Di Acrux
Il silenzio è il lucchetto, la concentrazione è la serratura, la parola è chiave che apre il fato.
Quando il nome viene pronunciato, i mondi vibrano e le porte si schiudono.
La voce è corrente che sprigiona energia occulta.
Immaginazione, Utero in cui l’evento prende forma.
Ripetere il suono, inciderlo nell’aria.
Bussare alla porta dell’abisso.
Finché l’Umka Satum si apre e lascia fluire la realtà.
Nel corpo dell’uomo vi sono stanze nascoste,
camere sigillate che custodiscono il mistero della vita.
Il sangue attende dietro valvole come porte sacre;
il respiro si compie in alveoli che nessun occhio scorge;
il codice della creazione giace nel nucleo, avvolto e serrato, scritto in lettere che solo chiavi invisibili sanno leggere.
Cellule Totipotentiche, si celano come scintille addormentate nell’abisso della carne.
Oh! corpo Oh! specchio dell’Umka Satum:
Vita che scorre da cavità segrete,
Luce che nasce da camere velate.
Disse il Saggio:
Tre profondità furono create:
l’Umka Mevuar, che si apre come fiume;
l’Umka Satum, che si chiude come mare;
e il Sigillo, che tiene le due nel medesimo abbraccio.
Ecco, l’Umka Satum è grembo nascosto.
Non mostra il suo volto, non apre le sue porte,
poiché la chiusura è la sua rivelazione.
Il seme nella terra è suo testimone,
il cuore serrato da valvole è suo custode,
il pensiero che tace è sua immagine.
Man’ulà è il suo nome, Lucchetto che sigilla.
Chi apre senza chiudere disperde,
chi chiude senza aprire soffoca.
Ma chi conosce la via, sa che la chiusura è la chiave.
Nel giardino, la radice invisibile
sostiene il ramo che canta.
Nel corpo, il respiro
nutre la voce.
Nella parola, il silenzio fa sorgere l’incanto.
Così dissero:
“Il segreto è più fecondo della rivelazione,
e il trattenuto genera più del manifesto.”
Perché ogni luce nasce dal buio,
ogni voce dal silenzio,
ogni evento dall’Umka Satum.
