di Shamano Shekhinà Shekhinà
Sunday, November 5, 2023
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di Shamano Shekhinà Shekhinà
Friday, October 13, 2023
L’ARTE DELLA MAGIA CERIMONIALE - INTRODUZIONE
di Shamano Shekhinà Shekhinà
Durante il proprio percorso esoterico ci si trova di fronte molto spesso alla dicitura “Magia Cerimoniale” ma poche volte si conosce veramente di che cosa si stia davvero parlando. Cos’è allora la Magia Cerimoniale? Essa è definibile come quella tipologia dell’Arte Magica formale per eccellenza, formata in pratica da lunghi e molto complessi rituali emulati, tra i quali in particolare, dai cosiddetti grimori antichi. La formalità è alla base dell’intera Magia Cerimoniale la quale, attraverso l’aiuto di precisi strumenti appunto da Cerimonia(come ad esempio il calice oppure la coppa, l’athame, così come i sigilli, il gong o anche la campana ed infine la bacchetta) sviluppa procedure rituali di incredibile potenza ma soprattutto di fortissimo impatto catartico.
La Magia Cerimoniale, inquadrata tra l’immenso patrimonio dei Maghi di ogni epoca e tempo, torna ad essere popolare tra coloro i quali praticano nel periodo compreso tra l’800 ed il ‘900 grazie all’operato dell’Ordine Ermetico dell’Alba Dorata, la famosissima “Golden Dawn” ed ancora ai giorni nostri, proprio questa forma di pratica, rientra sicuramente tra le più interessanti in tutto l’ambito Magico esistente.
I TRE PIU’ GRANDI ESPONENTI
Moltissimi anche se solo rari esperti sono i veri praticanti che si sono avvicinati, nel corso dei vari secoli e nei millenni, alla fascinosa Arte Magica, ma veramente in pochi sono coloro che hanno poi davvero fatto la differenza. Vediamo adesso quali sono i Tre esponenti della Magia Cerimoniale che hanno radicalmente modificato nonché lasciato il loro segno in tutta la storia della Magia.
Agrippa
Non soltanto la Golden Dawn può essere ricollegata ai massimi esponenti per ciò che riguarda l’Arte della Magia Cerimoniale. Un altro celebre Mago infatti fu, in un certo senso, il vero e proprio capostipite di tale avanzatissima pratica tanto complessa quanto affascinante: trattasi di Cornelio Agrippa. Conosciuto da qualsiasi iniziato che si voglia rispettare per serietà nonché conoscenze, Agrippa con il suo “De Occulta Philosophia”, apre in maniera ufficiale tutte le porte per ogni autore ad egli stati poi successivi.
È in effetti un dato di fatto che le opere di Agrippa siano state di grandissima ispirazione nell’ambito Cerimoniale (ma non solo) anche per tutti gli autori dell’epoca ed ancora per ogni tipo di praticante dell’era definita moderna.
Eliphas Levi
Tra i maestri del passato che sicuramente hanno donato il proprio contributo alla crescita della pratica della Magia Cerimoniale, va citato per forza di cose indubbiamente il classico dei classici: Eliphas Levi. Senza risentimento alcuno l’esponente più famoso ed importante il quale, attraverso la sua celebre opera “Il Dogma dell’Alta Magia”, ha offerto i tutti i suoi successori davvero tantissimi, grandissimi ed indispensabili informazioni come anche conoscenze sull’Arte occulta della Magia Avanzata.
John Dee
Ultimo ma non mai meno importante, parliamo del celeberrimo John Dee, vale a dire di colui che potrebbe senza dubbio essere definito quale il fondatore della cosiddetta Magia Enochiana, ovvero quell’arte della comunicazione con le Entità di livello superiore, spesso dette anche Angeliche (contaminazione religiosa!!!) solo tramite l’utilizzo della lingua enochiana. Anche Dee, a modo suo naturalmente, ha profondamente contribuito alla totale e continua diffusione della Magia Cerimoniale, sviluppandone inoltre una nuova e specifica la quale facesse rientrare la comunicazione angelica non soltanto nella Magia Cerimoniale bensì anche nell’Alta Magia.
LA MAGIA CERIMONIALE: RITO O CERIMONIA
di Shamano Shekhinà Shekhinà
Nella Magia Cerimoniale infatti l’enorme differenza tra il Rito e la Cerimonia rappresenta qualcosa di estremamente importante per il praticante allo scopo che egli possa eseguire tutte le sue operazioni Magiche con la massima consapevolezza proprio di quelle sue azioni, pertanto andiamo meglio a vedere insieme di cosa si tratta effettivamente.
RITO
Il dizionario della lingua italiana dichiara il Rito come “il complesso di norme che regolano le Cerimonie di un determinato Culto”: ma che cosa significa questo? Il Rito è quello che, in genere, è definito “Tradizione”; le Tradizioni, in effetti, diventano tali solo e soltanto nel momento in cui determinati Riti sono svolti abitualmente in un determinato e preciso modo, tramite delle consuetudini le quali rendono Sacra l’azione all’interno di un Culto. L’Iniziazione, ad esempio, è considerata un Rito: essa vale in tutte le religioni, a partire da quella cattolica del battesimo sino all’Iniziazione Wicca (moderno e non pienamente spirituale – magico movimento).
Ma il Rito può estendersi anche alle festività Sacre legate ai Culti più autentici, panteistici antichi come alle religioni, tipo i Sabba delle streghe e le classiche festività cristiane, che, va ben ricordato, hanno tutte origini Pagane. E che poi hanno solamente contaminato nonché deturpato qualsiasi cosa per scopi non proprio nobili.
Il Rito riguarda quell’insieme di azioni ed atti che comunemente si fanno nel corso dell’atto Magico: quindi citiamo pratiche dalla purificazione dell’ambiente all’apertura del cerchio Magico, ecc. Il Rito è “la prassi Magica” nel suo insieme.
CERIMONIA
A differenza del Rito, la Cerimonia, come anche suggerisce la parola stessa, ha inevitabilmente a che fare con qualcosa di molto più sfarzoso, elegante, formale e, per l’appunto, Cerimoniale. Mentre il cosiddetto Rito può essere effettuato anche in maniera più “sobria” e poco sfavillante, la Cerimonia è tutto quello che formalizza e ufficializza l’azione. Un esempio abbastanza pratico può essere il seguente: durante un matrimonio, il Rito è lo svolgimento suddiviso in più “momenti” (sì degli sposi, scambio degli anelli, promesse e bacio finale), mentre la Cerimonia è ogni singola azione durante tutto il Rito.
La Cerimonia è, in pratica, il cuore ed il centro stesso del Rito, la sua azione così profonda, la più intima e più connessa all’aspetto Spirituale. Un Rito senza una Cerimonia non può esistere: anche il più semplice incantesimo ha bisogno della presenza di una Cerimonia solenne.
Thursday, October 12, 2023
IL MALOCCHIO E LA FASCINAZIONE
di Shamano Shekhinà Shekhinà
Con il termine Fascinazione si va ad indicare una definita condizione di livello Psichico atta all’impedimento nonchè all’inibizione, ed al tempo stesso una forte sensazione di dominazione, come un essere agito da una qualche forza talmente potente quanto altamente occulta, la quale lascia senza scampo l’autonomia, la volontà della persona, la sua capacità di decisione ed infine quella di scegliere in consapevolezza.
Cefalalgia, la sonnolenza, troppa spossatezza, rilassamento, l’ipocondria quasi sempre accompagnano la Fascinazione: ma l’esperienza di una forza indomabile e così furba resta comunque il suo aspetto più caratteristico.
La Fascinazione infatti comporta un agente fascinatore, cioè l’esecutore, e naturalmente una vittima, e quando l’agente è configurato in una forma umana, la Fascinazione si determina sotto la pratica del Malocchio, vale a dire come un’influenza assai maligna e malefica, anch’essa molto forte e ‘d'impatto immediato, la quale procede dallo sguardo invidioso (da qui il Malocchio è chiamato anche Invidia), con molteplici e varie tipologie di sfumature le quali possono andare dalla influenza più o meno involontaria fino alla vera e propria fattura deliberatamente eseguite, canalizzata e potenziata attraverso un preciso Cerimoniale stabilito prima, e che può essere, ed è qui che diventa particolarmente temibile, addirittura una fattura a morte.
L’esperienza di dominazione può spingersi sino al punto che una personalità aberrante, ed in pieno contrasto con le regole accettate dalla comunità, va ad invadere del tutto, più o meno, l’intero comportamento: il soggetto non sarà più perciò semplicemente un fascinato, bensì uno spiritato, significa in altre parole un posseduto (invasione o accostamento perché possessione non esiste se non come termine) oppure peggio ancora un ossesso, che va comunque sempre sottoposto a pratica del Sommo Rito dell’Esorcismo.