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Friday, September 12, 2025

LE STREGHE E IL ROSARIO

 Di Tenèbras

In Sardegna si racconta che le streghe, quando cala la sera, camminino silenziose tra i vicoli dei paesi.
Non lasciano passi né ombre, ma la loro presenza si avverte: un odore acre nell’aria, un cane che abbaia senza motivo, il vento che scuote i panni stesi dopo il tramonto.
Si dice che amino rapire le bambine non ancora battezzate. Entrano nelle case in punta di piedi, attirate dal pianto o dal respiro leggero nella culla. Ma c’è un modo antico per confonderle: lasciare un rosario accanto alla neonata.
Le streghe non riescono a resistere. Invece di prendere la bambina, si fermano a contare le palline del rosario, una per una, fino a perdersi nella sequenza infinita.
Così la notte passa, e all’alba devono svanire, sconfitte dal sole.
Una donna di Orani raccontava di averle viste. Una sera d’inverno, tornata tardi a casa, notò che i panni erano ancora stesi fuori. Entrò di corsa, e trovò sua figlia che piangeva disperata nella culla.
Vicino al letto, una figura curva, con i capelli lunghi e arruffati, stava piegata sul rosario. Le sue dita sottili lo percorrevano una per una, muovendosi con una velocità innaturale.
La madre urlò, e la creatura alzò il volto: due occhi vuoti, neri come il carbone. Poi, con un sibilo, svanì nel nulla, lasciando il rosario spezzato sul pavimento.
Da quella notte, la donna non dimenticò mai di togliere i panni prima del tramonto.
E a chi ancora oggi le chiede se sia vera quella storia, risponde soltanto:
Se avete una figlia piccola… Non rischiate. Il rosario vicino alla culla, sempre. Perché loro… Passano ancora.

𝐓𝐞𝐧è𝐛𝐫𝐚𝐬

𝐒𝐭𝐨𝐫𝐢𝐞 𝐝𝐢 𝐭𝐞𝐧𝐞𝐛𝐫𝐞 𝐞 𝐚𝐧𝐢𝐦𝐞 𝐩𝐞𝐫𝐝𝐮𝐭𝐞