Di G.B. Radosavljevic
Le radici di questo rituale affondano nella tradizione ermetica, che prende il nome da Ermete Trismegisto, figura leggendaria considerata il padre della sapienza occulta e autore della celebre “Tabula Smaragdina” (Tavola di Smeraldo). La Tavola di Smeraldo è uno dei testi fondamentali dell’alchimia e della filosofia esoterica occidentale, in cui si cela il principio “Come in alto, così in basso”.
Il Rituale della Porta di Smeraldo nasce come pratica simbolica per mettere in atto i principi contenuti nella Tavola. Nei circoli ermetici rinascimentali, soprattutto tra il XV e il XVI secolo, si credeva che la meditazione profonda sui versi della Tavola potesse aprire la mente a nuove dimensioni di conoscenza. Alcuni manoscritti attribuiti a maghi come Cornelio Agrippa e Paracelso menzionano rituali di “apertura delle porte interiori” attraverso sigilli, colori e meditazione.
L’uso della candela verde smeraldo e dei cerchi intrecciati richiama simboli alchemici di trasformazione e unione degli opposti. Il sale nero e la polvere di ametista sono ingredienti tradizionali per la purificazione e la protezione, mentre l’infuso di alloro e rosmarino era già noto nell’antichità per favorire la chiaroveggenza.
In sintesi, il rituale è una sintesi di pratiche ermetiche, alchemiche e magiche tramandate nei secoli, rivisitate dagli occultisti moderni per favorire l’accesso a stati di coscienza superiori e alla conoscenza nascosta.
Il Rituale della Porta di Smeraldo
Nel cuore della tradizione ermetica, tra le pieghe dei grimori dimenticati, si cela un rituale che pochi iniziati hanno osato praticare: il Rituale della Porta di Smeraldo. Questo antico procedimento, tramandato oralmente tra i veri adepti, si dice apra le soglie della percezione, permettendo all’anima di intravedere i misteri celati tra i mondi.
La preparazione inizia durante una notte di luna crescente, quando le energie sono in ascesa. Occorre tracciare sul pavimento un sigillo composto da tre cerchi intrecciati, utilizzando sale nero e polvere di ametista. Al centro, si pone una candela verde smeraldo, simbolo della conoscenza occulta e della trasformazione alchemica.
Il praticante, dopo un bagno rituale con infuso di alloro e rosmarino, indossa una veste bianca e si pone al centro del sigillo. Qui, recita in silenzio l’antico verso attribuito a Ermete Trismegisto:
"Verum, sine mendacio, certum et verissimum: quod est inferius est sicut quod est superius..."
Mentre la candela arde, si visualizza una porta di luce verde che si apre davanti a sé. Attraversarla, anche solo con la mente, significa accedere a intuizioni profonde, ricevere simboli e messaggi dall’inconscio e, secondo la leggenda, ottenere una risposta a una domanda segreta.
Il rituale si conclude spegnendo la candela con le dita bagnate e ringraziando le forze invisibili. Il sigillo viene disperso al vento, affinché la conoscenza non resti imprigionata ma possa fluire nel mondo.
Ricorda: questo rituale non è per tutti. Solo chi cerca la verità con cuore puro e mente aperta può varcare la Porta di Smeraldo senza smarrirsi nei suoi riflessi infiniti.
... SIETE AVVISATI !!!
GBR.
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