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Sunday, November 12, 2023

IL SIGNIFICATO DELL’INIZIAZIONE

 di Shamano Shekhinà Shekhinà

L’Iniziazione è la rappresentazione di un complesso processo in apparenza di tipo formale ma fortemente evocativo, destinato a poter realizzare sotto l’aspetto psicologico nell’individuo il passaggio da uno stato involuto dell’essere, reputato infatti ancora inferiore per conoscenza e consapevolezza, ad uno stato superiore: la trasformazione da semplice profano in Iniziato.
Attraverso una serie di azioni e atti altamente simbolici, o anche di prove morali nonchè fisiche, si ha intenzione di comunicare all’individuo la sensazione che egli “Muore” per poi “Ri - Nascere” soprattutto interiormente realizzando l’introduzione, l’accesso in un mondo superiore, in uno stato psichico (animico) più perfetto di quello dello stato profano. Al limite estremo, l’Iniziazione dovrebbe infatti pienamente configurare una vera e propria sublimazione, la quale pone dinnanzi al soggetto di doversi proiettare ben oltre a qualsiasi stato condizionato immaginabile prima.

L’ESPERIENZA NELL’ISTANTE
L’Iniziazione, o meglio la trasmissione spirituale nonchè la consapevolezza del punto essenziale (Esistenziale) dell’Essere, risiedono esattamente nell’istante, in quella netta rottura cioè del tempo e del livello di coscienza ordinario verso lo straordinario. In altre parole, si tratta di ciò che l’esperienza biblica chiama “Apertura dei cieli o all’improvviso”.
Colui il quale varca la soglia accede così nel tempo senza il tempo e si ritrova introdotto alla conoscenza delle realtà essenziali. È un’intuizione folgorante, fulminea, una vera illuminazione, ancora, una consapevolezza del tutto nuova la quale non lascia più come si era prima di viverla. L’esperienza dell’istante, facendo entrare appunto la coscienza in un contatto immediato, senza nessuno schema, con l’Essere Divino, genera una completa e perenne inversione di tutte quelle valutazioni umane, una conoscenza nuova.
La memoria interiore e vitale, in tal modo si potrebbero definire l’Anamnesis, deve essere per forza alimentata in maniera costante dall’istante eterno e dall’ispirazione che giunge direttamente dall’alto. Ci si può inserire in tale flusso continuo, molto simile ad un raggio ininterrotto di luce la quale scende dalla sorgente della rivelazione e così illumina con tutte le sue vibrazioni l’intero creato, grazie alla conoscenza per partecipazione.

CONCLUSIONE

Da tutto quello che si è spiegato fino a questo punto si può benissimo trarre alcune delle principali considerazioni su cosa è l’Iniziazione.

1. L’Iniziazione accade attraverso una trasmissione, sia nella sfera visibile (riti, insegnamenti e rivelazioni) che in quella invisibile. Nell’ambito invisibile si parla di trasmissione di una influenza sottile volta a trasformare chiunque viene Iniziato e ad accrescere tutte le sue percezioni.

2. Pare che si possa trattare di “collegamento ad una profonda Tradizione” soltanto se questa Iniziazione avviene tramite una catena ininterrotta nel tempo, la quale si possa riportare direttamente a chi ha istituito proprio quella Tradizione.

3. Nella Tradizione Cristiana l’aspetto dell’Iniziazione che riguarda la trasmissione sottile di una influenza spirituale è in pratica la dimensione centrale. Se si può perciò parlare di Iniziazione Cristiana, è solo e soltanto in questo tipo di contesto.

Thursday, November 9, 2023

IL MAGO GUERRIERO: ARCHETIPO SPIRITUALE

 di Shamano Shekhinà Shekhinà

Essere in un Cammino Spirituale non vuol dire affatto essere perfetti, o impeccabili, o ancora buoni e basta. Essere Spirituali veramente non è non dire parolacce, non arrabbiarsi, non provare odio, seguire nella pratica quotidiana uno schema fondato sull’angelo biondo con gli occhi azzurri, oppure su un Gesù che cammina sulle acque e poi va a guarire le persone soltanto toccandole.

L’uomo non è un angelo, altrimenti potrebbe volare senza l’aiuto di aerei ed inoltre avrebbe una luminosa l’aureola ben visible. L’uomo rappresenta delle anime in viaggio dirette verso il profondo ricordo di sé stesso, della propria Coscienza Divina Interiore, vale a dire di tutto ciò che appunto viene definita la sfera Spirituale, innanzitutto e’ un qualcosa di abbastanza semplice, poichè semplice è tutto quello che gli appartiene veramente.

La semplicità rappresenta un’antichissima innata risorsa, l’etimo deriva dalla lingua Latina: “Simplex” cioè formato dalla radice “Sem” (Uno solo) e da quella di “Plectere”(Piegare). Quindi “piegato per una sola volta”.
Tutto questo porta alla considerazione che innanzitutto il Mago Guerriero va ad incarnare pienamente nel cammino della Spiritualità, l’Uno, ovvero colui il quale resta comunque riunito a sè stesso.
L’atto del riunirsi a e con sè stessi, inoltre imparare ad essere i propri migliori amici, ma anche i propri stessi sposi, dunque accettando quelle parti di sè che invece si tentano di nascondere nel cassetto più segreto, guardandole con quell’antica compagna che è in pratica l’importantissima autoironia, rappresenta il primo, vero ed enorme passo in direzione del continuo Cambiamento (Legge Cosmica Primaria) che di solito si va a cercare al di fuori : la Pace globale e la fine delle guerre, come allo stesso modo i diritti umani ed infine tutto il resto.

“Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo!!!”

Là fuori in effetti esiste il forte giudizio altrui, lo scetticismo già abbastanza presenti, perciò non è affatto utile né funzionale che lo si faccia anche verso sé stessi da soli, è al contrario di fondamentale valore la contemplazione, vale a dire quella che consente ad ognuno di saper bene interpretare le azioni con maggiore saggezza e maggiore compassione. Essere Uno per l’appunto significa essere integro, sinonimo di essere totalmente immerso nello sposalizio completo e perfetto con sè stessi.
Esattamente nel momento in cui tutto questo avviene si è coscienti di essere stati capaci di superare lo sfidante, il diavolo, quello che meglio definito si dichiara come il “Diaballo”, colui il quale divide e mette senza scrupoli alcuni alla prova volendo generare una separazione ed una perenne frammentazione in tanti piccoli pezzi vaganti.
Essere a questo punto Uno sta a significare che si è divenuti buoni e cattivi, si è solitari e amichevoli, si è sia eloquenti quanto timidi ed inoltre si si può permettere di non essere il medesimo Vecchio Uomo che si era ieri, in quanto ci si va ad evolvere sempre e durante ogni giorno che passa.
Attenzione perché questo non vuol dire assolutamente, ci si consente da soli di agire come gli “Stronzo” perché si è comunque e sempre Uno.

Ancora, questo non significa neppure e giammai che si ha per forza di cose il dovere di essere perfetti, perché quando si va a pensare ad una persona nel cammino Spirituale come qualcuno di elevato e di conseguenza impeccabile, oltre che essere infantili ci si sta dividendo in modo consapevole, ancora una volta, e ancora, e ancora.

Il Mago Guerriero commette errori, spesso cade, ma invece di soffermarsi nel giudizio si siede per ascoltare il messaggio che proprio tale errore ha portato, facendone qualcosa di creativo e inserendolo nel proprio Uno sotto forma di una nuova evolutiva lezione.

Il Mago Guerriero sa di non sapere, rappresenta l’individuo Saggio per eccellenza, e non di certo si permette di poter peccare nà di superbia né di presunzione bensì si affida al proprio interiore intuito ed alla propria infinita esistenza, ascoltando in tale modo prima di tutto la propria intima eloquente Coscienza Divina.

Il Mago Guerriero non potrebbe per nulla vivere cadendo nel vortice del senso di colpa, perché è consapevole molto bene che non esistono queste colpe ma soltanto degli eventi, delle situazioni che sono un ausilio per meglio imparare ogni santo giorno di più ad essere veramente umano.

Il Mago Guerriero non osa mai giudicare e non osa allo stesso tempo mai altro che definire, contemplare l’intera bellezza della vita aprendosi al dialogo profondissimo con sè stesso, generando ed innescando un vero e proprio processo di osservazione e di riconoscimento.

Il Mago Guerriero è!!!

Saturday, October 28, 2023

IL FUOCO: SIMBOLOGIA NELL’ANTICHITA’

 di Shamano Shekhinà Shekhinà

Lasciate che vi spieghi meglio questa cosa. Così come vi sono tre virtù principali nel fuoco: calore, luce e fuggevole sottigliezza, così vi sono nell’essenza dell’anima tre analoghe virtù: della vita, del comprendere e del desiderare… In momenti diversi l’anima produce la sua varietà di semi in maggiore o minore profusione

Eraclito nella sua visione lo indicava come “l’”Elemento Fondamentale”, l’Arché, ovvero il Principio dal quale sono state poi generate tutte le cose esistenti, ma inoltre tutte tali cose altro non sono se non la trasformazioni del Fuoco. La difficoltà interpretativa di certe affermazioni quali queste necessita senza dubbio alcuno di una profondità intuitiva non comune, al punto che, com’è risaputo, al Filosofo del divenire fu assegnato perfino l’appellativo di “Oscuro”.

Molto più misteriosi sono poi i significati del Simbolo del Fuoco che arrivano a noi ancora oggi dalle più Antiche Tradizioni di origine Orientale.

“Al fuoco sacrificale dell’induismo, il Buddha sostituisce il fuoco interiore, che è nello stesso tempo conoscenza penetrante, illuminazione e distruzione dell’involucro […]. Le Upanishad assicurano parallelamente che bruciare esteriormente non è bruciare […]. E’ almeno curioso notare che Abū Yaʿqūb Sajastani considera il fuoco nella funzione di ‘portare le cose allo stato sottile’, mediante la combustione dell’involucro grezzo”.

E questo tipo di spunto riflessivo permette ai più di poter proporre uno degli aspetti psicologici tra i più deliziosi e luminosi dell’intero Simbolismo legato appunto ancora una volta al Fuoco: trattasi della Trasformazione Interiore. Come conseguenza logica, razionale e più idonea, si va a parlare qui di un concetto il quale sortisce in genere nella sfera delle diverse Tradizioni Spirituali, ma non è senza dubbio meno significativo allo stesso tempo di tutti quei processi interiori i quali emergono nel proseguo di un percorso di crescita prettamente psicologica. Non è per caso che proprio Jung ne parla e non poco usando il più elevato linguaggio simbolico dell’Alchimia a sua disposizione, come si può constatare nei suoi testi e scritti.






IL POTERE DELLA MENTE NELLA QUANTICA

 di Shamano Shekhinà Shekhinà

Esistono due grandi tipologie di verità da dover conoscere: innanzitutto che il proprio pensiero rappresenta una potenza vera e reale, e poi che esso consente di proiettarsi nel divenire, potendolo in tal modo vedere come fosse al presente vissuto.
Per esempio: se bisogna affrontare una precisa e molto preoccupante situazione, del tipo in che modo sostenere un esame oppure come comparire di fronte ad un tribunale, è naturale iniziare a tremare da diversi giorni prima di tale situazione, chiedendosi così con una soggettiva sensazione di inquietudine: chissà come andrà?

Diversamente, nel momento in cui si va a pensare che ci si stia per incontrare l’uomo o la donna amata e che di conseguenza la si abbraccerà, già si sente il pregustate tutta quella gioia di vari minuti imminenti o più in là nel tempo. Se poi si pensa di andare a teatro per voler assistere ad uno spettacolo, se si pensa che si è stati invitati ad una particolare importante cena, che il menu sarà di certo prelibato, ecco, in questi casi si vivrà già rallegrandosi.

Perciò, se il pensiero può proiettare oggi verso un futuro prossimo che non esiste, perché non potrebbe allo stesso modo proiettare anche in un avvenire visto come molto lontano?

Il primo fondamentale compito risiede nel complesso meccanismo del sorvegliare il proprio pensiero, senza questo passaggio infatti niente ha alcun senso. A prescindere dalle personali attività di quel momento, è necessario sempre porre uno sguardo attento sul proprio intimo mondo interiore, per sapere di conseguenza che cosa sta facendo il pensiero e dove si trova esattamente.

Questo è appunto il primo lavoro da dover per forza di cosa eseguire: dominare, orientare ed infine essere in grado di padroneggiare tutto quello che avviene in sé stessi, cioè conoscersi a fondo. Va capito bene, in quanto trattasi di un principio assoluto per saper utilizzare al meglio il Potere della Mente Quantica. Non va mai permesso che abbia luogo un avvenimento interiore, o un fenomeno psichico, ancora, un’emozione senza esserne pienamente al corrente. La maggior parte delle persone diventa cosciente della propria vita interiore soltanto nel momento in cui si trova a sperimentare tragedie o catastrofi. Solo allora esse recepiscono che dentro di loro è accaduto qualcosa di profondamente spaventoso e turbante.

Dunque è molto ben chiaro, il primo arduo compito è nell’essere più lucidi possibile, nel sorvegliare quello che succede dentro sé stessi; non appena si manifesta un elemento di natura negativa, va fatto il possibile per rimediare: solo e soltanto in questo modo si potrà essere in grado di acquisire i veri poteri. La chiave di tutti i tipi di poteri Mentali sta nella capacità di saper osservare se stessi. E ciò non impedisce affatto l’attività, come neppure il lavoro o ancora la creazione. Molti credono che se cominciano ad osservarsi, ad analizzarsi, non riusciranno più a fare assolutamente niente. È vero esattamente il contrario e l’analisi deve divenire un processo, un meccanismo abituale.

È di tutto ciò che bisogna essere almeno in gran parte coscienti, altrimenti si formeranno in ognuno una specie di fiumi sotterranei i quali continueranno a fluire inarrestabili ed impetuosi e di certo non si arresteranno mai, tranne nel caso che non si andrà immediatamente ad intervenire drasticamente per così mutare qualcosa.

Saturday, October 14, 2023

LA PRESENZA A SE’ STESSI: “CARPE DIEM” - INTRODUZIONE

di Shamano Shekhinà Shekhinà

Questo fondamentale articolo dedito alla propria Consapevolezza rivolta allo spazio – tempo, tra l’altro inestinte anche per la sfera scientifica più moderna, si considera da inaugurare con una frase molto profonda e soprattutto chiarificatrice di un grandissimo uomo:

L’inizio della libertà è la realizzazione che tu non sei «colui che pensa».
Il momento in cui cominci ad osservare colui che pensa, si attiva un livello di coscienza più alto.
Incominci a renderti conto che esiste un vasto regno di una intelligenza al di là del pensiero e che il pensiero è solamente un minuscolo aspetto di quell’intelligenza.
Ti rendi anche conto che tutte le cose che hanno veramente importanza – bellezza, amore, creatività, gioia, pace interiore – nascono al di là della mente.
Incominci a risvegliarti.”

( E. Tolle )

NON SI E’ CHI SI PENSA DI ESSERE

Il momento presente (detto anche “Hic et Nunc” come riportato fedelmente dai latini) è l’unico vero e reale momento che esiste. Dunque, ORA risulta di conseguenza un eterno interminabile momento, del tutto o quasi inafferrabile, se si considera il fatto che un attimo appena prima sia di già appartenente ad un momento passato come allo stesso identico modo l’attimo subito successivo non c’è ancora: in pratica QUI SEI TU!.

In questo momento “Presente” è possibile vivere l’intera propria e vera natura per poi comprendere di conseguenza e nel tempo che tale attimo è in effetti l’unico momento esistente per essere in grado di scoprire chi si è veramente.

In questo momento di Presenza, sarà dunque fortemente possibile realizzare che non si è “colui che pensa”, dal momento che si può osservarlo. Se si può esserne il testimone, vuol dire che non si è assolutamente ciò, ed è da questo punto che può iniziare il Risveglio, grazie al fatto del comprendere che si è molto di più del proprio corpo e così anche della propria mente.

CHI SI E’ DAVVERO ALLORA

In pratica ognuno è un regista, un attore ed insieme anche ogni spettatore del proprio film, tutto contemporaneamente! Si è perciò spirito, si è coscienza, o meglio come dice lo stesso Tolle, si è l’ampio spazio in cui tutto accade.

LA PRESENZA E’ UNO STATO DI ILLUMINAZIONE

La Presenza è un vero e proprio stato il quale non può essere afferrato tramite la mente o nemmeno compreso. Lo stato di Presenza viene fuori non appena la mente è veramente tranquilla e anche l’intera attenzione è incentrata sull’Adesso, vale a dire nel “qui e ora”.

Riacquistare la consapevolezza dell’Essere e dimorare in quello stato di «realizzazione intuitiva» è l’illuminazione

L’Illuminazione è uno stato naturale nel quale la coscienza si è risvegliata dall’illusione della separazione, uno stato di connessione col vero e unico Essere dentro il quale non esiste più alcuna forma di dualità.