’esperienza, concede e offre a chiunque decide di volere la gioia dell’applicazione. Detto questo, non bisogna mai svilire tutto ciò che è immensurabilmente grande e molto prossimo nel flusso della propria profonda Coscienza. Non va infatti neanche assolutamente costringere in limiti limitati nonchè prefissati quello che viene come l’unico fondamentale respiro della Madre del Mondo.
A tal proposito va detto che è gioioso invece al contrario star lì a lavorare con pazienza e amore al rinnovamento senza l’esistenza inutile della paura di poter sbagliare il sentiero. Partendo da un tale trampolino il quale è più ovvio e soprattutto tangibile, seguendo le Leggi immutabili, Universali, occorre fare la più attenta attenzione all’Insegnamento della Vita.

“”Né un giorno né un’ora passi senza partecipe applicazione dell’Insegnamento.
Custodite lo Yoga come la via della Luce, sapendo quanto sono abbondanti le faville della sua Radianza!
Noi non recideremo il legame, anzi, lo sosterremo””
(Agni Yoga)

Oppure ancora più sintetico:
Come il sole è instancabile, così sia inestinguibile Agni!
(Agni Yoga)

La Conoscenza, la Conoscenza, la Conoscenza!!!!!!!!

Se si riuscisse a pensare che essa è in verità la sola e unica via per la salvezza, non resterebbe minimamente neanche un esiguo frammento dell’intera Sofferenza che ancora oggi divaga. Infatti, ogni forma e tipologia di dolore umano è il prodotto principale dell’Ignoranza.
Capire quanto è importante dover riuscire anche lentamente ad espandere la propria Coscienza vuol dire, in fin dei conti, cooperare direttamente verso la sicura evoluzione. Tutto quello che la ostacola e la frena da sempre è del tutto, al contrario, anti evolutivo.
E concludendo, si decide di dare l’ultimo input, vale a dire, che le attività del nemico sono semplici ma onnipresenti comportamenti criminali, ed esse comportano un Karma davvero terrificante. La Conoscenza, ripetuto per l’ennesima volta, metterà definitivamente termine alla Sofferenza umana.

Sunday, November 19, 2023

GLI ORRORI DELLA SANTA INQUISIZIONE

 del Dr. X - M⛬ G⛬ O⛬ -

GLI ORRORI DELLA SANTA INQUISIZIONE


Tomas de Torquemada Un sicario della chiesa cattolica



L'Inquisizione Spagnola: Violenza e Fanatismo in nome di Dio - Curiosità Storiche



L'inquisizione nel Medioevo: la ricostruzione di un processo



Questi videos si commentano da sè.

MISERABILI E PORCI!

LA LUCE E LA TENEBRA NEL’UOMO

 di Shamano Shekhinà Shekhinà

Il miglior modo per introdurre la tematica è il consiglio di fare molta attenzione a tutti i propri pensieri negativi, questo perché essi in qualsiasi maniera si rivolteranno sempre e solo contro sé stessi. Inoltre, copriranno il proprio Essere di una lebbra terribile. Quelli buoni, al contrario, risalgono e innalzano proprio tale Essere. È fondamentale dunque comprendere che l’uomo porta in sé sia la Luce salutare che la Tenebra più mortale.

Si affermava infatti che ogni segno nello spazio è un luminoso lampo. Il Maestro Urusvati non lo abbia mai negato, ed ebbe addirittura a dire che un giorno si sarebbe riusciti ad imparare come trasmettere i segni a lunga distanza: nonostante ciò i suoi discepoli non poterono capirne minimamente il senso.
Egli disse anche: “Attenti ai pensieri negativi. Si rivolteranno contro di voi e vi copriranno di una lebbra orrenda. Quelli buoni invece salgono e vi innalzano. Dovete capire che l’uomo porta in sé luce salutare e tenebra mortale”.

In questo suo particolare e velato modo di esprimersi il grande Pellegrino insegnava senza sosta tutti i valori eterni ed il potere infinito che possiede il pensiero umano, ma neanche qui nessuno dei suoi Precetti venivano capiti se non da pochissimi. Raccontava davvero in modo semplice e diretto eppure pochi erano in grado di tenere in mente tutto quello che andava dicendo ogni giorno.
Nella Nostra Dimora la concisione viene molto apprezzata: i suoi geroglifici si sono comunque incisi col fuoco forti e immortali nello spazio.

IL DOLORE NELL’INSEGNAMENTO INIZIATICO

 di Shamano Shekhinà Shekhinà

Un grande Maestro Orientale insegnavache : «con l’abbandono del desiderio nasce la felicità». Essendo l’infelicità un frutto dell’Ignoranza (la maggior causa di ogni male), dalla quale poi viene l’errore, si può affermare chiaramente che il Dolore è un frutto dell’Ignoranza e al contrario, che la felicità è invece il frutto della Saggezza.

IL DOLORE
Un grande Maestro Orientale insegnava che: «con l’abbandono del desiderio nasce la felicità».
Tutto ciò può essere ulteriormente ridotto nei due opposti elementi di “Squilibrio ed Equilibrio” (Legge della Polarità), da dover rendere complementari e compenetranti tramite la più elevata e tangibile auto realizzazione, in sé stessi, della Via di Mezzo, anche chiamata il “Sentiero di Mezzo”.
Questa magnifica Via (rappresentazione più idonea per la Saggezza), può essere presentata ad una mente Occidentale ricorrendo al Criterio del Ritmo. Questo Criterio del Ritmo simboleggia l’elemento grazie al quale prende corpo e di conseguenza si manifesta qualsiasi altra Legge; senza tale Criterio, collegato alla Legge dell’Equilibrio, per esempio, non potrebbero mai manifestarsi in modo equilibrato le Leggi come quella d’Economia, di Distribuzione, di Emanazione ed infine di Riassorbimento dei Cicli sistemici e cosmici dell’intero universo. Per l’Iniziato, dunque, il Criterio del Ritmo nasconde proprio la Legge di Sincronicità la quale agisce, tra l’altro, soltanto in presenza dei piani multidimensionali e pluritemporali.
Il Criterio del Ritmo nella Filosofia Ermetica asserisce che, ogni cosa fluisce e rifluisce allo stesso modo e tempo, dunque ogni cosa propone delle fasi differenti; tutto si alza e tutto poi cade, in ogni cosa è manifesto il Criterio del Pendolo: l’oscillazione di destra è pari ed uguale a quella di sinistra e tutto si va a compensare nel Ritmo (Cicli, Cadenze, Ritmi, VII Aspetto cosmico, chiamato anche l’Aspetto Cerimoniale dell’Universo).
Quanto appena descritto vale per qualsiasi cosa: per i pianeti, per le stelle, per l’energia e per la materia, così come anche per gli uomini e tutti gli animali, perciò anche per la mente. Questa è l’Arte degli Ermetisti: compreso per bene il Criterio, più, imparare ad utilizzarlo invece che subirlo in modo spietato. Quindi, se l’Ermetista si polarizza sempre meglio su un preciso punto, arriva a neutralizzare la forza Ritmica del Pendolo la quale, oscillando tende a portarlo fino all’altro polo.
I vari modi d’utilizzo, contrazione e di neutralizzazione del Criterio del Ritmo, riescono a comporre una delle parti più importanti dell’Alchimia Mentale. È ben evidente qui il paragone che unisce il moto ritmico (l’Ordine) o aritmico (il Chaos) di questo Criterio, con il Filo a Piombo tipico Massonico di già analizzato in altri articoli. Ulteriore analogia assai evidente la si può ritrovare con la Croce Mobile dello Zodiaco, detta dell’Apprendista, come pure con la Croce Fissa e la Croce Cardinale le quali fanno riferimento, nella sfera esoterica, alle Iniziazioni seguenti. Il moto della Svastika la quale raffigura quello del sole, ascendente (destrorso) e discendente (sinistrorso).
Pur potendo evitando una citazione di tutti i simboli correlata i al moto sincrono bisogna ben ricordare che, sottostanno comunque tutti allo stesso criterio: Oscillazione – Perpendicolo - Oscillazione e che inoltre il fermarsi di quello perpendicolare, facendo all’unisono cadere silenzio su ciascuna dissonanza interiore è, per l’Iniziato Occidentale, la “Via di Mezzo”. Torniamo adesso al soggetto di questa intera nota, il criterio del Dolore ed alla sua antitesi, quello Criterio Felicità. Il Criterio del Dolore è il frutto dell’Ignoranza Sovrana e l’intera sua possibile risoluzione sta nel fatto dell’esistenza di Liberazione, ma di quest’ultima conviene non parlare.
All’origine della Filosofia Orientale del “Dharma” (in Devanāgarī: "धर्म", nel Buddhismo possiede l'altro significato di “Legge Universale Naturale”, cioè tutte le regole in cui il Saṃsāra (Eterno Ritorno) segue il suo corso. si trova l’elenco delle “Quattro Nobili Verità”):

1) la Verità del Dolore;
2) la Verità dell’origine del Dolore;
3) la Verità della soppressione del Dolore;
4) la Verità del cammino che porta alla soppressione del Dolore

Prima Verità: la nascita è già Dolore, la vecchiaia è sempre Dolore, la malattia porta in sè comunque Dolore, la morte è infine Dolore, la fusione con quello che non piace è Dolore, la separazione da ciò che invece piace è Dolore, il non ottenere qualsiasi cosa si desidera è sempre e solo Dolore.

Seconda Verità: l’origine del Dolore è rappresentata dalla sete, di sapere – provare - possedere, che è la radice e la causa di rinascita, di desiderio, di piacere, di esistenza.

Terza Verità: la progressiva e personale soppressione di quella sete “Colmando ed in tal modo esaurendo” grazie al Sapere, la vera unica fonte di quel desiderio.

Quarta Verità: è proprio il dedicarsi a fare “Ottuplice Sentiero dell’Iniziazione” di: 1) retta fede, 2) retta decisione, 3) retta parola, 4) retta azione, 5) retta vita, 6) retto sforzo, 7) retto ricordo, retta concentrazione.

Applicarsi in questo difficile ed arduo Sentiero consente di giungere, all’Adepto d’Oriente, allo stato di Illuminazione ed alla Beatitudine, avendo debellato, tolto definitivamente la brama della vita prettamente materiale e formale e di ogni suo aggregato: la forma, la sensazione astrale, i concetti e gli ideali personali o separativi, tutte predisposizioni di natura limitativa, di coscienza individualizzata ma soprattutto di Attaccamento. Questi come chiamati aggregati, insegna questa Filosofia, sono il risultato “dell’Ignoranza sulla propria Divina natura”, perciò sono da e per sempre impermanenti.
Preferiamo concludere l’intero articolo, sperando sia stato abbasta esaustivo, attraverso una citazione tra le più adatte per la comprensione unitaria di quanto riportato.
“”Effimeri sono i fenomeni sottoposti alla legge del nascere e del perire; essendo nati periscono. Per essi il compimento, consiste nell’estinguersi””

(Mahaparinibbana Sutta VI, 10)

LA MONTAGNA DI DANTE: SIGNIFICATO ESOTERICO

 di Shamano Shekhinà Shekhinà

Nel Convivio, Tomo II, Dante Alighieri riportò che: «… in ogni Opera d’Arte vi sono sempre 4 significati, il letterale, l’allegorico, il morale e l’anagogico (greco anà-ago: conduco in alto)»
Questo preciso e dichiarato criterio riesce a riassumere 4 definiti modi per saper concepire un’idea, infatti dona una definita forma ad una Montagna ideale, da dover scalare, per poi giungerne all’apice ed infine ritrovare la purezza immateriale dell’idea Primigenia.

LA LUCE E L’OMBRA DELL’IDEA
La “Caduta” con la successiva volgarizzazione di un’idea qualsiasi va attribuita all’incapacità da parte dell’osservatore di essere in grado di riconoscere il vero principio che è rappresentato dall’anima. In pratica, l’incapacità di riconoscerne il senso ben nascosto dalla forma puramente ed appositamente esteriore.
Ed è proprio per questo accade che l’osservatore, da incapace, può soltanto distorcere l’idea fino a renderla l’Ombra di sè stessa. All’opposto, l’abile e saggio pensatore, invece, è ben capace di contemplare la stessa idea nel suo stato immateriale, riflettendola in sè stesso, vale a dire nella propria intima coscienza e rispettando ogni suoi criterio originale.
Riflettere un’Idea in effetti vuol dire farla scendere fino ad arrivare al piano della ragione fisica, per poi trasmetterla, rispettandone sempre e comunque il significato interiore. Quindi, a tal punto, lasciarla com’è, senza contaminare nessuna sua forma esteriore con delle interpretazioni fortuite soggettive, le quali inevitabilmente finiscono per oscurarne irrimediabilmente l’intero meraviglioso significato.
Si capisce adesso molto meglio che il saggio, una volta che ha raggiunto la “Visione” dell’Idea, non la porta a sé, bensì ne “Riflette” tutti i suoi autentici contenuti nella propria coscienza, per poi trasmettere i significati percepiti alla mente, mente che s’illumina di sottile comprensione.

RESTAURARE L’ANTICO MISTERO
Nella realtà, in pratica cioè, il ricercatore trova l’idea nascosta nella profondità di significati grossolani. Ma non sarebbe così veramente un buon ricercatore se non fosse in grado di riconoscerne il vero valore, anche se “trafugato”, e di poi riuscire a raffinarne l’intera sua essenza (Levigare la Pietra grezza) per elevarne totalmente il senso. Riportandolo alla sua identità originaria di vertice, e restituendolo ai significati profondi nonchè complessi del suo spirito interiore.
La “Magia” dell’Iniziato risiede esattamente in quella di ridare la grazia, la snellezza, l’efficacia, l’essenzialità ed infine la sintesi al concetto primario così com' era o almeno il più possibile. Per ciò, l’idea, libera e scevra da qualsiasi tipologia di attributo comune, viene rappresentata dall’Unità e attraverso il Numero 1.
Le seguenti parole riprese da uno dei più antichi Commentari: “…dove esistono due verità, non esiste verità…”
La metafora di tutto il pensiero umano è per l’appunto una Montagna suddivisa in 4 Livelli, come ha citato proprio o stesso Dante, ed è l’emblema di altrettanti 4 mondi di pensiero.
Sulla vetta più elevata della Montagna (l’Olimpo) dimora il pensiero puro (Giove), genera l’idea archetipa (nascita di Minerva) da cui prende poi origine qualsiasi forma di pensiero materiale.
In mancanza di aspetti accertati e tangibili, però, l’idea Archetipa si rivela inavvertibile alla mente concreta. Allora, l’anima dell’idea stessa, soltanto percepita, deve essere rivestita di pensiero più razionale: così la si può rendere tangibile al “mondo del pensiero concreto”. Ma i rivestimenti di un pensiero prettamente fisico (ragionamenti ed interpretazioni), ne oscurano del tutto il principio sottile, spirituale che al contrario va ritrovato. E questo rappresenta esattamente il compito dell’analisi Esoterica (“Esoterikòs” vuol dire appunto “Guardare dentro”).

LIVELLI DELLA NATURA UMANA
La Montagna Interiore ovvero la scalata verso la più alta forma di Coscienza, conduce ai medesimi significati della “Tetractys” (triangolo equilatero formato dalla sequenza dei primi dieci numeri disposti in quattro righe), i cui numeri rappresentano e portano ad una gerarchia contenente 4 Mondi.
Per l’esattezza e attraverso la numerazione tra le più antiche in Simbologia:
Mondo del Generatore (Numero 1)
Mondo del Generante (Numero 2)
Mondo del Generato (Numero 3).
Questa Triade o Trinità appunto conferisce una forma ed una sostanza al Numero 4. Il Mondo Materiale basato interamente sui 4 elementi conosciuti di solito della natura (qui non cito gli elementi nascosti che portano ad essere 20 in tutto):
1) Terra (Piano Fisico)
2) Acqua (Emotivo)
3) Aria (Pensiero)
4) Fuoco (Pensiero Metafisico)
Questa stupenda rappresentazione venne stata ripresa da molti catechismi per poter esprimere la Natura Umana, formando così un semplice schema:
1° Livello: la Mente Passionale, sede di tutti gli istinti nonchè generatrice dell’Illusione e dell’Irrazionale;
2° Livello: la Ragione Fisica, generatrice dell’intelligenza cosciente e tangibile;
3° Livello: l’Intelligenza Concreta, sede del pensiero astratto ma anche generatrice della Logica e dell’Intuizione;
4° Livello: l’Intelligenza Intuitiva, sede dell’Intelletto, viatico prettamente naturale per la conoscenza diretta dell’idea. Generatrice del ponte tra la mente e la coscienza, si tratta dell’ingresso ai piani Metafisici del Pensiero detto la Ragion Pura.
Se scalato ognuno di questi Livelli per bene dunque compresi, si può accedere alla più elevata e spirituale forma di percezione esistente di tutto ciò che circonda l’essere vivente umano.

Tuesday, November 14, 2023

LA MEDIANITA’ E IL VAMPIRISMO ENERGETICO

 di Shamano Shekhinà Shekhinà

Per Vampirismo Energetico si va ad intendere quel fenomeno posto in atto da quelle definite Entità Disincarnate, conosciute meglio ancora come Spiriti Elementari, i quali dimorano nel piano astrale inferiore, cioè infero, di bassa frequenza. I primi responsabili a permettere la non attenzione misericordiosa per la sopravvivenza in vita in questo preciso limbo di alcune tipologie di entità, sono stati i Medium e anche gli operatori dello Psichismo Inferiore.
Una volta che si sono separate dalla loro controparte di natura Spirituale e dai loro corpi fisici, queste entità restano comunque nei propri involucri astrali, anche chiamati Gusci (animati dalle proprie qualità inferiori). Essi sono irresistibilmente attirati sulla terra dagli elementi risuonanti alla loro natura adesso grossolana. È proprio questo forte bisogno energetico che l’induce a prendere più energia possibile da chi apre loro la “porta della propria casa”, azione che non andrebbe fatta se non da veri esperti nel campo (ricordo che non è assolutamente un gioco). La loro permanenza nel piano astrale cambia per quanto riguarda la durata; ma termina invariabilmente con la loro disintegrazione.
Detto questo, sarebbe veramente saggio, intelligente e opportuno evitare, anche solo appunto per gioco, le pratiche medianiche e quelle spiritiche, così che queste forme elementari di vita non creino dei gruppi attorno alla sfera di Medium e di Ricercatori dei fenomeni Psichici, nutrendosi in tal modo, delle loro emanazioni magnetiche.
Il consiglio è doveroso per chi si mette a rischio e lo fa soprattutto con gli i veri Operatori del settore:
«Il medium è una locanda dove alloggiano mentitori disincarnati»

L’ESOTERISMO DELLA PAROLA

di Shamano Shekhinà Shekhinà

Esaminare la Regola del Silenzio come un concetto del tutto a sé stante, sarebbe davvero non idoneo bensì molto fuorviante; cioè, un tipico procedere in modo Exoterico.
Differentemente, come sempre accade in ambito profondamente Iniziatico, anche tale particola Precetto deve essere preso come una parte fondamentale di un paradigma ben più grande ed assai più ampio. Che se venisse riconosciuto per la sua interezza, nel suo complesso di certo porterebbe a delle considerazioni finali fortemente differenti da quelle che possono venire fuori dalla sua semplice “Singolarità”.
Come avviene per ed in ogni altra idea Iniziatica, anche questo argomento si sviluppa su definiti 4 Livelli conseguenziali e che procedono a scalata. E proprio da questi “Dislivelli” fuoriesce la differenza tra ciò che è Exoterico, etico, Esoterico ed infine Iniziatico. Questi Dislivelli, in aggiunta, si evidenziano nel “Corpus” di quelli che la Dottrina Segreta pone sotto il nome di Misteri Minori (Cerchio Esterno o Apprendistico) e Misteri Maggiori (Cerchio Interno o Agape).
Così si sarà capaci di vedere che, anche da un argomento all’apparenza molto semplice, come in effetti parrebbe quello del «Dire o Non dire», se considerato da una prospettiva del particolare, si può benissimo spaziare sino perfino a giungere ai limiti del “Sacro” (Sacrum Facere). Poichè, per esempio, la verbalizzazione di un’idea di natura archetipale (precipitazione Psichica che accade con l’utilizzo della parola), nella visione Iniziatica equivale esattamente ad una incarnazione dell’idea in sé.
Quella di voler incarnare proprio l’Idea rappresenta una delle varie prerogative Esoteriche nell’utilizzo Iniziatico del potere immenso della Parola. La quale, se applicata correttamente da chiunque ne conosce e ne sa tenere il rapporto equilibrato fra il valore archetipo dell’idea e la qualità della Parola che trasmette (vibrazione e modulazione energetica), il Dire o Non Dire diviene veramente uno strumento di portata enorme nonchè potente a disposizione dell’Iniziato. Ed esattamente a questo punto, naturalmente, non ci si riferisce alle rappresentazioni simboliche, bensì ai veri Iniziati.
Dal Teorema a cui si è appena fatto il doveroso riferimento, anche se in modo superficiale, nasce il Principio delle Parole di Potere.
La Parola di Potere e la Parola Sacra, infatti, sono fatte ri - suonare con finalità dirette verso differenti importanti scopi. Tra quelli definiti Sacri, bisogna menzionare e tenere bene a mente soprattutto quelli di tipologia Cerimoniale (Teurgia e Cerimoniale Iniziatico), i quali non abbiano alcuna origine né di natura prettamente popolare oppure a esclusivo e mero carattere rappresentativo.
Per essere in grado di capire nel cuore il reale Potere effettivo della Parola, ognuno dovrebbe iniziare dall’assunto che la Parola stessa non è ovvero soltanto la materializzazione di una semplice Idea, ma trattasi nella pratica più profonda di un preciso Suono. Ed inoltre che entrambi tali aspetti vanno sempre presi in considerazione.
Nel “Complemento Suono” (per l’esattezza il termine modulare) della Parola, è da far riferimento all’equazione di: emissione, pausa, emissione, silenzio. Ed anche se il silenzio potrebbe sembrare come “buon ultimo”, non per ciò andrà mai assolutamente valutato come fosse un componente minore, anzi, della massima importanza per qualsiasi azione si voglia diventi reale e riuscita.
Ancora, davvero importante non scordare che proprio il Suono, e di conseguenza allo stesso tempo la Parola, è un aspetto molto dinamico tanto creativo quanto distruttivo. Mentre il Silenzio simboleggia il suo terreno fertile, che può anche coprire e magari nascondere, ma è soltanto lì, nel silenzio, che può nascere l’idea inconscia o addirittura super conscia (Spirituale), sino a riuscire nel realizzarsi in una dimensione materiale anche dalla mente fisica.


E’ QUESTO IL VERO SEGRETO INIZIATICO!!!

Sunday, November 12, 2023

IL SIGNIFICATO DELL’INIZIAZIONE

 di Shamano Shekhinà Shekhinà

L’Iniziazione è la rappresentazione di un complesso processo in apparenza di tipo formale ma fortemente evocativo, destinato a poter realizzare sotto l’aspetto psicologico nell’individuo il passaggio da uno stato involuto dell’essere, reputato infatti ancora inferiore per conoscenza e consapevolezza, ad uno stato superiore: la trasformazione da semplice profano in Iniziato.
Attraverso una serie di azioni e atti altamente simbolici, o anche di prove morali nonchè fisiche, si ha intenzione di comunicare all’individuo la sensazione che egli “Muore” per poi “Ri - Nascere” soprattutto interiormente realizzando l’introduzione, l’accesso in un mondo superiore, in uno stato psichico (animico) più perfetto di quello dello stato profano. Al limite estremo, l’Iniziazione dovrebbe infatti pienamente configurare una vera e propria sublimazione, la quale pone dinnanzi al soggetto di doversi proiettare ben oltre a qualsiasi stato condizionato immaginabile prima.

L’ESPERIENZA NELL’ISTANTE
L’Iniziazione, o meglio la trasmissione spirituale nonchè la consapevolezza del punto essenziale (Esistenziale) dell’Essere, risiedono esattamente nell’istante, in quella netta rottura cioè del tempo e del livello di coscienza ordinario verso lo straordinario. In altre parole, si tratta di ciò che l’esperienza biblica chiama “Apertura dei cieli o all’improvviso”.
Colui il quale varca la soglia accede così nel tempo senza il tempo e si ritrova introdotto alla conoscenza delle realtà essenziali. È un’intuizione folgorante, fulminea, una vera illuminazione, ancora, una consapevolezza del tutto nuova la quale non lascia più come si era prima di viverla. L’esperienza dell’istante, facendo entrare appunto la coscienza in un contatto immediato, senza nessuno schema, con l’Essere Divino, genera una completa e perenne inversione di tutte quelle valutazioni umane, una conoscenza nuova.
La memoria interiore e vitale, in tal modo si potrebbero definire l’Anamnesis, deve essere per forza alimentata in maniera costante dall’istante eterno e dall’ispirazione che giunge direttamente dall’alto. Ci si può inserire in tale flusso continuo, molto simile ad un raggio ininterrotto di luce la quale scende dalla sorgente della rivelazione e così illumina con tutte le sue vibrazioni l’intero creato, grazie alla conoscenza per partecipazione.

CONCLUSIONE

Da tutto quello che si è spiegato fino a questo punto si può benissimo trarre alcune delle principali considerazioni su cosa è l’Iniziazione.

1. L’Iniziazione accade attraverso una trasmissione, sia nella sfera visibile (riti, insegnamenti e rivelazioni) che in quella invisibile. Nell’ambito invisibile si parla di trasmissione di una influenza sottile volta a trasformare chiunque viene Iniziato e ad accrescere tutte le sue percezioni.

2. Pare che si possa trattare di “collegamento ad una profonda Tradizione” soltanto se questa Iniziazione avviene tramite una catena ininterrotta nel tempo, la quale si possa riportare direttamente a chi ha istituito proprio quella Tradizione.

3. Nella Tradizione Cristiana l’aspetto dell’Iniziazione che riguarda la trasmissione sottile di una influenza spirituale è in pratica la dimensione centrale. Se si può perciò parlare di Iniziazione Cristiana, è solo e soltanto in questo tipo di contesto.

L'ORDINE COSCMICO NEI TAROCCHI

 di Shamano Shekhinà Shekhinà

Ed ecco che ci si focalizza ora alla simbologia la quale contrasta la rappresentazione moderna ma allo stesso tempo millenaria del Jolly. Dunque. Idonea è il riferimento al XVII Arcano Maggiore, la carta della Stella dei Tarocchi. Al centro della carta infatti trovasi una donna, una Musa, la quale si rifà certamente alle figure definite mitologiche più classiche. Questa donna è nell’atto del versare all'interno di un fiume due liquidi da delle particolari anfore, ad alimentare in pratica il moto perenne infinito dell'acqua del fiume. Inoltre, l’intero paesaggio alle spalle alla musa si mostra fortemente splendente, caratterizzato da un azzurro intenso, illuminato quasi a giorno dalla Stella più vistosa come se fosse il sole, la grande luce la quale propone ogni dettaglio in tutta la sua vivididezza.
Questa carta simboleggia il destino, ovvero il Karma. Un destino da intendere come il moto perpetuo e continuo il quale si può benissimo perpetrare oppure anche ripetere nel tempo o ancora pure tramite differenti vite. Il liquido di un'anfora è versato sulla terra, l'altro nell'acqua appunto, a rappresentare un destino che può essere sia di natura oscura che al contrario del tutto limpida, e che in qualsiasi caso si fonde assieme, dato che il liquido versato sulla terra comunque forma rigagnoli che confluiscono nel fiume. La musa stessa si ritrova con un piede nell'acqua e l’altro direttamente nel fiume, ed oramai si è ben visto che rappresentazioni di tale genere per Rider Waite significano soltanto una cosa, il contrasto per essere in grado di crescere. Un destino inevitabile, composto da tutti i gesti umani, fatto in poche parole da noi.
In relazione al come si va a comporre la corrente del fiume, versando quei liquidi i quali rappresentano la trasposizione del proprio Essere (Esistenza) e di come ci si comporta nelle varie differenti fasi della vita, si andrà lentamente, come fa lo scorrere del fiume, verso il personale destino. Ineluttabilità e libero arbitrio, i due flussi cardini che sono alla base del proprio destino appunto.
La Stella fa la giusta chiarezza su tale unione tra i due eterni dilemmi esistenziali. La Stella in effetti è una carta che come principio stesso infonde la pace, la serenità, simboleggia una guida da sempre per tutti coloro i quali navigano nel mare delle infinite emozioni. E' sempre lei una carta la quale si prodiga a spingere sulla contemplazione, sul sapersi fermarsi anche solo un attimo prima di proseguire in maniera più idonea ae saggia lungo la propria strada.
Le stelle sono il canale di comunicazione tra gli individui. Apporta comunque e ancora la speranza e la felicità; inoltre, e non è assolutamente poco, aiuta ad attrarre ogni desiderio, tutte le ambizioni, ma soprattutto aiuta a ritrovare la via che si crede perduta. La Stella trasmette il concetto della moltitudine, della vastità, della bellezza, dell’universalità, donando nuova irradiante luce, chiarificando le situazioni poco chiare se ci si ferma a contemplarle. Tutto questo in primis avviene nella sfera dei sentimenti.
La Stella al dritto è un sicuro forte ausilio da parte del destino verso i confronti del consultante, è perciò un punto di arrivo e allo stesso tempo di ripartenza. Al dritto ci si può infatti permettere anche di poter aspettare quel momento, quell’attimo più favorevole il quale, sorretto dal Mutamento, rimarrà tale per molto molto tempo.
Con la Stella al rovescio invece, esattamente questo momento così favorevole è davvero brevissimo, un lampo quasi. Di conseguenza, o si coglie al volo (Cogli l’Attimo!!!) oppure svanisce inesorabilmente in un attimo (occasione della vita perduto per mancanza di coraggio, volontà e azione). Il consultante deve perciò porre da una parte l'essere troppo presuntuoso e sicuro di se stesso, non deve divenire schiavo della sua stessa arroganza, che lo avvia senza scampo ad adattarsi male al periodo profondamente e fortemente problematico che lo sta aspettando.

Friday, November 10, 2023

LA MAGIA DEL CAOS

di Shamano Shekhinà Shekhinà

“Mi trovo davanti a una buia caverna immerso fino alle caviglie in un nero luridume. Intorno a me aleggiano delle ombre. Sono attanagliato dalla paura ma so che devo entrare. Striscio attraverso una stretta fenditura nella roccia e giungo in una caverna più interna col fondo ricoperto di acqua nera, ma dall’altra parte scorgo una pietra che emana una luce rossastra a cui devo arrivare”

(Viaggio infernale nel futuro. Il Libro Rosso, C.G. Jung)

Il Caos nella Tradizione Ermetica e nella Simbologia Ermetica è rappresentato quasi sempre dall’immagine del Drago oppure dalla stessa Caverna Oscura o ancora dalla Quercia Cava (“Chēne”,la cui radice viene dal Greco “Chaino” che significa “Aprirsi, Essere spalancato”) e da cui poi si forma “Chaos”, riferito non solo all’idea del Caos e delle tenebre ma anche alla larga apertura ed infine all’abisso.
Ma qual è il motivo per cui il Caos, la follia divina hanno così tanta importanza nella cultura Ermetica? Se l’universo, in sè, evolve verso stati di massimo disordine, come poter spiegare l’emergere di strutture altamente complesse ed organizzate, come gli organismi viventi che sono degli stati del tutto improbabili?
L’osservazione dei fenomeni naturali ha permesso agli antichi Alchimisti di conoscere sia ciò che avviene nell’uomo, il rapporto ordine e disordine, sia come la materia prima, altra “Metafora” del Caos, è necessaria in ogni “Trasformazione”, come nell’aumento del Caos o Entropia è nella nascita di un nuovo ordine.
Per esempio un altro simbolo è la Vergine Nera. Il colore del Caos associato alla forma per la quale è destinato, vale a dire quella forma perfetta, pienamente immacolata (la Vergine appunto) che fa in seguito nascere il suo figlio migliore (il Lapis), proprio quell’ordine nuovo che dal Caos prende tutta la sua forma.

NEI TAROCCHI

Il Matto è l’ultima carta dei Tarocchi, essendo una carta senza alcun numero, che i cartomanti mettono o prima oppure anche dopo i 21 Arcani Maggiori all’atto di mescolare le loro carte.… Il Matto inoltre è man mano divenuto il famoso Jolly/Joker nella carte da gioco proprio uscite dagli Arcani Minori. Ma quale necessità possiede il Jolly nel contesto di un mazzo da gioco o di tipo divinatorio e quali sono le sue caratteristiche?
Il primo facile da intuire è l’Imprevedibilità, e niente risulta più imprevedibile di qualcosa che non è mai numerato, quindi non definito, codificato, e la sua presenza rappresenta la “Deviazione” da tutto ciò che è a quello che è destinato poi ad essere, che purtroppo mai più potrà essere. Ciò fa nascere delle nuove possibilità come pure delle nuove disgrazie, ma sempre non previste e prevedibili dal dato di partenza e questo forse può giustificare l’effetto Jolly, che può cambiare anche del tutto gli esiti di una partita in corso per chi lo detiene ma anche per chi può levarlo al suo possessore.
Il secondo è esattamente il Disordine, a volte diretto effetto del primo ma conseguenza immediata degli altri aspetti “Archetipici” del Matto stesso: l’atemporalità, l’assenza di ogni valore e ogni significato come espressione del nulla e del vuoto, l’adirezionalità del movimento nello spazio, che nel gioco di carte giustifica la possibilità del Joker di avere il valore della carta che ad esso si associa.
Il terzo è l’Irregolarità, questa volta unione dei due precedenti nella relazione con un contesto: quello che vale per le tutte altre carte/persone non vale mai invece per il Joker/Matto, la sua unica regola è l’assenza di regole.
Il quarto, non meno importante, è l’effetto non voluto dell’Inversione; le caratteristiche del Joker creano un livellamento ed un azzeramento delle differenze esistenti fino ad invertire le stesse, non soltanto per effetto del disordine e dunque della casualità della divisione delle forze, non più soggette a meriti e capacità, bensì per affinità favorisce quelli che giocano male (o agiscono il male) o non sanno proprio giocare (la fortuna dei principianti). È’ il protettore degli Altri, delle minoranze e delle devianze.
Per finire è che si tratta della Matrice da cui parte tutto il senso dell’opera e a cui l’opera stessa volge, da cui poi lo si assimila alla Materia Prima ed al Caos. Spesso si dice infatti che è il percorso che conta ed i 21 Arcani Maggiori sono per l’iniziato istruttivi per il suo cammino anche se poi tutto si risolve nel Caos da cui tutto è partito. In effetti, il lavoro dell’iniziato avviene proprio ai margini del Caos, dove il Drago protegge il suo tesoro, ai confini del Mondo (l’ultima carta dei Tarocchi che precede il Matto).

“La follia, come sai, è come la gravità, basta solo una piccola spinta”

Thursday, November 9, 2023

MAGIA DISTRUTTIVA: ZADU E MALEFICI

 di Shamano Shekhinà Shekhinà

Il termine “Kanawari” con il quale si definiscono i Malefici e tutte le pratiche di Magia Distruttiva è “Zadu”. Si parla qui di una corruzione della parola “Hindi Jadu” che vuol dire letteralmente ‘Incantazione’, ‘Magia’ oppure infine ‘Formula Magica’, ma può cambiare il suo significato in relazione alle occasioni e anche dell’interlocutore. Nel gergo più comune, però, il termine Zadu si riferisce ad un particolare Rituale di Magia manipolativa, in genere svolto sul campo della cremazione, per riuscire a generare un amuleto di tipologia malefica capace di portare addirittura alla morte della vittima scelta accuratamente e della sua intera famiglia.
Lo Zadu inoltre può essere descritto come una complessa e molto antica pratica rituale di origine “W:bön”, pienamente in grado di costruire e mantenere aperti dei potenti ponti ed anche molto sottili tra l’ambito extraurbano (la Dimensione Parallela) nel quale dimorano tutti gli Spiriti, ed il microcosmo urbano (Dimensione opposta, cioè terrena) dentro il quale risulta più forte il desiderio degli uomini di tenere incontaminato e ben saldo l’equilibrio che sottende ogni realtà domestica.
Tramite lo Zadu di conseguenza, si vanno a creare delle vere e proprie falle nella costante tensione che c’è tra il mondo delle entità dette sovrannaturali, la cui tendenza è quella di entrare nel villaggio per poter soddisfare i propri istinti, siano esse la brama di sangue, oppure, nel caso delle semi - divinità, la smania di essere instaurati come divinità all’interno del tempio, e quello degli uomini in carne e ossa.

CACCIARE IL DEMONE DAL VILLAGGIO

Il posto prescelto per finire l’azione dell’esorcismo è una conosciuta curva a gomito, la quale viene dopo l’evidente dorsale montuosa che separa l’ampia buca dove sorge il villaggio di Kalpa da un orrido vallone roccioso, dove la strada passa vicino ad uno strapiombo di mille metri che finisce direttamente nelle sacre acque del fiume “Sutlej”. Arrivati sul posto, i Kardar, cioè gli abitanti, piantano la statuetta (Zadu) nella parte più lontana della curva, con il volto messo verso l’abisso.
A questo punto l’attenzione di tutti i presenti si sposta sul montone. Il “Grokch” (Officiante) usa l’acqua del “Kro”(vaso rituale in ottone o anche in argento) il dorso dell’animale da sacrificare, partendo dal capo fino alla coda e viceversa. Subito dopo mette dei semi di mostarda con acqua sacra negli orecchi e nella bocca della vittima sacrificale, liberandola in un istante. Tutti si mettono così velocemente a guardare l’animale aspettando che accada qualcosa, anche un piccolo segno che un estraneo non può capire fino a che quello si scrollò vigorosamente, comunicando la riuscita dell’esorcismo e, di seguito, il termine dell’infestazione.
In tutto tale contesto, è ora abbastanza chiaro il grande ruolo del Sacerdote Oracolo. Essendo stato scelto dalla sua personale divinità, il Grokch è dotato di enormi poteri, con i quali riesce svolgere la funzione di un eroe che può sconfiggere i demoni e perpetrare lo status quo nel villaggio. Spetta soltanto all’Oracolo, perciò, intervenire nei modi e nei tempi adatti per togliere le disparità esistenti tra gli uomini e gli spiriti, evitando che questi ultimi prendano il totale sopravvento.
Nonostante la Tradizione Oracolare Kinnaura non è proprio del tutto assimilata ad un contesto dello Sciamanesimo, si notano comunque molte notevoli affinità tra i due ambiti che possono farlo collocare tra le pratiche dei Grokch ad un livello intermedio, quasi come un anello di unione nel parallelismo esistente tra Sciamanismo e Oracolarità.

LUCIFERO . PARTE PRIMA.

di Arcomaria 

Il legame che accomuna ?SATANA con LUCIFERO è quanto di più importante possa esistere.
Spesso e volentieri queste due personalità sono state confuse,oppure usate come identificativi di gruppi di differente astrazione filosofica.
Persino nella malsana bibbia si capisce a malapena il nesso tra i due.
SATANA E LUCIFERO SONO DUE ASPETTI DELLA MEDESIMA COSA.
Nello stesso modo con cui si “usano” i quattro Principi infernali,attribuendo ad essi gli elementi naturali di base,allo stesso modo il sacro cammino del SATANISMO-unico e personale- comprende due fasi principali e in stretta relazione tra loro(i due principi duali che se riconciliati portano alla creazione divina).
LUCIFERO si prostra all’uomo per illuminarlo(Lux Fero-portatore di luce),fornire l’impulso iniziale che porta all’autoconsapevolezza.
Egli,come Principe degli Angeli ,il più bello,il superbo per principio,porta con se la conoscenza a difesa della propria libertà.
Allo stesso tempo l’Angelo dona all’uomo la consapevolezza.
Una regola importante nel SATANISMO,da tenere sempre a mente…
IL CORPO IN BASSO,LA MENTE IN ALTO.
Come LUCIFERO risveglia la mente,SATANA porterà alla completa soddisfazione.
CHE SIANO QUESTE DUE PROIEZIONI UMANE A VEGLIARE SU DI NOI!
Lucifero nella mitologia greco-romana.
Lucifero o Lucifer è una divinità della luce e del mattino della mitologia romana, corrispondente alla divinità greca della luce: Eosforo ("Portatore dell'Aurora") o Fosforo ("Portatore della luce"), nome dato alla "Stella del mattino", era figlio di Eos (dea dell'Aurora) e del Titano Astreo e fu padre di Ceice (Ceyx), re di Tessaglia, e di Dedalione.
Nella religione greco-romana.
Mentre di Lucifero come divinità legata a Venere non abbiamo traccia, esistevano culti dedicati a divinità definite "Lucifere" (cioè Portatrici di Luce)[1]. Oltre a queste, tra le Divinità Maschili Solari più conosciute che ritroviamo nel pantheon greco-romano vi è Apollo, un cui epiteto era Phosphoros (ΦΩΣΦΟΡΟΣ in lettere greche)che tradotto in latino è Lucifer, Lucifero appunto.

IL MAGO GUERRIERO: ARCHETIPO SPIRITUALE

 di Shamano Shekhinà Shekhinà

Essere in un Cammino Spirituale non vuol dire affatto essere perfetti, o impeccabili, o ancora buoni e basta. Essere Spirituali veramente non è non dire parolacce, non arrabbiarsi, non provare odio, seguire nella pratica quotidiana uno schema fondato sull’angelo biondo con gli occhi azzurri, oppure su un Gesù che cammina sulle acque e poi va a guarire le persone soltanto toccandole.

L’uomo non è un angelo, altrimenti potrebbe volare senza l’aiuto di aerei ed inoltre avrebbe una luminosa l’aureola ben visible. L’uomo rappresenta delle anime in viaggio dirette verso il profondo ricordo di sé stesso, della propria Coscienza Divina Interiore, vale a dire di tutto ciò che appunto viene definita la sfera Spirituale, innanzitutto e’ un qualcosa di abbastanza semplice, poichè semplice è tutto quello che gli appartiene veramente.

La semplicità rappresenta un’antichissima innata risorsa, l’etimo deriva dalla lingua Latina: “Simplex” cioè formato dalla radice “Sem” (Uno solo) e da quella di “Plectere”(Piegare). Quindi “piegato per una sola volta”.
Tutto questo porta alla considerazione che innanzitutto il Mago Guerriero va ad incarnare pienamente nel cammino della Spiritualità, l’Uno, ovvero colui il quale resta comunque riunito a sè stesso.
L’atto del riunirsi a e con sè stessi, inoltre imparare ad essere i propri migliori amici, ma anche i propri stessi sposi, dunque accettando quelle parti di sè che invece si tentano di nascondere nel cassetto più segreto, guardandole con quell’antica compagna che è in pratica l’importantissima autoironia, rappresenta il primo, vero ed enorme passo in direzione del continuo Cambiamento (Legge Cosmica Primaria) che di solito si va a cercare al di fuori : la Pace globale e la fine delle guerre, come allo stesso modo i diritti umani ed infine tutto il resto.

“Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo!!!”

Là fuori in effetti esiste il forte giudizio altrui, lo scetticismo già abbastanza presenti, perciò non è affatto utile né funzionale che lo si faccia anche verso sé stessi da soli, è al contrario di fondamentale valore la contemplazione, vale a dire quella che consente ad ognuno di saper bene interpretare le azioni con maggiore saggezza e maggiore compassione. Essere Uno per l’appunto significa essere integro, sinonimo di essere totalmente immerso nello sposalizio completo e perfetto con sè stessi.
Esattamente nel momento in cui tutto questo avviene si è coscienti di essere stati capaci di superare lo sfidante, il diavolo, quello che meglio definito si dichiara come il “Diaballo”, colui il quale divide e mette senza scrupoli alcuni alla prova volendo generare una separazione ed una perenne frammentazione in tanti piccoli pezzi vaganti.
Essere a questo punto Uno sta a significare che si è divenuti buoni e cattivi, si è solitari e amichevoli, si è sia eloquenti quanto timidi ed inoltre si si può permettere di non essere il medesimo Vecchio Uomo che si era ieri, in quanto ci si va ad evolvere sempre e durante ogni giorno che passa.
Attenzione perché questo non vuol dire assolutamente, ci si consente da soli di agire come gli “Stronzo” perché si è comunque e sempre Uno.

Ancora, questo non significa neppure e giammai che si ha per forza di cose il dovere di essere perfetti, perché quando si va a pensare ad una persona nel cammino Spirituale come qualcuno di elevato e di conseguenza impeccabile, oltre che essere infantili ci si sta dividendo in modo consapevole, ancora una volta, e ancora, e ancora.

Il Mago Guerriero commette errori, spesso cade, ma invece di soffermarsi nel giudizio si siede per ascoltare il messaggio che proprio tale errore ha portato, facendone qualcosa di creativo e inserendolo nel proprio Uno sotto forma di una nuova evolutiva lezione.

Il Mago Guerriero sa di non sapere, rappresenta l’individuo Saggio per eccellenza, e non di certo si permette di poter peccare nà di superbia né di presunzione bensì si affida al proprio interiore intuito ed alla propria infinita esistenza, ascoltando in tale modo prima di tutto la propria intima eloquente Coscienza Divina.

Il Mago Guerriero non potrebbe per nulla vivere cadendo nel vortice del senso di colpa, perché è consapevole molto bene che non esistono queste colpe ma soltanto degli eventi, delle situazioni che sono un ausilio per meglio imparare ogni santo giorno di più ad essere veramente umano.

Il Mago Guerriero non osa mai giudicare e non osa allo stesso tempo mai altro che definire, contemplare l’intera bellezza della vita aprendosi al dialogo profondissimo con sè stesso, generando ed innescando un vero e proprio processo di osservazione e di riconoscimento.

Il Mago Guerriero è!!!

LA VOX MALEFICARUM: LINGUAGGIO DELLE STREGHE E NON SOLO

 di Shamano Shekhinà Shekhinà

Al centro di ogni cosa esiste da sempre un grande amore per tutte le parole. Ma, prima ancora di questo, vi è un profondo interesse proprio per il Linguaggio. Ciò che incuriosisce è collegato, almeno parzialmente, dalla consapevolezza che, nonostante tutti i progressi e tutti gli studi a riguardo, ancora oggi non si è poi veramente così capaci di capire in che modo funziona effettivamente esattamente il Linguaggio. Dopo un secolo pieno di ogni tipo di linguistica, non si è diventati ancora del tutto o per niente in grado di poter spiegare le cose fondamentali del Linguaggio: come esso funziona nella propria mente, che cosa vuol dire veramente il comunicare, oppure infine se esso possieda o no una qualche particolare sua struttura totalmente nascosta.

RENDERE L’INVISIBILE VISIBILE

Esattamente, in quanto il Linguaggio può consentire di parlare e di dare un nome anche a tutto ciò che esiste nell’invisibile, dunque ai concetti di natura filosofica e soprattutto spirituale molto più astratti. Tramite la lingua si può provare a spiegare quelle cose che nessuno ha mai visto o nemmeno percepito fino ad ora. Ogni frase che si pronuncia possiede in sé il potenziale per essere questo qualcosa che nessuno ha mai sentito prima.
Detto in parole più semplici: il Linguaggio rende l’invisibile manifesto!
Basta pensare ad esempio a tutte quelle parole come “Incanto” e “Incantesimo”, dal Latino “Incantare”, formato da In - Intensivo e “Cantare”, cioè “Recitare formule magiche”, oppure anche “Maledire” e “Benedire”, letteralmente “Dire male” e “Dire bene”; poi, ancora “Invocare” ed “Evocare”, ossia “Chiamare (con la voce) da dentro”, “Chiamare da fuori”; in ultimo anche “Preghiera” la quale porta in sé la radice indoeuropea “Prach” che sta a significare “Domandare, Chiedere”.

LE PAROLE POTERE
Il Linguaggio rappresenta veramente un grandissimo dono ed è allo stesso modo un’arma davvero assai potente, ed infatti pure le Streghe ed i Maghi di qualsiasi epoca lo hanno sempre saputo. C’è stato perfino chi ha creato delle vere e proprie lingue Magiche: basta far riferimento a quello più misterioso e vale a dire il Linguaggio Enochiano.
Ma ciò che bisogna imparare e di conseguenza ri - scoprire è esattamente il quanto anche l’attuale personale Linguaggio di tutti i giorni sia così vivo, così magico e così potente. E non è un caso che tutti i propri Antenati nonchè le proprie Antenate lo sapevano molto bene.
Qui si può benissimo pensare ai Romani i quali scrivevano le loro “Defixiones” proprio utilizzando il Linguaggio quotidiano (anche di tipo colloquiale). Non c'era alcuna necessità di avere chissà quali rivelazioni misteriose, e le “Defixiones” richiedevano ben poca o perfino nessuna competenza particolare. Il creatore scriveva molto in maniera semplice e chiara tutto quello che voleva poi ottenere, oltre a sacrificare magari un animale, a pregare e a gettare le “Defixiones” in un pozzo profondo inaccessibile. Et voilà!!!!!!
Ancora ai giorni d’oggi si sa che tra le pratiche delle Streghe Moderne, si possono scrivere dei desideri o per esempio che cosa si vuole bandire su semplici pezzi di carta i quali poi vanno bruciati del tutto, si devono seppellire bene ed infine vanno chiusi in appositi sacchetti ecc…

VOCES MAGICAE E PAROLE BARBARE
Parole Magiche, nomi segreti, Linguaggi arcani e “Voces Magicae” sono pienamente parte nel popolo della Magia. Anche se la gran parte delle Streghe e dei Praticanti esegue dei rituali e delle azioni Magiche nella propria lingua madre, molto spesso, magari sempre, ci si può ritrovare ad utilizzare delle parole in alcune delle lingue straniere, o in lingue del tutto morte, ancora, in lingue Magiche oppure infine in parole delle quali non si può conoscere minimamente né l’origine nè il vero significato.

Il concetto di “Voces Magicae” affascina chiunque ne conosca l’esistenza in particolar modo.

Con la dicitura Vox Magica, anche chiamata “Parola Barbara”, si va ad indicare nella sfera della pratica Magica una quasiasi ma ben precisa parola come anche un’intera frase il cui significato letterale è statao nel tempo perduto. Nonostante questo, è abbastanza probabile che la gran parte delle Parole Barbare non abbia però nessun significato di tipo letterale.
Portano tale nome in quanto il loro significato dovrebbe essere ritrovaro in quelle lingue usate per l’appunto dai "Barbari", e cioè da tutti coloro i quali non parlavano per niente in lingua Greca nell’era in cui i Greci pensavano di aver inventato invece la civiltà. In un Rituale, tutte le parole ed anche tutti i nomi Barbari non devono per forza possedere un senso o magari essere capiti nemmeno dallo stesso ritualista.
Alcune delle Voces Magicae hanno origini Ebraiche, dell'Antico Egitto e perfino del Persiano; certe si basano sul Linguaggio Enochiano o infine su altre ancora lingue Magiche sempre scomparse.
Il più famoso esempio esistente proprio di Vox Magica è l’ABRACADABRA.
Chi inoltre leggendo la famosissima Runa delle Streghe di Doreen Valiente non è rimasto assai perplesso e allo stesso tempo così affascinato di fronte a questa misteriosa anafora la quale recita: EKO, EKO!
Secondo alcuni, la parola Eko deriva dalla stessa radice del Latino “Ecce”, "ecco/vedete/guardate” come in “Ecce Homo” vale a dire "Ecco l'uomo".
Nella Runa, Eko viene seguito da più nomi di diverse Divinità da poter poi invocare in punti cardinali partricolarmente e scupolosamente specifici:

Est: Eko Eko Azarak Eko

Sud: Eko, Eko Zomelak

Ovest: Eko, Eko Cernunnos

Nord: Eko, Eko Aradia

SAGGIO: TRA VERITA' E SAGGEZZA

 di Shamano Shekhinà Shekhinà

L’archetipo del saggio si esprime con l’attivazione dell’impulso di ricerca verso la verità. Esso infatti a differenza del mago non vuole cambiare la realtà, ma comprenderla nella sua essenza e dinamicità.
L’archetipo del saggio avvia la sua ricerca su due strade, una dentro l’individuo per trovare la verità di sé stessi e l’altra esterna all’individuo verso il mondo e l’universo, per comprenderne le leggi che lo dominano.
Non si tratta solo di acquisire conoscenza e consapevolezza, ma di usarle nel nome della saggezza, poiché è la verità a rendere l’uomo libero.
Solo la verità placa l’egoismo dell’io, poiché essa ne rivela tutti i limiti imposti dagli attaccamenti che sviluppa relazionandosi con il mondo. Solo la verità dunque può rendere nobile e umile l’individuo che scopre i limiti e i pregi del creato, utilizzando tale consapevolezza per vivere nella pienezza della libertà.
La sfida del saggio sta nel decifrare gli indizi che trova lungo il suo cammino di ricerca verso la verità, comprendendo che per ogni tipo di ricerca vanno utilizzati metodi e strumenti appropriati. Nella ricerca del proprio spirito ad esempio il saggio utilizzerà pratiche mistiche, provando ad alterare la propria coscienza attivando l’archetipo del mago.
Se invece il saggio vuole scoprire la verità che si cela nei meccanismi che regolano la natura, utilizzerà l’osservazione e il linguaggio matematico per esprimere ciò che ha scoperto e appreso.
La saggezza non si esprimere attraverso la raccolta di informazioni o credendo alle parole di persone autorevoli, la saggezza la si ottiene per mezzo dell’esperienza e la comprensione di essa.
La figura autorevole come l’insegnante, il genitore o il guru, non trasmettono mai la verità all’individuo, ma possono solo offrirgli gli strumenti per accedere ad essa, questo perché la verità è un’esperienza personale.

LA MAGIA DEI VARI CRISTALLI

di Shamano Shekhinà Shekhinà

I Cristalli e le Pietre non sono sempre da considerare solo e soltanto, o quasi, come un materiale da ornamento per poter decorare il proprio ambiente Sacro personale, per poter anche abbellire il proprio altare Magico oppure da poter sfoggiare come dei gioielli sul proprio corpo (no tutte però): la Magia dei Cristalli rappresenta qualcosa di davvero e profondamente più ampio e soprattutto complesso. Il Magico potere dei Cristalli, infatti, come appena si è esplorato appena poche righe sopra, è riconosciuto fin dalle più antiche e pure civiltà nonchè accompagna l’essere umano tramite e grazie ai suoi incredibili provati benefici Esoterici Naturali.


Nel momento in cui una Strega si dedica nella sua segreta Arte Magica attraverso, per esempio, un incantesimo, il primo passo da fare è quello di dover ponderare l’intento desiderato, cioè il desiderio che poi si andrà a desiderare e manifestare nella realtà e deve visualizzarlo nitidamente nella propria mente. Spesso, però, il solo potere personale di un praticante può risultare non del tutto sufficiente ed è per questo motivo che giungono in aiuto, in ausilio tutti gli oggetti dell’altare o tutti gli strumenti Rituali: essi, in effetti, hanno la funzione di essere dei fortissimi catalizzatori che aiutano l’energia della propria volontà appunto a potersi ben canalizzare nella direzione più corretta e voluta affinché ogni risultato sia concreto.
Ciò che forse non tutti i neofiti conoscono è che non soltanto gli strumenti principali come l’athame o il calderone possono rivelarsi dei veri alleati nel pratico, ma anche, e molto profondamente, proprio i Cristalli. Qualsiasi Cristallo vale a dire possiede delle sue specifiche proprietà le quali, se sapute sempre adeguatamente usare, riescono a fornire ed a donare dei grandissimi benefici a tutti coloro che ne fanno uso in Magia.

L’energia vibrazionale dei Cristalli consente di sfruttare la loro enorme potenza come una specie di “Batteria” affinché ogni personale incantesimo, ogni rituale o anche ogni semplice meditazione possa essere rafforzata di più e in tal modo di conseguenza caricata. Questo è senza ombra di dubbio di grande utilità in quanto impedisce che la propria energia personale inizi ad esaurirsi lungo l’azione Magica nonché si rivela come innegabile potenziamento della stessa azione.
Si passa adesso a capire meglio alcuni dei Cristalli senz’altro tra i più importanti e soprattutto quali sono le loro precise caratteristiche Magiche principali...

Quarzo Ialino o Cristallo di Rocca.
Indiscutibilmente il Cristallo più potente ed importante fra tutti, una sorta di “Re dei Cristalli”. Questo Cristallo infatti protegge dalle vibrazioni nocive e perciò negative scatenate dalle altre persone oppure dei residui presenti negli ambienti. Inoltre, favorisce anche la comunicazione con gli Spiriti guida ed i viaggi nelle varie dimensioni.

Quarzo Rosa.
Conosciuta anche come Pietra dell’Amore, essa favorisce l’intimità, la creatività e può infine rivelarsi davvero utile come Cristallo di protezione. Essendo una pietra di genere femminile, le sue caratteristiche sono soprattutto rivolte alla sfera Psichica ed a quella Emozionale, perché favorisce anche la difesa verso i blocchi creati da tutti gli influssi negativi amplificando, invece, tutti i pensieri più morbidi possibili.
Ossidiana.
Questa è una pietra considerata assai utile in quelle situazioni nelle quali si vuole non disperdere troppo o per niente le proprie energie preziose. Si tratta in pratica di una pietra che favorisce l’introspezione portando in diretto e potente contatto con il proprio inconscio ma aiuta anche la protezione da ogni tipo di blocco energetico e negatività in generale.

Tormalina Nera.
La Tormalina Nera favorisce la concentrazione e l’ispirazione, dando inoltre una sensibilità di molto aumentata. Questa pietra, poi, è particolarmente indicata quando si vuole riflettere le negatività indietro ed ottenere, perciò, un’azione prettamente difensiva.

Ametista.
L’Ametista è tra le pietre considerate “di base” ovvero tra quelle che qualsiasi Strega deve sempre avere a disposizione. Essa è particolarmente adatta per chiarire la mente e per purificare nonchè rigenerare i vari livelli di Coscienza. È la pietra Spirituale per eccellenza, infatti è molto in uso nel corso della meditazione grazie al suo forte effetto calmante ma si mostra infine anche favorevole per poter aumentare tutte le capacità Psichiche e quelle Medianiche.

Pietra di Luna.
Questo famosissimo Cristallo possiede in sè, tra le sue varie importanti caratteristiche principali, quella di saper amplificare la propria percezione e di conseguenza favorire le pratiche Divinatorie bensì riesce a donare allo stesso tempo la flessibilità nella sfera delle emozioni.