Di Tenèbras
Si racconta ancora oggi, tra le strade di Ollolai, che esista un antico convento che custodisce un segreto mai del tutto dimenticato.
Le anziane del paese dicono che, di notte, quando il vento scende dai monti e passa tra i vicoli stretti, si può ancora sentire il canto di un coro lontano:
voci femminili, fioche, spezzate, che sembrano provenire da mura che ormai non esistono più.
Molti credono che si tratti delle suore che un tempo vivevano nel convento abbandonato.
Secondo la leggenda, furono colpite da una maledizione: non riuscivano a trovare pace, e furono condannate a rivivere in eterno le loro preghiere, trasformandole in un lamento che si mescola con l’aria della notte.
Qualcuno giura di averle viste.
Un uomo raccontò di essere rientrato tardi a casa, dopo una festa di paese. Passando vicino alle rovine, sentì un bisbiglio dietro di sé.
Si voltò, e intravide tre figure velate, immobili, con le mani giunte.
Gli sussurrarono una frase incomprensibile, ma il suono era gelido, come un respiro d’inverno. Corse via, e per giorni sentì nelle orecchie lo stesso canto che si ripeteva, incessante.
Le leggende ammoniscono: non bisogna mai avvicinarsi al convento dopo il tramonto.
Perché chi sente cantare quelle voci rischia di seguirle… e non tornare più.
E ancora oggi, a Ollolai, nelle notti senza luna, il vento porta con sé un eco che nessuno vuole ascoltare troppo a lungo.
Un coro sommesso, che sembra pregare ma che in realtà supplica solo una cosa:
essere liberate.
𝐓𝐞𝐧è𝐛𝐫𝐚𝐬
𝐒𝐭𝐨𝐫𝐢𝐞 𝐝𝐢 𝐭𝐞𝐧𝐞𝐛𝐫𝐞 𝐞 𝐚𝐧𝐢𝐦𝐞 𝐩𝐞𝐫𝐝𝐮𝐭𝐞