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Tuesday, October 15, 2024

La morte al rogo dell'ultimo Grande maestro templare

Di Anonimo


Il 18 marzo 1314 Jacques de Molay, ultimo Grande maestro dell'ordine del Tempio, fu messo al rogo davanti alla cattedrale di Notre Dame a Parigi. Prima però riuscì a proclamare l'innocenza dell'ordine e a lanciare una maledizione sui responsabili della cospirazione.

Il 18 marzo 1314 Jacques de Molay, Gran maestro dell'ordine del Tempio, moriva bruciato al rogo. Alcuni anni prima, nel 1306, in seguito all'espulsione degli ebrei dal Paese, lo stato dell'economia francese era prossimo al collasso. Il re Filippo IV aveva chiesto diversi prestiti all'ordine del Tempio, che non era in grado di restituire. Per questo motivo fece svalutare la moneta a più riprese, per la disperazione dei suoi sudditi.


Jacques de Molay, ventitreesimo e ultimo
Gran maestro dell'ordine dei Templari
Il monarca, in affanno, fece girare la voce che i templari avessero assunto comportamenti poco cristiani, e insieme a Guillame de Nogaret, un personaggio senza scrupoli, e al confessore reale, Guillem Imbert, ordì un piano per distruggere l'ordine e impossessarsi dei suoi beni.

Nel 1307 il papa Clemente V e Filippo IV ordinarono l'arresto di Jacques de Molay e di tutti i cavalieri templari con l'accusa di sacrilegio contro la Santa Croce. Molay dichiarò e confessò sotto tortura i capi d'imputazione, anche se in seguito ritrattò. Ciò nonostante, nel 1314 fu bruciato vivo in un rogo eretto di fronte alla cattedrale di Notre Dame di Parigi.

Prima di spirare riuscì a ritrattare di nuovo pubblicamente tutte le accuse, proclamando l'innocenza dell'ordine e, secondo la leggenda, lanciando una maledizione sui responsabili della cospirazione, a cui augurò di presentarsi davanti al tribunale di Dio entro un anno.

Morte dei templari Geoffrey de Charnay
e Jacques de Molay.

In effetti, nel giro di poco la maledizione si avverò, perché il papa Clemente V morì il 20 aprile 1314 e il 29 novembre si spense Filippo IV, vittima di un incidente di caccia. Alla fine, quello stesso anno morì avvelenato anche il cospiratore Guillame de Nogaret.                                                    
















Tuesday, October 24, 2023

Il più grande inganno

di Massimiliano Shlomo Leonardi


Il più grande inganno è stato quello di farvi credere che il Cristo fosse ebreo.


Sul falso-messia e il famoso 666.


Il piano era geniale: diffondere una copia del Libro per ogni casa e preparare qualsiasi lettore a riconoscere il falso-messia.
Non fosse che i cristiani si sono messi a modificare il senso delle scritture e ad insegnare agli altri a non capire nemmeno quelle che leggono.


Il caso più emblematico è proprio la descrizione del falso-messia:
"Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia: è infatti un numero di uomo, e il suo numero è seicentosessantasei" (Ap 13,18)


Le Scritture dicono che è calcolabile con la ragione di chi si tratta. 


Per calcolarlo non serve la ghemmatria nè servono i numeri del lotto né baggianate cabalistiche.


E' infatti sufficiente vedere in quali altri luoghi dell'Antico Testamento appare il numero 666 e vedere a chi si riferisce. Vediamo.
"Il peso dell'oro che giungeva a Salomone ogni anno era di seicentosessantasei talenti d'oro" (Re 10,14 )
"Il peso dell'oro che giungeva a Salomone ogni anno era di seicentosessantasei talenti d'oro" (Cr 9,13)
"Figli di Adonikàm: seicentosessantasei" (Esd 2,13)
Il 666 che identifica il falso messia indica pertanto Salomone. Ora, è sufficiente andare a vedere chi era Re Salomone per capire chi sarà il falso messia.
 

Re Salomone è famoso per alcune cosette: il sigillo di Salomone (la stella di Davide) che era il sigillo con cui Salomone riusciva a comandare i demoni (jinn). Non per nulla il sigillo di salomone è il simbolo dell'occultismo.
Grazie a questo potere Salomone fu in grado di accumulare oro in quantità sterminate con tutto il potere che ne derivava. "Il peso dell'oro che giungeva a Salomone ogni anno era di seicentosessantasei talenti d'oro, senza contare quanto ne proveniva dai mercanti e dal guadagno dei commercianti, da tutti i re dell'occidente e dai governatori del territorio".


Salomone è famoso perchè progettò l'ascesa del regno di Giuda e la costruzione del Tempio.
Salomone è il simbolo del proto-sionismo e della proto-finanza.


Tradotto: il 666 nell'Antico Testamento indica qualcuno che aveva il sigillo di Salomone, aveva potere economico vastissimo grazie alla concentrazione di oro e aveva come progetto l'ascesa del regno di Giuda, di cui fece costruire il Tempio.
Il 666 indica pertanto qualcosa legato al sionismo e al potere finanziario esteso a tutto il mondo.
Il che sarebbe sufficiente per capire da che parte sarebbe arrivato.
Il 666 indica senza alcun dubbio tutto ciò che identifica Israele.
Dopotutto "Israel" è un nome d'uomo.
Dato che il potere dell'oro si fonda sull'esistenza dei prestiti con interesse, per non fare apparire il qualcuno di cui parla il 666 sarebbe stato sufficiente continuare a proibire il prestito con interesse come ha fatto l'Islam.
Mi domando: ma secondo voi i Libri per quale motivo esistono, se non per essere letti?