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Sunday, November 19, 2023

LA MONTAGNA DI DANTE: SIGNIFICATO ESOTERICO

 di Shamano Shekhinà Shekhinà

Nel Convivio, Tomo II, Dante Alighieri riportò che: «… in ogni Opera d’Arte vi sono sempre 4 significati, il letterale, l’allegorico, il morale e l’anagogico (greco anà-ago: conduco in alto)»
Questo preciso e dichiarato criterio riesce a riassumere 4 definiti modi per saper concepire un’idea, infatti dona una definita forma ad una Montagna ideale, da dover scalare, per poi giungerne all’apice ed infine ritrovare la purezza immateriale dell’idea Primigenia.

LA LUCE E L’OMBRA DELL’IDEA
La “Caduta” con la successiva volgarizzazione di un’idea qualsiasi va attribuita all’incapacità da parte dell’osservatore di essere in grado di riconoscere il vero principio che è rappresentato dall’anima. In pratica, l’incapacità di riconoscerne il senso ben nascosto dalla forma puramente ed appositamente esteriore.
Ed è proprio per questo accade che l’osservatore, da incapace, può soltanto distorcere l’idea fino a renderla l’Ombra di sè stessa. All’opposto, l’abile e saggio pensatore, invece, è ben capace di contemplare la stessa idea nel suo stato immateriale, riflettendola in sè stesso, vale a dire nella propria intima coscienza e rispettando ogni suoi criterio originale.
Riflettere un’Idea in effetti vuol dire farla scendere fino ad arrivare al piano della ragione fisica, per poi trasmetterla, rispettandone sempre e comunque il significato interiore. Quindi, a tal punto, lasciarla com’è, senza contaminare nessuna sua forma esteriore con delle interpretazioni fortuite soggettive, le quali inevitabilmente finiscono per oscurarne irrimediabilmente l’intero meraviglioso significato.
Si capisce adesso molto meglio che il saggio, una volta che ha raggiunto la “Visione” dell’Idea, non la porta a sé, bensì ne “Riflette” tutti i suoi autentici contenuti nella propria coscienza, per poi trasmettere i significati percepiti alla mente, mente che s’illumina di sottile comprensione.

RESTAURARE L’ANTICO MISTERO
Nella realtà, in pratica cioè, il ricercatore trova l’idea nascosta nella profondità di significati grossolani. Ma non sarebbe così veramente un buon ricercatore se non fosse in grado di riconoscerne il vero valore, anche se “trafugato”, e di poi riuscire a raffinarne l’intera sua essenza (Levigare la Pietra grezza) per elevarne totalmente il senso. Riportandolo alla sua identità originaria di vertice, e restituendolo ai significati profondi nonchè complessi del suo spirito interiore.
La “Magia” dell’Iniziato risiede esattamente in quella di ridare la grazia, la snellezza, l’efficacia, l’essenzialità ed infine la sintesi al concetto primario così com' era o almeno il più possibile. Per ciò, l’idea, libera e scevra da qualsiasi tipologia di attributo comune, viene rappresentata dall’Unità e attraverso il Numero 1.
Le seguenti parole riprese da uno dei più antichi Commentari: “…dove esistono due verità, non esiste verità…”
La metafora di tutto il pensiero umano è per l’appunto una Montagna suddivisa in 4 Livelli, come ha citato proprio o stesso Dante, ed è l’emblema di altrettanti 4 mondi di pensiero.
Sulla vetta più elevata della Montagna (l’Olimpo) dimora il pensiero puro (Giove), genera l’idea archetipa (nascita di Minerva) da cui prende poi origine qualsiasi forma di pensiero materiale.
In mancanza di aspetti accertati e tangibili, però, l’idea Archetipa si rivela inavvertibile alla mente concreta. Allora, l’anima dell’idea stessa, soltanto percepita, deve essere rivestita di pensiero più razionale: così la si può rendere tangibile al “mondo del pensiero concreto”. Ma i rivestimenti di un pensiero prettamente fisico (ragionamenti ed interpretazioni), ne oscurano del tutto il principio sottile, spirituale che al contrario va ritrovato. E questo rappresenta esattamente il compito dell’analisi Esoterica (“Esoterikòs” vuol dire appunto “Guardare dentro”).

LIVELLI DELLA NATURA UMANA
La Montagna Interiore ovvero la scalata verso la più alta forma di Coscienza, conduce ai medesimi significati della “Tetractys” (triangolo equilatero formato dalla sequenza dei primi dieci numeri disposti in quattro righe), i cui numeri rappresentano e portano ad una gerarchia contenente 4 Mondi.
Per l’esattezza e attraverso la numerazione tra le più antiche in Simbologia:
Mondo del Generatore (Numero 1)
Mondo del Generante (Numero 2)
Mondo del Generato (Numero 3).
Questa Triade o Trinità appunto conferisce una forma ed una sostanza al Numero 4. Il Mondo Materiale basato interamente sui 4 elementi conosciuti di solito della natura (qui non cito gli elementi nascosti che portano ad essere 20 in tutto):
1) Terra (Piano Fisico)
2) Acqua (Emotivo)
3) Aria (Pensiero)
4) Fuoco (Pensiero Metafisico)
Questa stupenda rappresentazione venne stata ripresa da molti catechismi per poter esprimere la Natura Umana, formando così un semplice schema:
1° Livello: la Mente Passionale, sede di tutti gli istinti nonchè generatrice dell’Illusione e dell’Irrazionale;
2° Livello: la Ragione Fisica, generatrice dell’intelligenza cosciente e tangibile;
3° Livello: l’Intelligenza Concreta, sede del pensiero astratto ma anche generatrice della Logica e dell’Intuizione;
4° Livello: l’Intelligenza Intuitiva, sede dell’Intelletto, viatico prettamente naturale per la conoscenza diretta dell’idea. Generatrice del ponte tra la mente e la coscienza, si tratta dell’ingresso ai piani Metafisici del Pensiero detto la Ragion Pura.
Se scalato ognuno di questi Livelli per bene dunque compresi, si può accedere alla più elevata e spirituale forma di percezione esistente di tutto ciò che circonda l’essere vivente umano.

Saturday, November 4, 2023

PRINCIPIO DELL’UNITA’ ENERGETICA

di Shamano Shekhinà Shekhinà

Pranoterapia MCC e Alchimia Spirituale non sono efficaci se non c’è unita energetica: questo è il postulato di partenza per operare tali discipline in modo proficuo.
Ogni cosa proviene dallo stesso embrione ed è generata dalla stessa madre: tutto viene da una sola sorgente e l’uomo contiene la parte del mondo esteriore, l’emanazione della sua mente.
Jacob Böhme si esprime in tal senso per spiegare il principio dell’unità energetica:
“L’Anima degli uomini, degli angeli e dei demoni viene generata da una sola sorgente e, l’uomo, contiene la parte del mondo intrinseco che il demonio contiene egualmente in sé, ma in un principio differente”.
L’EMANAZIONE
La Gnosi spiegava l’unità energetica attraverso l’affermazione dottrinale dell’emanazione, sottolineando come tutte le creature spirituali fossero state emanate da una sorgente unica. (Dio/Abisso).
L’energia pranica non fa differenza: essa si manifesta per distacchi successivi delle energie seconde dalle prime, le terze dalle seconde e così via: tutto però si origina dalla Grande Forza Suprema ascrivible all’Uno Originale.
Tutto ciò che vediamo e che sentiamo in questa realtà (compresa l’energia pranica) è di origine divina anche se assoggettata ad un mondo grossolano, compromesso nelle possibilità spirituali.

Per poter avvicinarsi alla fonte divina e usufruire di tale potere illimitato, abbiamo bisogno di compiere L’Opera di Rigenerazione chiamata Reintegrazione dell’Energia Pranica.

Saturday, October 28, 2023

SIMBOLI: TRASFORMAZIONE DELLE ENERGIE PSICHICHE

 di Shamano Shekhinà Shekhinà


Il termine Simbolo viene dalla lingua Greco “Symbàllein” che sta a significare “Mettere Assieme“. Nella Grecia Antica, in effetti, certi oggetti (come per esempio una moneta) erano opportunamente suddivisi in due metà e date a due persone differenti, le quali avrebbero in tal modo avuto la possibilità di “Riconoscersi” durante un preciso e soggettivo periodo di tempo. E tale mezzo di riconoscimento veniva definito “Simbolo”. Da qui è semplice capire quanto il Simbolo abbia perciò una precisa funzione la quale “Rinvia ad una determinata realtà che non è decisa dalla convenzione, ma dalla ricomposizione di un intero“.

I Simboli per tutto questo e molto altro possono essere considerati come dei “Condensatori di Energie”, le quali si possono correttamente conosciute nonchè risvegliate, grazie ad un giusto sforzo interpretativo il quale non può per niente non usare la più alta facoltà della mente umana: l’Intuizione.

Quando lo Spirito inizia la sua esplorazione di un Simbolo viene portato verso delle idee le quali si posizionano ben oltre quello che la ragione può capire. Ma ciò verso cui i Simboli più potenti rinviano (come ad esempio quelli che secondo Jung avrebbero un carattere “Archetipico”) è ben lungo dall’essere una mera bizzarria dell’immaginazione.

Ulteriore qualità del Simbolo risiede anche nella funzione di mediatore: “Lancia dei ponti, raduna elementi separati, collega cielo e terra, materia e spirito, natura e cultura, reale e sogno, inconscio e coscienza. Alle forze centrifughe di uno psichismo istintivo che va a disperdersi nella molteplicità delle sensazioni e delle emozioni, il Simbolo si oppone attraverso una forza centripeta, creando così un centro di relazioni al quale il molteplice fa riferimento ed in cui si trova la sua Unità“.

Per finire, ultima funzione presa qui in esame del Simbolo è davvero più complessa, descritta sempre da C.G.Jung, cioè quella Trascendente, vista come la capacità di collegare ed armonizzare i contrari. Il Simbolo riesce benissimo a “stabilire una connessione tra due forze antagoniste e, di conseguenza, di superare delle contrapposizioni e di aprire così la strada a un progresso della coscienza“.