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Saturday, May 25, 2024

I VEDANTA ED IL BUDDHISMO

di Shamano Shekhinà Shekhinà



l Vedanta, ovvero il Sistema Filosofico dell’India, insegna ed anche il modo estremamente corretto che lo Spirito permane per sempre inviolato, dunque porta in sé la caratteristica dell’immortalità. Il seme di fuoco contenuto al suo interno mantiene del tutto la propria consistenza di origine primordiale dato che l’essenza di tutti gli elementi risulta stabile, perenne e noncambia. Ma sappiamo che la Coscienza Superiore si evolve e proprio ciò porta ad un cambiamento della sua Emanazione. In tal modo è più semplice capire che il seme dello Spirito in realtà rappresenta soltanto un piccolo pezzettino di tutto l’infinito fuoco elementare. Si tratta di una comunque grandiosa forma di energia la quale gli si accumula attorno ed è esattamente la Coscienza Superiore. Tutto questo non vuol dire altro che la Filosofia del Vedanta sapeva riconoscere il seme, mentre al contrario il Buddismo affermava più il perfezionamento di ogni involucro oppure contenitore. Così tanto fortemente sono tra loro legati l’aspetto immutabile e quello mutevole. A questo punto è molto più evidente, perfettamente comprensibile che il Buddha, il quale portò l’intera umanità all’evoluzione (invitando al Non Attaccamento), mostrasse la vera natura del cambiamento (Prima legge Cosmica), mentre invece il Vedanta creò e poi mostrò i suoi Principi e le sue basi. Qualunque tipologia di ingrediente messo insieme ad una fiamma ne può mai cambiare la forma o anche il colore, ma la natura primaria del fuoco rimane sempre e ancora intoccabile e uguale a prima. 

Conclusioni 

Non esistono assolutamente delle contraddizioni poi così forti tra l’insegnamento del Buddismo e quello della Filosofia Vedanta. Infatti il Mahayana (una corrente del Buddhismo che parla di liberazione dal Samsara o Eterno Ritorno) è collegato all’Hinayana (insegnamento originario del Buddha) in modo molto stretto proprio come il Buddismo lo è al Vedanta. Il Mahayana conosce e poi rivela tutta la natura del mondo degli elementi. L’Hinayana dal canto suo insiste di più sulle cause e sulle conseguenze e così insegna come fare per evitare che proprio tali cause possano tornare. L’Insegnamento ricava le scintille dal Caos degli elementi. Chiunque è disposto può studiare tutte queste immagini, ma è allo stesso modo saggio e giusto fare attenzione alla causa ed all’effetto. Se diciamo che il Buddha è la Causa, allora bisogna anche dire che Maitreya è l’Effetto.

Thursday, December 14, 2023

PRESENZA: CARATTERISTICHE E METODI

di Shamano Shekhinà Shekhinà

«La meditazione è una tecnica mentale che instaura relazioni giuste e senza ostacoli; ciò significa, in altre parole, allineamento. Si tratta dunque di stabilire una linea di comunicazione diretta non solo fra la fonte unica, la Monade e la sua espressione, la personalità purificata e disciplinata, ma anche fra i sette centri del veicolo eterico umano»


A COSA SERVE

Il Metodo della Presenza propone sia delle precise fasi di avvicinamento tra l’Io Inferiore (ovvero personalità impermanente) e l’Ego Superiore (quindi parte manifesta della triade animica). Per le differenti “Tensioni Energetiche” le quali esistono sia nell’Io personale che nell’Ego transpersonale, queste varie fasi di avvicinamento vengono legate da dei momenti d’intensa sofferenza a livello Psichico. Ciò dev’essere con sacrificio e tanto lavoro interiore Sopportato nonchè rivissuto più e più volte, per vare come risultato più efficace il fatto che la mente fisica riesca ad abituarsi alla vibrazione più profonda e intensa che proviene dai piani sottili, spirituali dell’Ego.
Con questo metodo, dunque, proprio la mente personale si trova a dover per forza di cose “Crescere” nella frequenza (Espansione), per poi in seguito essere in grado di raggiungere il voluto e fondamentale “Sollievo” di un contatto pienamente in equilibrio con il Sé Superiore, vale a dire con la Coscienza.

IL METODO

Il termine “allineamento” (del Piano Eterico, quello Astrale, Mentale inferiore, Mentale Superiore, Egoico, Buddhico e così via. ) è una completa formula la quale si riferisce ad un modello d’Insegnamento antichissimo descritto dai Tre Maestri di Raggio.
Il Metodo della Presenza mostra come già citato diverse fasima comunque tutte insieme utili per colui il quale desidera raggiungere differenti ed elevati obiettivi.

1. Evocazione dello stato di Tensione
In questa fase vi è una forte Tensione avuta grazie al completo dominio dell’Io o Se Personale (l’Io Impermanente) affinchè possa entrare a pieno e duraturo contatto con il Sé Reale.

2. Poi si può passare al Conseguimento di uno Stato di profonda e perenne Fusione con la elevatissima valenza della Triade (Angelo Solare)

3. Mantenere la mente salda nella luce della Triade:

Si tratta qui della forte costanza nel saper mantenere il proprio Sé Inferiore legato e vicino sempre più al punto di Tensione dell’Anima (Baricentro Egoico), senza più alcuno sforzo o magari resistenza, come all’inizio, della propria personalità adesso del tutto “Integrata”.
Ci si sofferma un attimo per spiegare che, per quanto detto, la Meditazione Attiva rappresenta un vero e proprio modo di essere e di diventare nel tempo e nella pratica e non giammai una mera attività alla quale ci dedica solo in alcuni momenti. Infatti, qui sia l’Aspirante avanzato che il Discepolo in prova devono per forza capire di dover vivere una vita “Simultanea e Duplice”, fatta di attività anche esterna: la vita profana; e insieme d’attività interna: l’intensa riflessione spirituale a Servizio del “Vessillo Bianco” della Gerarchia Spirituale.

4. Intento determinato e perenne nel riuscire a sentire questa “Presenza” dell’Anima Cosmica nell’Universo, in tutte le forma, non soltanto come una teoria, bensì come la risposta vibrante all’“Esistenza”.

5. Capire quello che per mezzo suo, il Principio Divino cerca e vuole incarnare. Il «Grande Proposito», ch’egli mostra in ogni attimo del suo ciclo evolutivo.

6. La posizione presa su ogni particolare problema mondiale o progetto individuale che la mente abbia elaborato per il bene comune attraverso il cuore e nella “triplice luce dell’intuizione”.

7. Stati preparatori alla rivelazione:

La rinuncia di graduale e poi totale della personalità individuale per ottenere la Via Superiore.
La Ri - Concentrazione dell’intera Psiche nella Coscienza dell’Angelo Solare.
Qui per forza bisogna ricominciare ed agire solo e sempre in maniera funzionale sotto l’influsso dell’Angelo Solare.
Adesso si è in grado di costruire anche delle Forme - Pensiero (Idee - Azioni, in pratica gli Eggregori) le quali possono incarnare pienamente la Rivelazione.
In quasi fase si termine con l’interruzione chiamata la “Pausa che precede la Presentazione”

8. Presentazione della Rivelazione e delle verità impartite dal piano buddhico (Spirituale) che, una volta immesse nel mondo dell’illusione, distruggono le forme ingannevoli edificate dall’uomo.

Questo è il “Cimento del Fuoco”. Si tratta di una parte del Fuoco che esiste in tutto quello che è stato rivelato e che ora sta tornando alla Sorgente da dove viene; un’altra parte, invece, preferisce distruggere tutti gli aspetti contrari del Rivelatore, mentre infine un’ultima parte ancora brucia del tutto gli aspetti sfavorevoli di tutti coloro i quali vanno a riconoscersi nella Rivelazione.

9. La Rivelazione è per sempre sconfitta e ricoperta dalla generale illusione.

Tutti e nove gli stadi messi insieme creano la formula per il più avanzato Metodo di Meditazione possibile.

Wednesday, November 29, 2023

IL CAOS E LA LOTTA SEMPITERNA

 di Shamano Shekhinà Shekhinà

C’è chi molto spesso va a pensare e credere: che vita beata quella di Chi ha superato tutte le sfere e ogni fatica terrene! Con questo, però, si dimostra di non avere la minima idea della vastità del reale. Come in Terra, così in Cielo, per l’esattezza.
Infatti è abbastanza veritiero che i tantissimi fardelli terreni col tempo vadano via, ma ben altri doveri di livello cosmico, ben maggiori, ne prendono il loro posto. In verità, se in Terra è già così terribilmente difficile tanto più di certo lo sarà in Cielo.
Non si tiene in effetti giammai conto del periodo di “Devachan”,allorché l’illusione nasconde tutto l’enorme ed immane lavoro che attende ciascuno. Ma la vera Lotta contro il Caos non potrebbe mai e poi mai essere semplice, agevole. L’uomo soffre sempre per l’oscurità e per il Caos. In ogni livello le difficoltà si ripropongono, si presentano in quanto molti altri sono gli aspetti celati nelle tenebre ed identico funziona proprio per il Caos.
Per di più, l’essere umano sente solo e soltanto gli attacchi che vengono da quest’ultimo, ma almeno senza doverne veder neanche le mosse fangose. Certo, risulta davvero complesso la vita per l’uomo, ad esempio, per la sua totale ignoranza e anche poichè è servile di fronte alle tenebre. Ma peggio ancora è quando si scorgono i movimenti delle masse materialistiche e materiali che sprofondano inesorabilmente nel Caos più completo e perenne. Quando il fuoco sotterraneo, altamente distruttivo, senza scrupoli, cerca di sfondare davanti alle attese la crosta terrestre, oppure effluvi di gas avvelenano l’intero spazio ecco che le difficoltà orribili superano qualsiasi immaginazione di natura prettamente terrena.

Per ragionare delle difficoltà non sono esclusivamente i singoli gravami che servono, bensì soprattutto i raffronti. Gli ignoranti, infatti, credono fermamente che i celesti altro non facciano che cantare e suonare l’arpa (aspetto prettamente religioso dunque legato a testi spesso inventati). Sono delle totali falsità da dover abbattere. In nessun luogo si legge che le difficoltà esistano solo nel mondo definito fisico; ma bisogna urlare e dire ancora una volta, per raffronto ma adesso tramite una metafora nascosta:

Se qui i diavoli disturbano, là è Satana stesso che impegna l’Arcangelo!

Per terminare l’articolo, breve ma molto chiaro, si va a spiegare che questo è il modo in cui deve essere intesa la battaglia Sempiterna contro il Caos. Bisogna in pratica accettarla come l’unica soluzione, e giungere perfino ad amarla come un grande segno della fiducia accordata dalla Mente del Creatore, la Mente Divina Cosmica mentre mantiene l’equilibrio.