Di DARK Agatha
L'artemisia prende nome proprio dalla dea Artemide, o Diana, in suo onore: entrambe infatti sono considerate protettrici della femminilità, tant'è che questa pianta è piu utile alle donne che agli uomini.
Aumentando la sudorazione viene impiegata per accellerare la guarigione di febbre e malanni stagionali; aiuta anche lo stomaco poichè è un'erba digestiva.
La sua capacità sedativa e calmante la rende ottima per combattere problemi intestinali, o del sistema nervoso, ma è soprattutto indicata per indurre le mestruazioni e ridurne il dolore.
Si dice che in passato fosse l'ingrediente base di pozioni abortive, e che abbia quindi aiutato quelle donne che ahimè, per un motivo o per un'altro, non potevano permettersi di portare avanti una gravidanza. Tuttociò finchè la Chiesa non lo scoprì.
Fu quindi invisa ad essa, tant'è che per alcuni la pianta porta sfortuna, mentre per molti è di buon auspicio.
Protagonista di numerosi riti, intrugli dai grandi poteri e leggende, si è guadagnata nel corso della storia la nomea di pianta delle streghe.
In magia si può utilizzare per allontanare malattie, nemici e tutto ciò che è male, e portare pace ed armonia, o come porta fortuna.
Favorisce anche i viaggi, i sogni e le pratiche divinatorie.
È utile per le purificazioni, anche se non è la pianta piu utilizzata.
Alcune streghe la usano anche in cucina, specialmente per la preparazioni di alcuni liquori.
Inoltre sono in corso alcune ricerche che sosterrebbero un'azione antitumorale di alcune sostanze del vegetale. Ricordate però che, come qualsiasi erba, non è priva di effetti collaterali.
Forte ed indipendente come la Dea, vale la pena citare una grande donna che ne portò il nome: Artemisia Gentileschi, talentuosa pittrice seicentesca, vittima di un'infame vicenda.
Rimasta senza madre alla nascita fu cresciuta dal padre, che la introdusse al mondo della pittura.
Grazie alla sua maestria si fece spazio nel mondo dell'arte, a quel tempo una prerogativa solo maschile.
Fu data come allieva ad Agostino Tassi, un'uomo dal caratteraccio che, invaghito della giovane, la violentò.
Si aspettava cosi, come funzionava un tempo, di ottenerla in moglie, ma Artemisia non ne voleva sapere!
Accettò quindi di essere torturata, pur di vincere il processo. Subì grandi umiliazioni, ma cio che fu peggio perse l'uso di alcune dita.
Tassi fu giudicato colpevole e gli fu imposta una pena, che di fatto, non subì mai.
La donna invece aveva la reputazione rovinata, si trasferì e cominciò una nuova vita, dipingendo ancora nonostante i postumi delle torture.