Di Elena Paredi
Ogni anno, quando le giornate si accorciano e l'aria si fa più fresca, il mondo celtico celebra una delle sue festività più significative: Alban Elued. Conosciuta anche come l'Equinozio d'Autunno, questa ricorrenza segna il momento esatto in cui il giorno e la notte hanno la stessa durata, un punto di perfetto equilibrio prima che l'oscurità inizi a prevalere sulla luce. Ma dietro la celebrazione dei raccolti e dei colori dell'autunno, si cela un significato esoterico profondo, una riflessione sulla morte e sulla rinascita.
L'Equilibrio Tra Luce e Ombra
Il nome stesso, Alban Elued, che significa "la luce dell'acqua", richiama il ciclo della vita e della morte. In questo giorno, il sole tramonta esattamente a ovest e sorge a est, creando un momento di armonia cosmica. È il tempo di ringraziare la Terra per la sua abbondanza, di raccogliere i frutti del lavoro di un intero anno e di prepararsi per il lungo e freddo inverno.
Questo equilibrio non è solo fisico, ma anche spirituale. Alban Elued è un invito a guardare dentro di noi, a bilanciare le nostre luci e le nostre ombre, il nostro successo e i nostri fallimenti. È il momento ideale per meditare, per fare un bilancio della nostra vita e per preparare i nostri intenti per la stagione successiva.
La Seconda Morte e la Rinascita
Nella tradizione esoterica celtica, Alban Elued è associato alla "seconda morte", un concetto che va oltre la fine della vita fisica. Non si tratta di una morte letterale, ma di una morte simbolica, la morte dell'ego. È un processo di purificazione e liberazione da ciò che non ci serve più: vecchie abitudini, convinzioni limitanti, rancori e paure.
Come le foglie che cadono dagli alberi, anche noi siamo chiamati a lasciar andare ciò che non ci nutre più. È un atto di fiducia nel ciclo della vita, nella consapevolezza che dopo la caduta e il riposo invernale, arriverà una nuova primavera. Questa morte simbolica non è un evento triste, ma un atto di liberazione e di preparazione per una rinascita più consapevole. È il momento di seppellire i nostri "vecchi sé" per fare spazio a ciò che saremo in futuro.
I Rituali di Alban Elued
I rituali associati a questa festività sono spesso intimi e personali. Molti si recano in luoghi sacri come dolmen o cerchi di pietre, per connettersi con l'energia della Terra. Altri creano altari domestici adornati con i colori dell'autunno, come l'arancione, il marrone e il bordeaux, e con i doni della natura: mele, zucche, spighe di grano, bacche e noci.
Le celebrazioni possono includere anche:
Banchetti rituali: Un momento per condividere il cibo e ringraziare per i raccolti. Il pane cotto in casa, il sidro e i frutti di stagione sono spesso i protagonisti.
Meditazione: Riflettere sulla propria vita, sui propri successi e fallimenti, e su cosa si desidera lasciar andare.
Accensione di fuochi: Rappresentano il sole che si spegne, ma anche la luce che continuiamo a portare dentro di noi.
Ringraziamenti: Offrire preghiere e gratitudine agli antenati, agli spiriti della natura e alle divinità.
In sintesi, Alban Elued è molto più di una semplice festa del raccolto. È un momento di transizione, di equilibrio e di profonda riflessione interiore. Ci insegna che la morte e la rinascita sono parte integrante del ciclo della vita e che, accettando la nostra "seconda morte", possiamo liberarci dalle nostre vecchie identità e accogliere con fiducia la rinascita che ci attende.