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Saturday, May 25, 2024

IL POTERE DELLE INVOCAZIONI

di Shamano Shekhinà Shekhinà



Introduzione 

La Grande Invocazione non rappresenta un termine riferito ad una “Preghiera” comune infatti è saggio non usarla in nessun modo e per alcun motivo pensando sia tale. Essa in effetti corrisponde a quella definita come la “Legge d’Evocazione-Invocazione”, vale a dire proprio ciò che dà, da fondamento della Teurgia in ambito prettamente Cerimoniale. Inoltre, risiede sempre in ogni prerogativa dell’uomo appena Iniziato affinchè gli sia in grado di “accedervi”.

Spiegazione 

L’Invocazione è, invece, la formazione accurata di una immensa Forma Pensiero (Eggregore Rituale), e tocca ai Discepoli Accettati (Piano Mentale oppure Manasico), agli Iniziati (Piano Egoico oppure Buddico) e ai veri Maestri (Piano Animico o quello Atmico) saperla utilizzare con lo scopo di “generare” la “Precipitazione Psichica” di una ben precisa qualità Energetica, tutto questo soltanto in caso di eventi locali ma se costruita veramente a livello Comunitario anche per situazioni mondiali. Da non dimenticare ancora, visto la sua enorme forza, l’utilizzo attraverso Rituale Cerimoniale dei Mandala, anche qui formati proprio sia dagli Iniziati Attivi che questa volta addirittura da coloro i quali sono stati “Dissolti” nei particolari momenti tra meglio analizzati in ogni ciclo, per poterne liberare e scaturire, in tal modo, il massimo potere dall’energie che si erano immesse al loro interno e sigillate. Si sta qui spiegando la situazione e quasi al limite perché di fronte ad Eggreggore millenarie comunitarie ma soprattutto devastanti e quasi sempre non sotto il pieno controllo (rischio per l’umanità intera!).

Attrazione ed Espansione dell’Energia 

Ogni tipologia di Invocazione viene appuratamente “Costruita” e “Forgiata” in base a differenti modalità (Energetiche), per poi essere meglio adattate a quelle che sono i diversi utilizzi ed occasioni (tipi e toni Energetici). Qui bisogna per forza ricordare però che mai nessuno potrebbe esprimere, dentro una Forma Pensiero, un’energia che non rientra in sè stesso. Ed ecco il motivo del perché ogni persona oppure ogni entità non fa altro che rappresentare ed esprimere esattamente le qualità che gli appartengono: ed è proprio tale “diversità qualitativa” a mostrare la chiara e percepibile differenza nello “Stato di Coscienza” chiamato meglio col nome di “Gerarchia”. Le Grandi Invocazioni risapute del passato, adesso sono degli strumenti del tutto “Inerti”, forse; passando a quelle attuali, invece, ancora cioè in fase di pieno uso, sono Rituali ancora estremamente “Viventi” e quindi riservati solo e soltanto a quei Discepoli Avanzati ed Iniziati.

IL “SIGILLUM DEI” COSA E’

di Shamano Shekhinà Shekhinà

                                                                        INTRODUZIONE 

Il "Sigillum Dei" (cioè il Sigillo di Dio) oppure anche chiamato il "Signum Dei vivi" (ovvero il Segno del Dio vivente) è un complesso tipo di diagramma dal carattere prettamente magico, sviluppato durante il Medioevo, il quale consentiva a chiunque ne era in possesso di poter avere completo potere su tutte le esistenti creature esclusi gli Arcangeli? Significa che esso permette al Magus Iniziato del tutto di poter acquisire la cosiddetta "Visione Beatifica", quella infinita capacità di saper vedere Dio ed anche tutti gli Angeli. La vera origine di questo Sigillo è di sicuro come detto Medievale, ma esso ha preso nel tempo poi un ruolo esclusivo, totalmente centrale nel XVI sec. Grazie alla straordinaria opera di John Dee, un matematico, anche astronomo, filosofo, alchimista, mago e soprattutto sapiente occultista di fama Inglese, oltre ad essere infine l’astrologo di corte della Regina Elisabetta I. Questo complicato schema risulta composto per lo più da due perfette figure circolari, poi un pentagramma, un eptagramma (meglio la Stella a Sette punte) ed infine un eptagono, tutti con i nomi di Dio e degli Angeli in mezzo. Le descrizioni che ne parlano e tutte le sue possibili rappresentazioni grafiche cambiano in base ai vari autori, e non pochi di essi, tra i quali lo stesso Dee, non contenti del tutto per il risultato dei loro predecessori hanno in seguito ogni volta apportato delle modifiche oppure ne hanno creato delle vere e proprie versioni rivedute e perfino "corrette". 

Dal Liber Iuratus

In base a ciò che si può conoscere, la forma più antica tra tutte le descrizioni di questo Sigillo si trova all’interno del Liber Iuratus (oppure chiamato Liber Sacratus o ancora Liber Sacer Sive Iuratus), e cioè un manoscritto la cui copia più data tra quelle conosciute risale perfino al XIV sec., ma la cui composizione farebbe datare il Testo ancora prima, essendo stato più volte citato come "Liber Sacer" in delle opere scritte nel XIII sec. Si sta parlando qui, in pratica, di un Grimorio Salomonico, ovvero un Libro di sortilegi e tantissimi tipi di differenti incantesimi della Magia Cerimoniale fondato per gran parte sulle conoscenze dell’Arte Regia Salomonica, visto che utilizza sia le evocazioni angeliche che allo stesso modo i Sigilli quasi uguali a quelli che si trovano nella famosissima "Chiave di Salomone". La descrizione tradotta in modo fedele del Sigillo scritto nel Liber Iuratus inizia proponendo delle vere e proprie informazioni per poterlo direttamente disegnare, le quali però come ogni istruzione deve per forza di cose rispettare precise e Sacre proporzioni fondamentali: «Fai un primo cerchio il cui diametro sia di tre dita, in relazione ai tre chiodi della croce del Signore, oppure cinque, in relazione alle cinque piaghe, oppure sette in relazione ai sette sacramenti, oppure nove in relazione alle nove schiere angeliche, ma in generale cinque dita saranno sufficienti. Poi dentro a questo cerchio fai un secondo cerchio, distante dal primo due grani, in relazione alle due Tavole della Legge di Mosè, oppure tre grani, in relazione alle persone della Trinità»

Tuesday, November 14, 2023

L’ESOTERISMO DELLA PAROLA

di Shamano Shekhinà Shekhinà

Esaminare la Regola del Silenzio come un concetto del tutto a sé stante, sarebbe davvero non idoneo bensì molto fuorviante; cioè, un tipico procedere in modo Exoterico.
Differentemente, come sempre accade in ambito profondamente Iniziatico, anche tale particola Precetto deve essere preso come una parte fondamentale di un paradigma ben più grande ed assai più ampio. Che se venisse riconosciuto per la sua interezza, nel suo complesso di certo porterebbe a delle considerazioni finali fortemente differenti da quelle che possono venire fuori dalla sua semplice “Singolarità”.
Come avviene per ed in ogni altra idea Iniziatica, anche questo argomento si sviluppa su definiti 4 Livelli conseguenziali e che procedono a scalata. E proprio da questi “Dislivelli” fuoriesce la differenza tra ciò che è Exoterico, etico, Esoterico ed infine Iniziatico. Questi Dislivelli, in aggiunta, si evidenziano nel “Corpus” di quelli che la Dottrina Segreta pone sotto il nome di Misteri Minori (Cerchio Esterno o Apprendistico) e Misteri Maggiori (Cerchio Interno o Agape).
Così si sarà capaci di vedere che, anche da un argomento all’apparenza molto semplice, come in effetti parrebbe quello del «Dire o Non dire», se considerato da una prospettiva del particolare, si può benissimo spaziare sino perfino a giungere ai limiti del “Sacro” (Sacrum Facere). Poichè, per esempio, la verbalizzazione di un’idea di natura archetipale (precipitazione Psichica che accade con l’utilizzo della parola), nella visione Iniziatica equivale esattamente ad una incarnazione dell’idea in sé.
Quella di voler incarnare proprio l’Idea rappresenta una delle varie prerogative Esoteriche nell’utilizzo Iniziatico del potere immenso della Parola. La quale, se applicata correttamente da chiunque ne conosce e ne sa tenere il rapporto equilibrato fra il valore archetipo dell’idea e la qualità della Parola che trasmette (vibrazione e modulazione energetica), il Dire o Non Dire diviene veramente uno strumento di portata enorme nonchè potente a disposizione dell’Iniziato. Ed esattamente a questo punto, naturalmente, non ci si riferisce alle rappresentazioni simboliche, bensì ai veri Iniziati.
Dal Teorema a cui si è appena fatto il doveroso riferimento, anche se in modo superficiale, nasce il Principio delle Parole di Potere.
La Parola di Potere e la Parola Sacra, infatti, sono fatte ri - suonare con finalità dirette verso differenti importanti scopi. Tra quelli definiti Sacri, bisogna menzionare e tenere bene a mente soprattutto quelli di tipologia Cerimoniale (Teurgia e Cerimoniale Iniziatico), i quali non abbiano alcuna origine né di natura prettamente popolare oppure a esclusivo e mero carattere rappresentativo.
Per essere in grado di capire nel cuore il reale Potere effettivo della Parola, ognuno dovrebbe iniziare dall’assunto che la Parola stessa non è ovvero soltanto la materializzazione di una semplice Idea, ma trattasi nella pratica più profonda di un preciso Suono. Ed inoltre che entrambi tali aspetti vanno sempre presi in considerazione.
Nel “Complemento Suono” (per l’esattezza il termine modulare) della Parola, è da far riferimento all’equazione di: emissione, pausa, emissione, silenzio. Ed anche se il silenzio potrebbe sembrare come “buon ultimo”, non per ciò andrà mai assolutamente valutato come fosse un componente minore, anzi, della massima importanza per qualsiasi azione si voglia diventi reale e riuscita.
Ancora, davvero importante non scordare che proprio il Suono, e di conseguenza allo stesso tempo la Parola, è un aspetto molto dinamico tanto creativo quanto distruttivo. Mentre il Silenzio simboleggia il suo terreno fertile, che può anche coprire e magari nascondere, ma è soltanto lì, nel silenzio, che può nascere l’idea inconscia o addirittura super conscia (Spirituale), sino a riuscire nel realizzarsi in una dimensione materiale anche dalla mente fisica.


E’ QUESTO IL VERO SEGRETO INIZIATICO!!!

Saturday, October 14, 2023

GRIMORIO O LIBRO DELLE OMBRE

di Shamano Shekhinà Shekhinà


Nel lungo e Sacro viaggio di una Strega, soprattutto di quella donna saggia appartenente alla Stregheria Antica, sono davvero vari gli oggetti e gli strumenti di tipo magico che possono essere usati nel corso della pratica, ma tra calderoni borbottanti, cristalli splendenti e fumosi incensi, esistono degli altri elementi estremamente importanti per colui o colei i quali desiderano nel profondo approcciarsi al vasto universo della Stregoneria: Il Grimorio (o Libro delle Ombre) ed il Diario Specchio.

Questi due fondamentali e immancabili strumenti, a volte purtroppo sottovalutati e non senza conseguenze reali, sono una specie di testamento nonchè l’eredità personale di ogni Strega, gli oggetti più intimi e più personali che chiunque iniziato all’Arte possa mai custodire e soprattutto poi tramandare ai posteri.

COSA E’ IL GRIMORIO IN PRATICA

Il cosiddetto Grimorio è un Sacro Testo a tutti gli effetti, un vero e proprio dettagliato manuale perlopiù pratico in cui ogni Strega deve appuntare rituali, incantesimi ed informazioni magiche utili alla sua pratica ed al suo studio personale. Il Grimorio, in effetti, non è altro che il nome originale del moderno Libro delle Ombre. Entrambi i termini, dunque è chiaro, stanno ad indicare la stessa cosa: il libro magico che qualsiasi vero e serio praticante scrive di sua mano e sfoglia all’occorrenza.

INIZIAZIONE DEL GRIMORIO

Una delle domande più frequenti soprattutto tra i neofiti è: come iniziare e cosa bisogna riportare di preciso nel Libro delle Ombre? Come abbiamo poco prima spiegato, il Libro delle Ombre o Grimorio è un vero e proprio libro magico che ogni Strega dovrebbe possedere e di cui deve avere infinita cura in quanto il suo contenuto è da ritenere profondamente Sacro. Nella Stregoneria il Libro delle Ombre ed il Diario Specchio (di cui parleremo approfonditamente in un altro articolo) sono un’estensione di sé stessi, un prolungamento del proprio potere come lo è ad esempio anche la bacchetta magica durante un rituale o perfino un cerimoniale avanzato.

All’interno del Libro delle Ombre ogni Strega appunterà sigilli magici, simboli, talismani, incantesimi, fasi lunari, corrispondenze magiche e tutto il materiale di primaria importanza per la propria preparazione di livello spirituale, intellettuale e come detto cerimoniale. Il Grimorio non è soltanto un semplice Libro Magico bensì uno scrigno del tesoro sapienziale di tutti i tempi dal quale tutte le Streghe prenderanno ogni volta che ne avranno il bisogno, aggiornando la sua trascrizione attraverso delle nuove conoscenze man mano che avanzerà lungo il suo Cammino.

Di seguito vi vogliamo fornire qualche semplice esempio ma sicuramente molto utile per poter iniziare a scrivere il vostro Grimorio o Libro delle Ombre:

Aggiungi informazioni sulle fasi lunari ed i rituali ed incantesimi

Aggiungi le corrispondenze magiche quali colori delle candele, le ore magiche planetarie, ecc.

Trascrivi la Ruota dell’Anno ed i relativi Sabba.

Trascrivi rituali ed incantesimi raccolti dai tuoi libri preferiti o quelli creati da te.

Disegna sigilli e simboli magici con le apposite descrizioni.

Aggiungi, se vuoi, una sezione relativa alle erbe ed i cristalli per avere tutte le informazioni sempre a portata di mano.

Raccogli le tue ricette magiche per sapere sempre quale miscela di incenso od olio usare.

IL DIARIO DELLO SPECCHIO

 di Shamano Shekhinà Shekhinà

 

Altro grave errore e piuttosto comune è quello che riguarda la confusione tra il Grimorio (o Libro delle Ombre) con il cosiddetto Diario Specchio, tramite cui errore appunto si finisce perfino per definirli come un unico strumento. In realtà però Il Libro delle Ombre ed il Diario Specchio non sono termini assolutamente intercambiabili, ma due oggetti magici totalmente distinti nonchè separati con un’utilità e degli scopi allo stesso modo diversificati fra loro.

Se si parla del Diario Specchio ci si riferisce ad un riflesso stesso della propria esperienza Esoterica. Il Diario Specchio, in effetti, è pienamente uno strumento anch’esso molto molto Sacro per ogni Strega in quanto al suo interno sono da sempre trascritti i risultati nonché la riuscita positiva o meno dei propri sforzi, raccontando le sensazioni vissute, le profonde visioni avute e l’esito finale di un rituale o un incantesimo o meglio ancora cerimoniale di tipo avanzato.

Quindi, ogni praticante pone in pratica nero su bianco ogni suo successo o fallimento magico ma dai propri fallimenti ne farà miglioria, inoltre scrive i pensieri, le intuizioni, i sogni ottenuti nel mondo onirico ed infine anche i propri esperimenti con la finalità che possa tenere traccia dei propri progressi Spirituali.

Lo scopo perciò del Diario Specchio, a differenza del Grimorio o Libro delle Ombre, è direttamente quello di permettere, di consentire con più semplicità di raccogliere tutti i frutti dell’intero proprio personale e segreto lavoro magico raccontando comunque qualsiasi dettaglio affinché alcuni ricordi non scappino lontano dalla memoria.

Trascrivere le proprie esperienze, facile da notare, sarà profondamente fondamentale poiché, nel tempo, potrebbero finanche essere riscoperti e ritrovati interi segreti iniziatici come anche piccoli segnali che in prima battuta potevano essere sfuggiti: piccoli o grandi collegamenti i quali, non troppo sorprendentemente, si legheranno e connetteranno tra di loro completando quell’immenso puzzle della Vita Spirituale.

INIZIAZIONE DEL DIARIO SPECCHIO

Il Diario Specchio è, essenzialmente, uno strumento magico in grado di far tornare indietro il praticante nel tempo per riuscire ad osservare il passato con gli occhi e con la saggezza del tempo presente (unico davvero esistente e quindi fuori dall’illusione) così da poter affrontare il futuro attraverso una consapevolezza interiore diversa, amplificata e rigenerata.

Anche la Strega che si ritiene neofita ha avuto di certo, nel suo passato, un richiamo, una piccola oppure una grande esperienza che l’ha portata fin dove è ora (il famoso Shock): bisogna raccontare di questo antico importante richiamo, di questa eco lontana nel personale Diario Specchio per dare in questo modo l’inizio a qualcosa di eternamente indelebile!

Ecco qualche esempio utile per iniziare a scrivere il vostro personale ed intimo Diario Specchio:

Descrivi le tue esperienze oniriche dettagliatamente e senza dimenticare di aggiungere la data.

Descrivi le tue esperienze magiche come, ad esempio, le tue esplorazioni con i viaggi astrali.

Racconta con precisione le tue emozioni e sensazioni durante un rituale o un incantesimo ed aggiungi, nel tempo, gli eventuali sviluppi e risultati.

Racconta i tuoi pensieri riguardanti la tua vita da strega ed il tuo stato d’animo attuale.

Trascrivi quelle piccole coincidenze che ti capitano quotidianamente e che, forse, potrebbero essere dei veri e propri segnali da parte delle tue divinità o spiriti guida.



Friday, October 13, 2023

L’ARTE DELLA MAGIA CERIMONIALE - INTRODUZIONE

di Shamano Shekhinà Shekhinà

 

Durante il proprio percorso esoterico ci si trova di fronte molto spesso alla dicitura “Magia Cerimoniale” ma poche volte si conosce veramente di che cosa si stia davvero parlando. Cos’è allora la Magia Cerimoniale? Essa è definibile come quella tipologia dell’Arte Magica formale per eccellenza, formata in pratica da lunghi e molto complessi rituali emulati, tra i quali in particolare, dai cosiddetti grimori antichi. La formalità è alla base dell’intera Magia Cerimoniale la quale, attraverso l’aiuto di precisi strumenti appunto da Cerimonia(come ad esempio il calice oppure la coppa, l’athame, così come i sigilli, il gong o anche la campana ed infine la bacchetta) sviluppa procedure rituali di incredibile potenza ma soprattutto di fortissimo impatto catartico.

La Magia Cerimoniale, inquadrata tra l’immenso patrimonio dei Maghi di ogni epoca e tempo, torna ad essere popolare tra coloro i quali praticano nel periodo compreso tra l’800 ed il ‘900 grazie all’operato dell’Ordine Ermetico dell’Alba Dorata, la famosissima “Golden Dawn” ed ancora ai giorni nostri, proprio questa forma di pratica, rientra sicuramente tra le più interessanti in tutto l’ambito Magico esistente.

I TRE PIU’ GRANDI ESPONENTI

Moltissimi anche se solo rari esperti sono i veri praticanti che si sono avvicinati, nel corso dei vari secoli e nei millenni, alla fascinosa Arte Magica, ma veramente in pochi sono coloro che hanno poi davvero fatto la differenza. Vediamo adesso quali sono i Tre esponenti della Magia Cerimoniale che hanno radicalmente modificato nonché lasciato il loro segno in tutta la storia della Magia.

Agrippa

Non soltanto la Golden Dawn può essere ricollegata ai massimi esponenti per ciò che riguarda l’Arte della Magia Cerimoniale. Un altro celebre Mago infatti fu, in un certo senso, il vero e proprio capostipite di tale avanzatissima pratica tanto complessa quanto affascinante: trattasi di Cornelio Agrippa. Conosciuto da qualsiasi iniziato che si voglia rispettare per serietà nonché conoscenze, Agrippa con il suo “De Occulta Philosophia”, apre in maniera ufficiale tutte le porte per ogni autore ad egli stati poi successivi.

È in effetti un dato di fatto che le opere di Agrippa siano state di grandissima ispirazione nell’ambito Cerimoniale (ma non solo) anche per tutti gli autori dell’epoca ed ancora per ogni tipo di praticante dell’era definita moderna.

Eliphas Levi

Tra i maestri del passato che sicuramente hanno donato il proprio contributo alla crescita della pratica della Magia Cerimoniale, va citato per forza di cose indubbiamente il classico dei classici: Eliphas Levi. Senza risentimento alcuno l’esponente più famoso ed importante il quale, attraverso la sua celebre opera “Il Dogma dell’Alta Magia”, ha offerto i tutti i suoi successori davvero tantissimi, grandissimi ed indispensabili informazioni come anche conoscenze sull’Arte occulta della Magia Avanzata.

John Dee

Ultimo ma non mai meno importante, parliamo del celeberrimo John Dee, vale a dire di colui che potrebbe senza dubbio essere definito quale il fondatore della cosiddetta Magia Enochiana, ovvero quell’arte della comunicazione con le Entità di livello superiore, spesso dette anche Angeliche (contaminazione religiosa!!!) solo tramite l’utilizzo della lingua enochiana. Anche Dee, a modo suo naturalmente, ha profondamente contribuito alla totale e continua diffusione della Magia Cerimoniale, sviluppandone inoltre una nuova e specifica la quale facesse rientrare la comunicazione angelica non soltanto nella Magia Cerimoniale bensì anche nell’Alta Magia.



LA MAGIA CERIMONIALE: RITO O CERIMONIA

 di Shamano Shekhinà Shekhinà

 

È un errore molto molto grave e piuttosto comune avere e soprattutto parlare in modo confusionale dei termini e, quando si tratta della Magia, ed in particolare di quella Magia Cerimoniale, è fondamentale fare veramente grande attenzione alle definizioni da usare. Rito e Cerimonia, per fare un esempio forse tra i più pericolosi, non sono assolutamente la stessa cosa, come quasi tutti gli pseudo esperti di turano credono!

Nella Magia Cerimoniale infatti l’enorme differenza tra il Rito e la Cerimonia rappresenta qualcosa di estremamente importante per il praticante allo scopo che egli possa eseguire tutte le sue operazioni Magiche con la massima consapevolezza proprio di quelle sue azioni, pertanto andiamo meglio a vedere insieme di cosa si tratta effettivamente.

RITO

Il dizionario della lingua italiana dichiara il Rito come “il complesso di norme che regolano le Cerimonie di un determinato Culto”: ma che cosa significa questo? Il Rito è quello che, in genere, è definito “Tradizione”; le Tradizioni, in effetti, diventano tali solo e soltanto nel momento in cui determinati Riti sono svolti abitualmente in un determinato e preciso modo, tramite delle consuetudini le quali rendono Sacra l’azione all’interno di un Culto. L’Iniziazione, ad esempio, è considerata un Rito: essa vale in tutte le religioni, a partire da quella cattolica del battesimo sino all’Iniziazione Wicca (moderno e non pienamente spirituale – magico movimento).

Ma il Rito può estendersi anche alle festività Sacre legate ai Culti più autentici, panteistici antichi come alle religioni, tipo i Sabba delle streghe e le classiche festività cristiane, che, va ben ricordato, hanno tutte origini Pagane. E che poi hanno solamente contaminato nonché deturpato qualsiasi cosa per scopi non proprio nobili.

Il Rito riguarda quell’insieme di azioni ed atti che comunemente si fanno nel corso dell’atto Magico: quindi citiamo pratiche dalla purificazione dell’ambiente all’apertura del cerchio Magico, ecc. Il Rito è “la prassi Magica” nel suo insieme.

CERIMONIA

A differenza del Rito, la Cerimonia, come anche suggerisce la parola stessa, ha inevitabilmente a che fare con qualcosa di molto più sfarzoso, elegante, formale e, per l’appunto, Cerimoniale. Mentre il cosiddetto Rito può essere effettuato anche in maniera più “sobria” e poco sfavillante, la Cerimonia è tutto quello che formalizza e ufficializza l’azione. Un esempio abbastanza pratico può essere il seguente: durante un matrimonio, il Rito è lo svolgimento suddiviso in più “momenti” (sì degli sposi, scambio degli anelli, promesse e bacio finale), mentre la Cerimonia è ogni singola azione durante tutto il Rito.

La Cerimonia è, in pratica, il cuore ed il centro stesso del Rito, la sua azione così profonda, la più intima e più connessa all’aspetto Spirituale. Un Rito senza una Cerimonia non può esistere: anche il più semplice incantesimo ha bisogno della presenza di una Cerimonia solenne.



Thursday, October 12, 2023

IL MALOCCHIO E LA FASCINAZIONE

di Shamano Shekhinà Shekhinà


Con il termine Fascinazione si va ad indicare una definita condizione di livello Psichico atta all’impedimento nonchè all’inibizione, ed al tempo stesso una forte sensazione di dominazione, come un essere agito da una qualche forza talmente potente quanto altamente occulta, la quale lascia senza scampo l’autonomia, la volontà della persona, la sua capacità di decisione ed infine quella di scegliere in consapevolezza.
Cefalalgia, la sonnolenza, troppa spossatezza, rilassamento, l’ipocondria quasi sempre accompagnano la Fascinazione: ma l’esperienza di una forza indomabile e così furba resta comunque il suo aspetto più caratteristico.

La Fascinazione infatti comporta un agente fascinatore, cioè l’esecutore, e naturalmente una vittima, e quando l’agente è configurato in una forma umana, la Fascinazione si determina sotto la pratica del Malocchio, vale a dire come un’influenza assai maligna e malefica, anch’essa molto forte e ‘d'impatto immediato, la quale procede dallo sguardo invidioso (da qui il Malocchio è chiamato anche Invidia), con molteplici e varie tipologie di sfumature le quali possono andare dalla influenza più o meno involontaria fino alla vera e propria fattura deliberatamente eseguite, canalizzata e potenziata attraverso un preciso Cerimoniale stabilito prima, e che può essere, ed è qui che diventa particolarmente temibile, addirittura una fattura a morte.

L’esperienza di dominazione può spingersi sino al punto che una personalità aberrante, ed in pieno contrasto con le regole accettate dalla comunità, va ad invadere del tutto, più o meno, l’intero comportamento: il soggetto non sarà più perciò semplicemente un fascinato, bensì uno spiritato, significa in altre parole un posseduto (invasione o accostamento perché possessione non esiste se non come termine) oppure peggio ancora un ossesso, che va comunque sempre sottoposto a pratica del Sommo Rito dell’Esorcismo.