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Friday, July 25, 2025

💀💀💀 E TU LO SAI PERCHÉ LA BIBBIA CONDANNA LA NECROMANZIA?? 💀💀💀


 Di La Necromanzia


O tu che leggi…
sei pronto a conoscere cose che non ti verranno mai dette nei corsi patinati e spiritualoidi da 99 euro?
Quando dico che la Necromanzia non è per tutti, è perché richiede studio, tempo, domande e contatto diretto col Mistero e con l’Ombra.
Altro che libri new age e incensi alla lavanda.
Dunque sei pronto per questa rivelazione? Siediti e leggi, poiché, questa è la verità che non troverai nei soliti corsi spirituali da social.

“Non c’era nessun mago, nessun sapiente, nessun ḥarṭummîm…
solo Daniele sapeva rispondere.
Ma non era lui.Era Dio.
Così dissero.” Daniele 2,27-28 (traduzione rivelata)
Lo sa bene Francesco Bianchi, che nel suo saggio La magia degli altri (Velletri,2016) lascia cadere una bomba silenziosa:
I profeti della Bibbia erano necromanti mascherati.
Usavano le stesse tecniche degli stregoni…ma le facevano passare come “volontà divina”.

5 VERITÀ CHE SOLO CHI CAMMINA TRA I MORTI PUÒ COMPRENDERE

DANIELE LEGGE NEI SOGNI CHE NON VENGONO DETTI
Il re tace. Ma Daniele lo vede tutto.
Questa è medianità pura, accesso al campo sottile mentale.
È una forma di necromanzia notturna in stato di veglia.

GIUSEPPE INTERPRETA I SOGNI DI CHI È GIÀ OLTRE
I carcerati sono condannati. I sogni sono messaggi da anime già passate oltre.
Giuseppe li riceve. Li legge. Li “traduce”.
È un ponte tra vivi e morti. Ma nessuno lo chiama così.

LA BIBBIA CONDANNA LA NECROMANZIA SOLO PER TENERE IL POTERE
In Deuteronomio si vieta “chi consulta i morti”.Ma poi i profeti continuano a farlo…
Solo che dicono: “Non sono io. È Dio”.
I ḥarṭummîm NON SONO STREGONI: SONO SACERDOTI FUNERARI
Il termine ebraico viene dal titolo egizio ḥry-tp,usato per esperti del culto dei morti.
Daniele li batte…usando le stesse arti.
Solo che lui prega.Gli altri no.

IL PROFETA È IL NECROMANTE CHE HA IMPARATO A NASCONDERSI
Il profeta sente, vede, riceve segni. Ma li traveste da rivelazione divina.
Il necromante no: chiama i morti con il loro nome. E ascolta davvero.

CHI SONO DANIELE E GIUSEPPE
Giuseppe, figlio di Giacobbe, venduto dai fratelli, finisce in Egitto come schiavo.Ma ha un dono: interpreta i sogni.
Quando il Faraone sogna sette vacche grasse e sette magre, solo lui riesce a spiegarne il significato. Viene premiato, diventa visir (nessun mago d’Egitto ci era riuscito).
Daniele, deportato a Babilonia, è un giovane ebreo scelto per servire alla corte del re. Anche lui ha un dono: vede i segreti nei sogni.
Quando Nabucodonosor ha un sogno che nessun indovino sa spiegare, Daniele lo racconta senza nemmeno farselo dire prima, in questo modo i maghi caldei vengono svergognati. Ma lui viene elevato.

Dunque,alla luce di ciò,
O Tu che lavori coi morti,
tu che senti le voci nel sonno,
tu che ti svegli sapendo cose che non puoi spiegare…
sappi che non sei malata.
Non sei pazza.
Non sei “troppo sensibile”.
Sei una di quelle che sanno.
E adesso sai anche questo:

I primi a parlare con i morti… sono stati quelli che hanno scritto la Bibbia.

Solo che hanno tolto le ossa e messo l’oro.

Fonte iniziatica:
Francesco Bianchi,La magia degli altri,in Magia. Costruzione e percezione del mondo magico,Velletri, 2016.

Tuesday, November 14, 2023

L’ESOTERISMO DELLA PAROLA

di Shamano Shekhinà Shekhinà

Esaminare la Regola del Silenzio come un concetto del tutto a sé stante, sarebbe davvero non idoneo bensì molto fuorviante; cioè, un tipico procedere in modo Exoterico.
Differentemente, come sempre accade in ambito profondamente Iniziatico, anche tale particola Precetto deve essere preso come una parte fondamentale di un paradigma ben più grande ed assai più ampio. Che se venisse riconosciuto per la sua interezza, nel suo complesso di certo porterebbe a delle considerazioni finali fortemente differenti da quelle che possono venire fuori dalla sua semplice “Singolarità”.
Come avviene per ed in ogni altra idea Iniziatica, anche questo argomento si sviluppa su definiti 4 Livelli conseguenziali e che procedono a scalata. E proprio da questi “Dislivelli” fuoriesce la differenza tra ciò che è Exoterico, etico, Esoterico ed infine Iniziatico. Questi Dislivelli, in aggiunta, si evidenziano nel “Corpus” di quelli che la Dottrina Segreta pone sotto il nome di Misteri Minori (Cerchio Esterno o Apprendistico) e Misteri Maggiori (Cerchio Interno o Agape).
Così si sarà capaci di vedere che, anche da un argomento all’apparenza molto semplice, come in effetti parrebbe quello del «Dire o Non dire», se considerato da una prospettiva del particolare, si può benissimo spaziare sino perfino a giungere ai limiti del “Sacro” (Sacrum Facere). Poichè, per esempio, la verbalizzazione di un’idea di natura archetipale (precipitazione Psichica che accade con l’utilizzo della parola), nella visione Iniziatica equivale esattamente ad una incarnazione dell’idea in sé.
Quella di voler incarnare proprio l’Idea rappresenta una delle varie prerogative Esoteriche nell’utilizzo Iniziatico del potere immenso della Parola. La quale, se applicata correttamente da chiunque ne conosce e ne sa tenere il rapporto equilibrato fra il valore archetipo dell’idea e la qualità della Parola che trasmette (vibrazione e modulazione energetica), il Dire o Non Dire diviene veramente uno strumento di portata enorme nonchè potente a disposizione dell’Iniziato. Ed esattamente a questo punto, naturalmente, non ci si riferisce alle rappresentazioni simboliche, bensì ai veri Iniziati.
Dal Teorema a cui si è appena fatto il doveroso riferimento, anche se in modo superficiale, nasce il Principio delle Parole di Potere.
La Parola di Potere e la Parola Sacra, infatti, sono fatte ri - suonare con finalità dirette verso differenti importanti scopi. Tra quelli definiti Sacri, bisogna menzionare e tenere bene a mente soprattutto quelli di tipologia Cerimoniale (Teurgia e Cerimoniale Iniziatico), i quali non abbiano alcuna origine né di natura prettamente popolare oppure a esclusivo e mero carattere rappresentativo.
Per essere in grado di capire nel cuore il reale Potere effettivo della Parola, ognuno dovrebbe iniziare dall’assunto che la Parola stessa non è ovvero soltanto la materializzazione di una semplice Idea, ma trattasi nella pratica più profonda di un preciso Suono. Ed inoltre che entrambi tali aspetti vanno sempre presi in considerazione.
Nel “Complemento Suono” (per l’esattezza il termine modulare) della Parola, è da far riferimento all’equazione di: emissione, pausa, emissione, silenzio. Ed anche se il silenzio potrebbe sembrare come “buon ultimo”, non per ciò andrà mai assolutamente valutato come fosse un componente minore, anzi, della massima importanza per qualsiasi azione si voglia diventi reale e riuscita.
Ancora, davvero importante non scordare che proprio il Suono, e di conseguenza allo stesso tempo la Parola, è un aspetto molto dinamico tanto creativo quanto distruttivo. Mentre il Silenzio simboleggia il suo terreno fertile, che può anche coprire e magari nascondere, ma è soltanto lì, nel silenzio, che può nascere l’idea inconscia o addirittura super conscia (Spirituale), sino a riuscire nel realizzarsi in una dimensione materiale anche dalla mente fisica.


E’ QUESTO IL VERO SEGRETO INIZIATICO!!!

Thursday, November 9, 2023

LA VOX MALEFICARUM: LINGUAGGIO DELLE STREGHE E NON SOLO

 di Shamano Shekhinà Shekhinà

Al centro di ogni cosa esiste da sempre un grande amore per tutte le parole. Ma, prima ancora di questo, vi è un profondo interesse proprio per il Linguaggio. Ciò che incuriosisce è collegato, almeno parzialmente, dalla consapevolezza che, nonostante tutti i progressi e tutti gli studi a riguardo, ancora oggi non si è poi veramente così capaci di capire in che modo funziona effettivamente esattamente il Linguaggio. Dopo un secolo pieno di ogni tipo di linguistica, non si è diventati ancora del tutto o per niente in grado di poter spiegare le cose fondamentali del Linguaggio: come esso funziona nella propria mente, che cosa vuol dire veramente il comunicare, oppure infine se esso possieda o no una qualche particolare sua struttura totalmente nascosta.

RENDERE L’INVISIBILE VISIBILE

Esattamente, in quanto il Linguaggio può consentire di parlare e di dare un nome anche a tutto ciò che esiste nell’invisibile, dunque ai concetti di natura filosofica e soprattutto spirituale molto più astratti. Tramite la lingua si può provare a spiegare quelle cose che nessuno ha mai visto o nemmeno percepito fino ad ora. Ogni frase che si pronuncia possiede in sé il potenziale per essere questo qualcosa che nessuno ha mai sentito prima.
Detto in parole più semplici: il Linguaggio rende l’invisibile manifesto!
Basta pensare ad esempio a tutte quelle parole come “Incanto” e “Incantesimo”, dal Latino “Incantare”, formato da In - Intensivo e “Cantare”, cioè “Recitare formule magiche”, oppure anche “Maledire” e “Benedire”, letteralmente “Dire male” e “Dire bene”; poi, ancora “Invocare” ed “Evocare”, ossia “Chiamare (con la voce) da dentro”, “Chiamare da fuori”; in ultimo anche “Preghiera” la quale porta in sé la radice indoeuropea “Prach” che sta a significare “Domandare, Chiedere”.

LE PAROLE POTERE
Il Linguaggio rappresenta veramente un grandissimo dono ed è allo stesso modo un’arma davvero assai potente, ed infatti pure le Streghe ed i Maghi di qualsiasi epoca lo hanno sempre saputo. C’è stato perfino chi ha creato delle vere e proprie lingue Magiche: basta far riferimento a quello più misterioso e vale a dire il Linguaggio Enochiano.
Ma ciò che bisogna imparare e di conseguenza ri - scoprire è esattamente il quanto anche l’attuale personale Linguaggio di tutti i giorni sia così vivo, così magico e così potente. E non è un caso che tutti i propri Antenati nonchè le proprie Antenate lo sapevano molto bene.
Qui si può benissimo pensare ai Romani i quali scrivevano le loro “Defixiones” proprio utilizzando il Linguaggio quotidiano (anche di tipo colloquiale). Non c'era alcuna necessità di avere chissà quali rivelazioni misteriose, e le “Defixiones” richiedevano ben poca o perfino nessuna competenza particolare. Il creatore scriveva molto in maniera semplice e chiara tutto quello che voleva poi ottenere, oltre a sacrificare magari un animale, a pregare e a gettare le “Defixiones” in un pozzo profondo inaccessibile. Et voilà!!!!!!
Ancora ai giorni d’oggi si sa che tra le pratiche delle Streghe Moderne, si possono scrivere dei desideri o per esempio che cosa si vuole bandire su semplici pezzi di carta i quali poi vanno bruciati del tutto, si devono seppellire bene ed infine vanno chiusi in appositi sacchetti ecc…

VOCES MAGICAE E PAROLE BARBARE
Parole Magiche, nomi segreti, Linguaggi arcani e “Voces Magicae” sono pienamente parte nel popolo della Magia. Anche se la gran parte delle Streghe e dei Praticanti esegue dei rituali e delle azioni Magiche nella propria lingua madre, molto spesso, magari sempre, ci si può ritrovare ad utilizzare delle parole in alcune delle lingue straniere, o in lingue del tutto morte, ancora, in lingue Magiche oppure infine in parole delle quali non si può conoscere minimamente né l’origine nè il vero significato.

Il concetto di “Voces Magicae” affascina chiunque ne conosca l’esistenza in particolar modo.

Con la dicitura Vox Magica, anche chiamata “Parola Barbara”, si va ad indicare nella sfera della pratica Magica una quasiasi ma ben precisa parola come anche un’intera frase il cui significato letterale è statao nel tempo perduto. Nonostante questo, è abbastanza probabile che la gran parte delle Parole Barbare non abbia però nessun significato di tipo letterale.
Portano tale nome in quanto il loro significato dovrebbe essere ritrovaro in quelle lingue usate per l’appunto dai "Barbari", e cioè da tutti coloro i quali non parlavano per niente in lingua Greca nell’era in cui i Greci pensavano di aver inventato invece la civiltà. In un Rituale, tutte le parole ed anche tutti i nomi Barbari non devono per forza possedere un senso o magari essere capiti nemmeno dallo stesso ritualista.
Alcune delle Voces Magicae hanno origini Ebraiche, dell'Antico Egitto e perfino del Persiano; certe si basano sul Linguaggio Enochiano o infine su altre ancora lingue Magiche sempre scomparse.
Il più famoso esempio esistente proprio di Vox Magica è l’ABRACADABRA.
Chi inoltre leggendo la famosissima Runa delle Streghe di Doreen Valiente non è rimasto assai perplesso e allo stesso tempo così affascinato di fronte a questa misteriosa anafora la quale recita: EKO, EKO!
Secondo alcuni, la parola Eko deriva dalla stessa radice del Latino “Ecce”, "ecco/vedete/guardate” come in “Ecce Homo” vale a dire "Ecco l'uomo".
Nella Runa, Eko viene seguito da più nomi di diverse Divinità da poter poi invocare in punti cardinali partricolarmente e scupolosamente specifici:

Est: Eko Eko Azarak Eko

Sud: Eko, Eko Zomelak

Ovest: Eko, Eko Cernunnos

Nord: Eko, Eko Aradia

Sunday, November 5, 2023

GLI ABITI DI POTERE TRA COLORI ED USI MAGICI

di Shamano Shekhinà Shekhinà

Il Potere deve essere visto come un Vero Potere, vale a dire il carburante il quale va ad alimentare la Pratica Magica. Tutto quello che esiste, quindi anche i colori, possiede una sua specifica energia. Dato che gli indumenti sono appunto colorati, si possono benissimo usare per la propria Magia, esattamente come si fa tramite i cristalli, le erbe, la musica, il cibo ed in pratica con qualsiasi cosa
Si sta parlando in questo caso di una vera e propria pratica antica quanto il mondo. Un esempio davvero risaputo viene rappresentato dell’utilizzo a dir poco speciale che oggi ancora viene fatto con l’abbigliamento tra i quali le importantissime Tuniche indossate da alcuni specialisti Maghi nonchè esperte Streghe.
Ci si riferisce in parole più semplici alle Tuniche in genere munite di particolari forme di cappuccio, fatte a mano con intreccio delle fibre naturali per poi essere appunto indossate solamente con finalità Rituale. Alcune volte sono ricamate perfino con dei motivi personalizzati, altre invece sono più semplici e disadorne. Queste Tuniche hanno in genere la funzione di poter risvegliare la interiore «Personalità Magica» del praticante, come anche di preparare, su ogni tipologia di livello possibile, la sua coscienza al rituale che si prepara ad eseguire. Per questo il motivo affinchè tale pratica sia ottimale, allo stesso modo i propri abiti di ogni giorno offrono la possibilità di migliorare la vita, inoltre, di saper costruire il futuro voluto ed infine di costruire per sé stessi delle esperienze assai più positive.
Ma attenzione!!! Non chiunque può praticare la Magia, non ci si deve mai e poi mai improvvisare non essendo assolutamente un gioco, oltre al fatto che l’arte del vestirsi può essere davvero molto Magica quindi portare a effetti devastanti.
Come prima cosa, il colore degli abiti, sia che si parli di quelli visibili sia di quelli più nascosti, risulta di importanza vitale. I colori che si vanno a indossare hanno enorme influenza tanto quanto i colori dell’ambiente che circostante.
UTILIZZO DEI COLORI
Di seguito vengono a questo punto esposti alcuni dei concetti generali principali per quanto concerne il colore adatto degli abiti ed i loro effetti Magici; questo in quanto sarà sempre fortemente opportuno fornire alcune spiegazioni più dirette.
1. Per attrarre l’influenza di un colore preciso scelto nella propria vita, ci vuole massima consapevolezza. Nel corso della giornata osservare bene i propri abiti e sentirne inoltre la loro energia come entra all’interno di sé stessi. Trasformare l’atto del vestirsi come fosse un vero e proprio Rituale. Quando di indossa il primo capo del colore scelto, va visualizzato nella mente e nello spirito il suo intero o anche parziale Potere, cioè, va proprio sentito divenire parte di noi. Solo a questo punto lo si può accettare.
2. Non è indispensabile che ci si vesta interamente e soltanto di un unico colore, infatti basta che esso faccia parte dei propri abiti e che rispecchi esattamente quel preciso colore che serve. (Se, per fare un esempio, indossare il colore rosa reca e genera del disagio, va indossato facendo in modo che non sia visto: come una canottiera, delle calze, ecc.).
3. Una volta che si è ottenuto l’obiettivo prefissato in partenza, si deve passare ad un altro colore ed insieme ad esso a un nuovo tipo di obiettivo. Indossare il medesimo colore durante ogni giornata può causare degli squilibri, anche inconsci: portare soltanto il blu per tre mesi può in effetti rendere depressi; troppo rosso, invece, può portare ad avere le orecchie che fumano! Quindi, saggio e funzionale è cercare sempre quell’equilibrio interiore.
4. Tutti gli abiti una volta sporchi non saranno più per niente efficaci. Se si sceglie di utilizzare così gli abiti come degli strumenti di Magia, bisogna sapere e capire che vanno preparati «Ritualmente» attraverso la tecnica del lavaggio frequente, ovvero l’Abluzione.
5. Va poi sempre ricordato di consentire all’energia del colore di essere in grado di generare influenza su e in sé stessi. «Invitare» letteralmente l’energia; non limitarsi solamente ad indossare una maglietta rossa e aspettarsi che sia lei a fare tutto il lavoro. Essenziale prepararsi continuamente al cambiamento.
6. Nel corso di specifici Atti Magici si possono indossare allo stesso dei colori specifici in modo da raggiungere la maggiore efficacia possibile.

FUSIONE POTERE PSICHICO – MAGICO

 di Shamano Shekhinà Shekhinà

I termini “sensitivo” e “strega” sono così troppo colmi di significato che molti di coloro che operano in tali campi evitano spesso di pronunciarle, preferendo parole più neutrali e socialmente accettabili, ad esempio come intuitivo, empatico, pagano o ancora operatore energetico. Tuttavia, si è avuta molto spesso l’occasione di poter notare che l’uso di queste etichette attenuate, più digeribili per l’aspetto commerciale, quasi sempre produce anche un’attenuazione nonchè un’inibizione del vero e totale potenziale delle capacità Psichiche e Magiche.
Sia la Magia che lo Psichismo si esprimono al massimo quando le emozioni sono veramente nette ed i pensieri del tutto concisi, ed inoltre le parole “Psichico” e “Strega”, sono totalmente efficaci nel poter suscitare pensieri ed emozioni molto molto forti. Per il sottoscritto, tali parole infatti sono un arcano e primario simbolo di potere e di competenza nei rispettivi campi: abbassare l’asticella vuol dire creare illusione e crollo del valore effettivo per tutti.
Ad un primo approccio del tutto superficiale, la Magia e la percezione Psichica possono essere scambiati e intesi completamente diverse. In verità, bisogna per forza di cose compararle ai due veri volti del Dio Giano, oppure alle due facce di una moneta: elementi diversi di un’unica entità. Fondamentalmente, si tratta di aspetti diversi della propria personale interazione con le Energie Sottili con le quali non bisogna mai improvvisare un contatto o peggio gioco. L’abilità Psichica è definita anche percezione Extrasensoriale, ovvero quella capacità di essere capaci di percepire l’energia come un’informazione tramite sempre nuovi e profondi canali.
Nonostante non esistano poi molte prove a sostegno di questa ipotesi etimologica, l’idea comunque va a cogliere in modo davvero efficace l’essenza stessa della Stregheria (Arte originaria non contaminata), quello che resta quando si rimuovono tutti gli orpelli folcloristici e magari fantasiosi.
Detto in modo più semplice, per concludere l’articolo in modo che nessuno pensi mai ad un gioco, sarà forse più chiarificante, sapere che l’Arte della vera Stregoneria non è altro che quella del Magus Primordiale, essa va in effetti a toccare «la capacità di gestire leggi cosmiche, naturali, manipolare l’energia saggiamente per poi riuscire senza contrasto con la forza dell’ambiente a modellarla e non soltanto per piegare la realtà al proprio volere bensì per essere un tutt’uno con se stessi».

Saturday, October 28, 2023

AFRICA E LA STREGONERIA

 di Shamano Shekhinà Shekhinà

In Africa la Stregoneria è parte integrante dell’intero scenario definito come supernaturale ma nonostante ciò davvero ben accettato e allo stesso tempo molto molto temuto. Di solito le Streghe sono definite dei “dottori” o degli “uomini in medicina” più che essere delle semplici Streghe. Il potere del maligno è ovunque e questo fattore gli consente di poter ottenere e poi utilizzare il proprio potere su ogni cosa come su ogni situazione, persone incluse. Il male in generale è portato fuori e potenziato dai sentimenti negativi, i Demoni del Mondo Antico, tra i quali su tutti la rabbia, l’odio, la gelosia, l’invidia e la lussuria, persino infine la stessa pigrizia.

Ogni differente tribù africana intende a suo modo la Stregoneria e questa maniera differente le contraddistingue di parecchio: gli Nyakyusa ad esempio la definiscono come “il Pitone nella Pancia” riferito agli istinti inferiori dell’Intestino (piccola testa), il (Python in the belly); la tribù Pondo invece come ”il Serpente della Donna” (cioè Snake of the woman), la tribù Xhosa a sua volta pensa che sia una grande bestia piena di peli e la chiama col nome di “Baboon”. Nella tribù Tswana poi le Streghe sono distinte in “Night Witches ” (Streghe della notte) e in “Day Sorceres” (Streghe del giorno): le Streghe del giorno utilizzano tutti i loro poteri magici per infliggere serio danno grazie all’uso delle erbe e altre medicine, le Streghe notturne, al contrario; sono di solito le più anziane e sagge donne le quali si riuniscono in piccoli gruppi e viaggiano per Stregare gli sfortunati, non vestono di certo degli abiti bensì si cospargono di ceneri bianche o del sangue di morti.

Nella cultura africana il compito degli Spiriti soprattutto quelli di genere maligno è molto forte, come anche il ruolo della morte stessa e del trapasso dello Spirito del defunto. Non tutte le tribù però danno un significato a quanto accadrà al defunto dopo il trapasso ma la loro attenzione va sempre rivolta ai presagi di morte ed alle disposizioni del morente perchè esse riguardano i sopravvissuti: nella tribù Anuak ad esempio vi sono dei segni ben conosciuti (Gavado Thou) i quali servono a ricordare della possibilità della morte e per mettere in guardia proprio da essa: insuccessi costanti nella caccia e nella pesca, la stanchezza o l’inerzia duraturi nel tempo, le apparizioni di precisi uccelli sul terreno che circonda la casa, come in particolare il gufo il quale per gli Anuak fa il verso che “tudo y bur”, vale a dire “attira verso la tomba”, e per finire che esso sia evitato dai cani.

Per concludere, in base a molti miti conosciuti, soprattutto nelle tribù in esame e cioè africane, le condizioni in cui si trovava l’umanità intera furono radicalmente cambiate da un messaggio inviato direttamente dalla Luna tramite un animale messaggero (tipo lepri, lucertole, ragni, etc.) che avrebbe dovuto proclamare agli uomini tutti che essi moriranno e poi risorgeranno ciclicamente esattamente come fa la Luna (Legge Cosmica della Ciclicità), ma che per un suo sbaglio annunciò loro invece l’opposto, il contrario: da quel momento in poi tutti gli uomini, così ignari di ciò, sono irrevocabilmente soggetti alla morte.

IL POTERE DELLA MENTE NELLA QUANTICA

 di Shamano Shekhinà Shekhinà

Esistono due grandi tipologie di verità da dover conoscere: innanzitutto che il proprio pensiero rappresenta una potenza vera e reale, e poi che esso consente di proiettarsi nel divenire, potendolo in tal modo vedere come fosse al presente vissuto.
Per esempio: se bisogna affrontare una precisa e molto preoccupante situazione, del tipo in che modo sostenere un esame oppure come comparire di fronte ad un tribunale, è naturale iniziare a tremare da diversi giorni prima di tale situazione, chiedendosi così con una soggettiva sensazione di inquietudine: chissà come andrà?

Diversamente, nel momento in cui si va a pensare che ci si stia per incontrare l’uomo o la donna amata e che di conseguenza la si abbraccerà, già si sente il pregustate tutta quella gioia di vari minuti imminenti o più in là nel tempo. Se poi si pensa di andare a teatro per voler assistere ad uno spettacolo, se si pensa che si è stati invitati ad una particolare importante cena, che il menu sarà di certo prelibato, ecco, in questi casi si vivrà già rallegrandosi.

Perciò, se il pensiero può proiettare oggi verso un futuro prossimo che non esiste, perché non potrebbe allo stesso modo proiettare anche in un avvenire visto come molto lontano?

Il primo fondamentale compito risiede nel complesso meccanismo del sorvegliare il proprio pensiero, senza questo passaggio infatti niente ha alcun senso. A prescindere dalle personali attività di quel momento, è necessario sempre porre uno sguardo attento sul proprio intimo mondo interiore, per sapere di conseguenza che cosa sta facendo il pensiero e dove si trova esattamente.

Questo è appunto il primo lavoro da dover per forza di cosa eseguire: dominare, orientare ed infine essere in grado di padroneggiare tutto quello che avviene in sé stessi, cioè conoscersi a fondo. Va capito bene, in quanto trattasi di un principio assoluto per saper utilizzare al meglio il Potere della Mente Quantica. Non va mai permesso che abbia luogo un avvenimento interiore, o un fenomeno psichico, ancora, un’emozione senza esserne pienamente al corrente. La maggior parte delle persone diventa cosciente della propria vita interiore soltanto nel momento in cui si trova a sperimentare tragedie o catastrofi. Solo allora esse recepiscono che dentro di loro è accaduto qualcosa di profondamente spaventoso e turbante.

Dunque è molto ben chiaro, il primo arduo compito è nell’essere più lucidi possibile, nel sorvegliare quello che succede dentro sé stessi; non appena si manifesta un elemento di natura negativa, va fatto il possibile per rimediare: solo e soltanto in questo modo si potrà essere in grado di acquisire i veri poteri. La chiave di tutti i tipi di poteri Mentali sta nella capacità di saper osservare se stessi. E ciò non impedisce affatto l’attività, come neppure il lavoro o ancora la creazione. Molti credono che se cominciano ad osservarsi, ad analizzarsi, non riusciranno più a fare assolutamente niente. È vero esattamente il contrario e l’analisi deve divenire un processo, un meccanismo abituale.

È di tutto ciò che bisogna essere almeno in gran parte coscienti, altrimenti si formeranno in ognuno una specie di fiumi sotterranei i quali continueranno a fluire inarrestabili ed impetuosi e di certo non si arresteranno mai, tranne nel caso che non si andrà immediatamente ad intervenire drasticamente per così mutare qualcosa.

Tuesday, October 24, 2023

Il più grande inganno

di Massimiliano Shlomo Leonardi


Il più grande inganno è stato quello di farvi credere che il Cristo fosse ebreo.


Sul falso-messia e il famoso 666.


Il piano era geniale: diffondere una copia del Libro per ogni casa e preparare qualsiasi lettore a riconoscere il falso-messia.
Non fosse che i cristiani si sono messi a modificare il senso delle scritture e ad insegnare agli altri a non capire nemmeno quelle che leggono.


Il caso più emblematico è proprio la descrizione del falso-messia:
"Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia: è infatti un numero di uomo, e il suo numero è seicentosessantasei" (Ap 13,18)


Le Scritture dicono che è calcolabile con la ragione di chi si tratta. 


Per calcolarlo non serve la ghemmatria nè servono i numeri del lotto né baggianate cabalistiche.


E' infatti sufficiente vedere in quali altri luoghi dell'Antico Testamento appare il numero 666 e vedere a chi si riferisce. Vediamo.
"Il peso dell'oro che giungeva a Salomone ogni anno era di seicentosessantasei talenti d'oro" (Re 10,14 )
"Il peso dell'oro che giungeva a Salomone ogni anno era di seicentosessantasei talenti d'oro" (Cr 9,13)
"Figli di Adonikàm: seicentosessantasei" (Esd 2,13)
Il 666 che identifica il falso messia indica pertanto Salomone. Ora, è sufficiente andare a vedere chi era Re Salomone per capire chi sarà il falso messia.
 

Re Salomone è famoso per alcune cosette: il sigillo di Salomone (la stella di Davide) che era il sigillo con cui Salomone riusciva a comandare i demoni (jinn). Non per nulla il sigillo di salomone è il simbolo dell'occultismo.
Grazie a questo potere Salomone fu in grado di accumulare oro in quantità sterminate con tutto il potere che ne derivava. "Il peso dell'oro che giungeva a Salomone ogni anno era di seicentosessantasei talenti d'oro, senza contare quanto ne proveniva dai mercanti e dal guadagno dei commercianti, da tutti i re dell'occidente e dai governatori del territorio".


Salomone è famoso perchè progettò l'ascesa del regno di Giuda e la costruzione del Tempio.
Salomone è il simbolo del proto-sionismo e della proto-finanza.


Tradotto: il 666 nell'Antico Testamento indica qualcuno che aveva il sigillo di Salomone, aveva potere economico vastissimo grazie alla concentrazione di oro e aveva come progetto l'ascesa del regno di Giuda, di cui fece costruire il Tempio.
Il 666 indica pertanto qualcosa legato al sionismo e al potere finanziario esteso a tutto il mondo.
Il che sarebbe sufficiente per capire da che parte sarebbe arrivato.
Il 666 indica senza alcun dubbio tutto ciò che identifica Israele.
Dopotutto "Israel" è un nome d'uomo.
Dato che il potere dell'oro si fonda sull'esistenza dei prestiti con interesse, per non fare apparire il qualcuno di cui parla il 666 sarebbe stato sufficiente continuare a proibire il prestito con interesse come ha fatto l'Islam.
Mi domando: ma secondo voi i Libri per quale motivo esistono, se non per essere letti?

Saturday, October 21, 2023

LO SCIAMANESIMO E LA GUARIGIONE PSICO – FISICA

 di Shamano Shekhinà Shekhinà

Lo Sciamano nella comunità non rappresenta solamente colui il quale viene chiamato per guarire fisicamente le persone, bensì possiede anche una funzione similare a quella del moderno psicoterapista, in quanto ha capito bene il potere delle parole. Si è coscienti che la propria capacità di immaginazione è davvero molto forte e, consapevoli oppure no, si è capaci di saper generare effettivamente tutto quello che risiede in tale immaginazione.

Quello che si riporta nell’articolo in esame dal recupero dell’anima ne mostra la pura essenza, la quale non ha né alcuna forma di personalità o sentimenti. Si riporta infatti la vera forza della vita, soffiando all’interno di tale purezza, non la storia che si è sempre visto. Non va riportato ancora una volta indietro la parte dell’anima la quale era stata spaventata, altrimenti chiunque si ritrova nello spavento e nell’angoscia.

Si tratta della grande responsabilità il raccontare una storia che possa essere ispirazione per la persona alla volontà di guarire, di ritornare nella vita con gioia. È fondamentale in tal caso riporre molta più attenzione nelle parole che si utilizzano.

Raccontare ad esempio e con sempre più frequenza una bella storia, contenente delle belle parole, può fare davvero un’enorme differenza nel rapporto sia con le persone ma soprattutto nel rapporto che si ha con sè stessi.

Le Parole infatti sono dei veri e profondissimi semi piantati all’interno che attendono soltanto di sbocciare. Per questo motivo bisogna sempre avere tantissima cura ed attenzione in tutto quello che si va a piantare, come anche in tutto quello che si va a dire, in quanto in seguito proprio queste parole avranno una grande crescita, si andranno a radicare nella persona la quale le ha ricevute in dono. È sempre stato pensato che tutte le parole possiedono il potere di poter radicalmente trasformare, trasmutare dunque i propri pensieri senza una forma in mera realtà, vale a dire in manifestazioni fisiche, tangibili.

Gli Antichi uomini Saggi avevano compreso bene l’importanza fondamentale delle parole. “ABRAQ AD HABRA” ad esempio in lingua Aramaico Antico significa esattamente “CREO QUELLO CHE DICO”.

La creazione nella Genesi narra che Dio (etimologicamente traducibile con Luce) creò il mondo attraverso l’utilizzo delle parole “Sia fatta la Luce” , così pure nel nuovo Testamento Giovanni comincia con “Al principio c’era il Verbo, ed il Verbo era con Dio ed il Verbo era Dio”.

Ancora, nella Qabbalàh Mistica l’Ein Sof, cioè l’Increato usò il Soffio Vitale con il fuoco per pronunciare la prima parola esistente che racchiude tutti i suoi immaginabili esistenti nel Cosmo e cioè HAMEN (dalla quale poi derivarono l’OM e l’AMEN successivi, e così via. Questo perché in ogni forma religiosa e i loro testi definiti Sacri vi è una seppur minima parte di Verità più Sottile e più Spirituale, l’unica che va abbracciata dalla Spiritualità Autentica, Laica, Razionalista e Universale.

Anche nella Tradizione Indiana, in quella Induista il potere delle parole è da sempre riconosciuto. Loro conoscono alla perfezione il potere dei mantra e dei canti vedici. Basta pensare all’importanza che viene attribuita al suono primordiale come detto in precedenza dell’Om, sono le sillabe con cui si è manifestato l’intero universo.

Ma si può riferire la medesima situazione anche nella Tradizione Meso – Americana, ancora parte dell’antichità, nella quale si è sempre dato grande importanza all’utilizzo della parola, don Miguel Ruiz nel suo libro “I Quattro Accordi” mette come il primo accordo “Sii impeccabile con le parole”.

In conclusione. apprezzare, onorare ed essere senza sosta né aspettativa grati sono tutte parole di potere magiche le quali hanno il potere di trasmutare e trasformare. Quanto ognuno crea un accostamento al mutamento con le proprie parole! Se si prova a fare una lista di parole per poi in seguito sentirne le profonde vibrazioni leggendole anche magari ad alta voce sempre stando da soli e rilassati funziona.