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Tuesday, November 14, 2023

L’ESOTERISMO DELLA PAROLA

di Shamano Shekhinà Shekhinà

Esaminare la Regola del Silenzio come un concetto del tutto a sé stante, sarebbe davvero non idoneo bensì molto fuorviante; cioè, un tipico procedere in modo Exoterico.
Differentemente, come sempre accade in ambito profondamente Iniziatico, anche tale particola Precetto deve essere preso come una parte fondamentale di un paradigma ben più grande ed assai più ampio. Che se venisse riconosciuto per la sua interezza, nel suo complesso di certo porterebbe a delle considerazioni finali fortemente differenti da quelle che possono venire fuori dalla sua semplice “Singolarità”.
Come avviene per ed in ogni altra idea Iniziatica, anche questo argomento si sviluppa su definiti 4 Livelli conseguenziali e che procedono a scalata. E proprio da questi “Dislivelli” fuoriesce la differenza tra ciò che è Exoterico, etico, Esoterico ed infine Iniziatico. Questi Dislivelli, in aggiunta, si evidenziano nel “Corpus” di quelli che la Dottrina Segreta pone sotto il nome di Misteri Minori (Cerchio Esterno o Apprendistico) e Misteri Maggiori (Cerchio Interno o Agape).
Così si sarà capaci di vedere che, anche da un argomento all’apparenza molto semplice, come in effetti parrebbe quello del «Dire o Non dire», se considerato da una prospettiva del particolare, si può benissimo spaziare sino perfino a giungere ai limiti del “Sacro” (Sacrum Facere). Poichè, per esempio, la verbalizzazione di un’idea di natura archetipale (precipitazione Psichica che accade con l’utilizzo della parola), nella visione Iniziatica equivale esattamente ad una incarnazione dell’idea in sé.
Quella di voler incarnare proprio l’Idea rappresenta una delle varie prerogative Esoteriche nell’utilizzo Iniziatico del potere immenso della Parola. La quale, se applicata correttamente da chiunque ne conosce e ne sa tenere il rapporto equilibrato fra il valore archetipo dell’idea e la qualità della Parola che trasmette (vibrazione e modulazione energetica), il Dire o Non Dire diviene veramente uno strumento di portata enorme nonchè potente a disposizione dell’Iniziato. Ed esattamente a questo punto, naturalmente, non ci si riferisce alle rappresentazioni simboliche, bensì ai veri Iniziati.
Dal Teorema a cui si è appena fatto il doveroso riferimento, anche se in modo superficiale, nasce il Principio delle Parole di Potere.
La Parola di Potere e la Parola Sacra, infatti, sono fatte ri - suonare con finalità dirette verso differenti importanti scopi. Tra quelli definiti Sacri, bisogna menzionare e tenere bene a mente soprattutto quelli di tipologia Cerimoniale (Teurgia e Cerimoniale Iniziatico), i quali non abbiano alcuna origine né di natura prettamente popolare oppure a esclusivo e mero carattere rappresentativo.
Per essere in grado di capire nel cuore il reale Potere effettivo della Parola, ognuno dovrebbe iniziare dall’assunto che la Parola stessa non è ovvero soltanto la materializzazione di una semplice Idea, ma trattasi nella pratica più profonda di un preciso Suono. Ed inoltre che entrambi tali aspetti vanno sempre presi in considerazione.
Nel “Complemento Suono” (per l’esattezza il termine modulare) della Parola, è da far riferimento all’equazione di: emissione, pausa, emissione, silenzio. Ed anche se il silenzio potrebbe sembrare come “buon ultimo”, non per ciò andrà mai assolutamente valutato come fosse un componente minore, anzi, della massima importanza per qualsiasi azione si voglia diventi reale e riuscita.
Ancora, davvero importante non scordare che proprio il Suono, e di conseguenza allo stesso tempo la Parola, è un aspetto molto dinamico tanto creativo quanto distruttivo. Mentre il Silenzio simboleggia il suo terreno fertile, che può anche coprire e magari nascondere, ma è soltanto lì, nel silenzio, che può nascere l’idea inconscia o addirittura super conscia (Spirituale), sino a riuscire nel realizzarsi in una dimensione materiale anche dalla mente fisica.


E’ QUESTO IL VERO SEGRETO INIZIATICO!!!

Saturday, October 28, 2023

GLI STRUMENTI DEL MAGO E DELLA STREGA: LA BACCHETTA

di Shamano Shekhinà Shekhinà


Rappresenta un prolungamento del braccio stesso della Strega (termine che nell'antichità significava Donna Saggia), la Bacchetta è collegata all'elemento aria, di genere sia maschile che femminile. Essa serve, soprattutto per i principianti che non sanno ancora canalizzare bene l’energia, per attirare nonché per respingere in base alla cerimonia; questo grazie al suo dirigere l'energia. La si può ben ricavare da un albero, o da frutto o ancora da un salice con l’aspetto forte e sano.

Il momento per dover cercare il proprio ramo è durante la sera subito dopo il momento del crepuscolo e in una notte di luna piena.

La lunghezza più idonea della Bacchetta passa dal gomito alla punta del dito medio di chi la utilizza mentre invece il suo diametro non può oltrepassare quello del dito pollice. Certe Streghe, nella medesima notte, hanno l’abitudine di prendere anche un ramo più lungo e più robusto per poi farne il bastone il quale un tempo era nascosto nella scopa. Il bastone è per la tradizione lungo almeno un metro e con il diametro mai superiore a 6 cm.

Le pratiche migliori per la costruzione della Bacchetta sono davvero complesse perchè richiedono molto spesso più giorni prima di riuscire a completare l'opera. L'importante è non avere troppa fretta e non accontentarsi di un ramo qualsiasi soltanto per cedere alla smania di iniziare la costruzione ed i rituali di benedizione e di consacrazione della Bacchetta, in pratica niente cedimento ai propri impulsi e più pazienza e razionalità.

Scegliere con meticolosa e scrupolosa cura il ramo più giusto e poi procedere al taglio rispettando sempre la direzione naturale dell'albero, chiedendogli ogni volta prima il permesso di privarlo di una sua parte ed infine poi segnare il punto preciso da dover tagliare con un nastrino rosso.

Il taglio deve essere netto e davvero deciso, successivamente, una volta riposto il ramo in un sacchetto, se di corda meglio, vanno lasciati dei doni all'albero come gesto e segno di ringraziamento; un pò di fertilizzante alle sue radici, del miele per cospargere la sua "Ferita" e soprattutto la propria grandissima, profonda e sentita gratitudine.

Le operazioni vanno eseguite nella massima segretezza, nel totale silenzio, senza farsi scorgere mai da nessuno e se proprio ciò non è possibile lasciare l'abitazione per recarsi lontano, in un luogo adatto, silenzioso in modo da poter così sempre provvedere facendo le stesse azioni nel proprio spazio sacro tipo anche un semplice giardino.

Esistono anche delle precise parole da dover pronunciare nel momento si va a fare il lavoro ed una volta finito va sciolto il nastrino rosso, si ringrazia di nuovo l'albero per il dono che concesso e solo successivamente ricordarsi sempre di recarsi spesso a far visita all'albero il quale rappresenterà la primaria fonte di potere personale come il frammento che ha lasciato. Ecco, a questo punto bisogna andare ad agire e lavorare il ramo per riuscire a dargli la forma finale della propria Bacchetta.

Da una estremità essa deve essere più larga per simboleggiare l'energia maschile invece dall'altra sarà più stretta per rappresentare l'energia femminile. La Bacchetta può essere inoltre anche personalizzata incidendo il proprio nome Esoterico (iniziatico), delle rune, oppure niente in base alla discrezione della Strega. La Bacchetta deve perciò rimanere per tre giorni all'aperto in un luogo buio e ben bagnata con un infuso composto da camomilla e poi per altri tre giorni nell'olio di mandorle dolci.

Alla successiva notte di luna piena la Bacchetta sarà pienamente pronta per la Cerimonia avanzata di benedizione e di consacrazione.

Adesso la tanto preziosa Bacchetta è veramente pronta; la si riporrà in un panno fino al momento in cui sarà utilizzata per la sua Sacra e prima volta.

Se non si possiede alcuna possibilità di riuscire a seguire tutti i procedimenti elencati, si piò sempre scegliere qualsiasi tipo di Bacchetta che attrae particolarmente e però benedirla e consacrarla, come spiega la più antica Tradizione.