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Thursday, November 9, 2023

IL MAGO GUERRIERO: ARCHETIPO SPIRITUALE

 di Shamano Shekhinà Shekhinà

Essere in un Cammino Spirituale non vuol dire affatto essere perfetti, o impeccabili, o ancora buoni e basta. Essere Spirituali veramente non è non dire parolacce, non arrabbiarsi, non provare odio, seguire nella pratica quotidiana uno schema fondato sull’angelo biondo con gli occhi azzurri, oppure su un Gesù che cammina sulle acque e poi va a guarire le persone soltanto toccandole.

L’uomo non è un angelo, altrimenti potrebbe volare senza l’aiuto di aerei ed inoltre avrebbe una luminosa l’aureola ben visible. L’uomo rappresenta delle anime in viaggio dirette verso il profondo ricordo di sé stesso, della propria Coscienza Divina Interiore, vale a dire di tutto ciò che appunto viene definita la sfera Spirituale, innanzitutto e’ un qualcosa di abbastanza semplice, poichè semplice è tutto quello che gli appartiene veramente.

La semplicità rappresenta un’antichissima innata risorsa, l’etimo deriva dalla lingua Latina: “Simplex” cioè formato dalla radice “Sem” (Uno solo) e da quella di “Plectere”(Piegare). Quindi “piegato per una sola volta”.
Tutto questo porta alla considerazione che innanzitutto il Mago Guerriero va ad incarnare pienamente nel cammino della Spiritualità, l’Uno, ovvero colui il quale resta comunque riunito a sè stesso.
L’atto del riunirsi a e con sè stessi, inoltre imparare ad essere i propri migliori amici, ma anche i propri stessi sposi, dunque accettando quelle parti di sè che invece si tentano di nascondere nel cassetto più segreto, guardandole con quell’antica compagna che è in pratica l’importantissima autoironia, rappresenta il primo, vero ed enorme passo in direzione del continuo Cambiamento (Legge Cosmica Primaria) che di solito si va a cercare al di fuori : la Pace globale e la fine delle guerre, come allo stesso modo i diritti umani ed infine tutto il resto.

“Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo!!!”

Là fuori in effetti esiste il forte giudizio altrui, lo scetticismo già abbastanza presenti, perciò non è affatto utile né funzionale che lo si faccia anche verso sé stessi da soli, è al contrario di fondamentale valore la contemplazione, vale a dire quella che consente ad ognuno di saper bene interpretare le azioni con maggiore saggezza e maggiore compassione. Essere Uno per l’appunto significa essere integro, sinonimo di essere totalmente immerso nello sposalizio completo e perfetto con sè stessi.
Esattamente nel momento in cui tutto questo avviene si è coscienti di essere stati capaci di superare lo sfidante, il diavolo, quello che meglio definito si dichiara come il “Diaballo”, colui il quale divide e mette senza scrupoli alcuni alla prova volendo generare una separazione ed una perenne frammentazione in tanti piccoli pezzi vaganti.
Essere a questo punto Uno sta a significare che si è divenuti buoni e cattivi, si è solitari e amichevoli, si è sia eloquenti quanto timidi ed inoltre si si può permettere di non essere il medesimo Vecchio Uomo che si era ieri, in quanto ci si va ad evolvere sempre e durante ogni giorno che passa.
Attenzione perché questo non vuol dire assolutamente, ci si consente da soli di agire come gli “Stronzo” perché si è comunque e sempre Uno.

Ancora, questo non significa neppure e giammai che si ha per forza di cose il dovere di essere perfetti, perché quando si va a pensare ad una persona nel cammino Spirituale come qualcuno di elevato e di conseguenza impeccabile, oltre che essere infantili ci si sta dividendo in modo consapevole, ancora una volta, e ancora, e ancora.

Il Mago Guerriero commette errori, spesso cade, ma invece di soffermarsi nel giudizio si siede per ascoltare il messaggio che proprio tale errore ha portato, facendone qualcosa di creativo e inserendolo nel proprio Uno sotto forma di una nuova evolutiva lezione.

Il Mago Guerriero sa di non sapere, rappresenta l’individuo Saggio per eccellenza, e non di certo si permette di poter peccare nà di superbia né di presunzione bensì si affida al proprio interiore intuito ed alla propria infinita esistenza, ascoltando in tale modo prima di tutto la propria intima eloquente Coscienza Divina.

Il Mago Guerriero non potrebbe per nulla vivere cadendo nel vortice del senso di colpa, perché è consapevole molto bene che non esistono queste colpe ma soltanto degli eventi, delle situazioni che sono un ausilio per meglio imparare ogni santo giorno di più ad essere veramente umano.

Il Mago Guerriero non osa mai giudicare e non osa allo stesso tempo mai altro che definire, contemplare l’intera bellezza della vita aprendosi al dialogo profondissimo con sè stesso, generando ed innescando un vero e proprio processo di osservazione e di riconoscimento.

Il Mago Guerriero è!!!

Thursday, October 19, 2023

LE EGGREGGORE: COSA SONO E FANNO

di Shamano Shekhinà Shekhinà

Le Eggregore, quasi sempre conosciute malamente e definite in modo infantile, erroneo, rappresentano dei concetti pienamente vitalizzanti, con una loro personale sovradimensione Spirituale e fortemente Energetica la quale fonde intimamente tutti i membri delle comunità iniziatiche come ad esempio le Logge. Soltanto le istituzioni a carattere Rituale (Chiesa, Massoneria, Martinismo, ecc.) possono in effetti generare un Eggregoro duraturo millenario senza che sfugga al loro controllo e questo grazie al potere perenne risucchiato dai tantissimi fedeli che pregano, che donano sé stessi ignari di dove va la loro energia.

Può distruggerlo, rarissimamente, se si abbandona il rituale e si usa la soppressione tramite il fuoco freddo dei suoi membri creatori nonchè dei suoi scritti. Mentre, invece, non lo potrebbe assolutamente spegnere la morte naturale, né giammai quella per spargimento di sangue, che ne accresce perfino la vitalità occulta.

Ecco spiegato il perchè le persecuzioni contro il Cristianesimo abbiano in verità sempre più aumentato, diffuso la sua estensione, ed il fatto che gli eretici ed i loro scritti venissero distrutti con il fuoco.

Si dona il nome di Eggregoro (che poi deve ricevere un suo nome nascosto personalizzato)ad una forza devastate sempre affamata creata da una potentissima corrente spirituale e poi ogni giorno nutrita usando intervalli regolari secondo un ritmo in armonia con la vita universale del Cosmo oppure ancora ad una riunione di entità legate da un comune carattere.

Nell’invisibile, che sta fuori dalla percezione fisica dell’uomo, ci sono esseri artificiali, generati dalla devozione, dall’entusiasmo, dal fanatismo, i quali appunto si chiamano Eggregori. Sono in pratica tutte le anime delle grandi correnti spirituali, buone o cattive. La Chiesa mistica, La Gerusalemme Celeste, Il Corpo di Cristo e tutti i sinonimi formano le qualificazioni che in genere si danno all’Eggregoro del Cattolicesimo.

La Massoneria, Il Protestantesimo, l’Islam, il Buddismo, sono Eggregori, e così anche la grandi ideologie politiche.

Integrato psichicamente con l’iniziazione rituale o con la adesione intellettuale ad una di tali correnti, l’affiliato ne diventa una delle cellule costitutive. Aumenterà senza più controllo la potenza dell’Eggregoro con le qualità o i difetti che ha ed in cambio l’Eggregoro lo isola dalle forze esterne del mondo fisico, rinforzando con tutta la forza collettiva che ha accumulato prima, i pochi mezzi d’azione dell’uomo che ad esso ha aderito. D’istinto il linguaggio popolare dà all’Eggregoro il nome di “Cerchio” per esprimere così l’idea dì circuito. Tra la cellula costitutiva, ovvero, tra l’affiliato ed il gruppo nasce una specie di circolazione psichica interiore.

Visto che il ritmo della vita Eggregorica esiste solo col ritualismo, si capisce che la minima caduta di questo ritualismo farà un’identica caduta nel ritmo vitale del concetto, un po’ come un organo umano che funziona in modo anormale. Una volta stabilito e perpetuato con l’uso e con il tempo, un rituale non può essere cambiato, pena l’indebolimento dell’Eggregoro, ciò spiega perché il segreto sia usato in soprattutto ai riti di iniziazione.

Con Nomi Divini e Parole di Potere, quindi le definizioni rituali consacrate, consentono, anche con preghiere, formule, invocazioni, sempre consacrate, di stabilire un rapporto spirituale tra uomo e Dio, così nomi, parole, formule speciali e segreti, sono usati per risvegliare a comando l’Eggregoro.

CONSIDERAZIONI PERSONALI

In questo articolo il sottoscritto non andrà, per non far sì che nessuno lo faccia, a spiegare come si crea un Eggregoro, né minimamente dove poterlo nutrire e né come attuare il Rito avanzato Cerimoniale e di nessun tipo. Tutto ciò a fin di bene esclusivamente perché essendo parte di Insegnamenti ai quali attingere da iniziati ai Misteri Maggiori sono davvero rarissimi gli individui con consapevolezza della pericolosità esistente; pericolosità che può quasi sempre condurre se non a divenire nutrimento stesso dell’Eggregoro perfino a morte interiore per perdita dell’intera Energia Vitale.