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Saturday, October 28, 2023

IL FUOCO: SIMBOLOGIA NELL’ANTICHITA’

 di Shamano Shekhinà Shekhinà

Lasciate che vi spieghi meglio questa cosa. Così come vi sono tre virtù principali nel fuoco: calore, luce e fuggevole sottigliezza, così vi sono nell’essenza dell’anima tre analoghe virtù: della vita, del comprendere e del desiderare… In momenti diversi l’anima produce la sua varietà di semi in maggiore o minore profusione

Eraclito nella sua visione lo indicava come “l’”Elemento Fondamentale”, l’Arché, ovvero il Principio dal quale sono state poi generate tutte le cose esistenti, ma inoltre tutte tali cose altro non sono se non la trasformazioni del Fuoco. La difficoltà interpretativa di certe affermazioni quali queste necessita senza dubbio alcuno di una profondità intuitiva non comune, al punto che, com’è risaputo, al Filosofo del divenire fu assegnato perfino l’appellativo di “Oscuro”.

Molto più misteriosi sono poi i significati del Simbolo del Fuoco che arrivano a noi ancora oggi dalle più Antiche Tradizioni di origine Orientale.

“Al fuoco sacrificale dell’induismo, il Buddha sostituisce il fuoco interiore, che è nello stesso tempo conoscenza penetrante, illuminazione e distruzione dell’involucro […]. Le Upanishad assicurano parallelamente che bruciare esteriormente non è bruciare […]. E’ almeno curioso notare che Abū Yaʿqūb Sajastani considera il fuoco nella funzione di ‘portare le cose allo stato sottile’, mediante la combustione dell’involucro grezzo”.

E questo tipo di spunto riflessivo permette ai più di poter proporre uno degli aspetti psicologici tra i più deliziosi e luminosi dell’intero Simbolismo legato appunto ancora una volta al Fuoco: trattasi della Trasformazione Interiore. Come conseguenza logica, razionale e più idonea, si va a parlare qui di un concetto il quale sortisce in genere nella sfera delle diverse Tradizioni Spirituali, ma non è senza dubbio meno significativo allo stesso tempo di tutti quei processi interiori i quali emergono nel proseguo di un percorso di crescita prettamente psicologica. Non è per caso che proprio Jung ne parla e non poco usando il più elevato linguaggio simbolico dell’Alchimia a sua disposizione, come si può constatare nei suoi testi e scritti.






Friday, October 20, 2023

LO SCIAMANESIMO ED IL SOGNO

di Shamano Shekhinà Shekhinà

 

Niente può succedere fino a quando non è stato sognato"

(Iroquois)

Nel momento in cui si accede nello stato di Sogno, perciò da addormentati, la memoria della propria Coscienza si affievolisce sempre più. Al mattino ci si ricorda a malapena e sfocatamente di certi episodi accaduti durante il Sogno della notte. In varie Tradizioni Sciamaniche le esperienze avute nel corso dei Sogni possiedono la stessa valenza, anzi, in alcuni casi ancora molto di più, delle esperienze avvenute invece durante lo stato di piena veglia.

Inizare nel valorizzare i Sogni vuol dire immettere una parte di sè stessi, che di solito o sempre si ignora del tutto e la quale si dimentica molto presto. Il sogno rappresenta in pratica una via d'accesso che ciascuno ha nei confronti del proprio mondo interiore, e non bisogna che ci sia una qualche tipologia di interpretazione psicologica. Secondo gli Sciamani, infatti, tutto quello che avviene in questo stato dev’essere semplicemente vissuto, le esperienze fatte vanno adagiate nel bagaglio della propria vita.

In molte Tradizioni, soprattutto negli Aborigeni della zona Australiana, non viene fatta nessuna differenza tra lo stato di veglia e quello del Sogno. Se durante il sonno notturno si sogna di parlare con la propria nonna defunta, ad esempio, da più di vent'anni, significa molto chiaramente che la nonna si è voluta far trovare. In tali Tradizioni i Sogni hanno davvero tantissima importanza. Se per caso un membro del villaggio sogna una catastrofe, corre a chiamare tutte le persone per raccontare il suo Sogno terribile, ciò è preso come un vero e proprio avvertimento ed infatti si vanno immediatamente a prendere le decisioni per il caso specifico. Il Sogno è un dono che si riceve sempre, ogni notte, lo si può utilizzare per rendere migliore la propria vita, anche quando si è svegli.

Albert Einstein stesso ha raccontato che la sua prima visione della Teoria della Relatività l'ha ottenuta esattamente in un suo Sogno. Gli antichi Greci andavano nel tempio per poi dormire e lì restavano fino a che non ricevevano un Sogno di avvenuta guarigione: ma a chiunque magari è successo questo, quando si è per esempio ammalati di poter ricevere la guarigione direttamente nel Sogno, la quale in seguito accade davvero anche nella realtà. Si può vedere perciò il Sogno come un altro livello della vita, come la meditazione, o ancora come il viaggio dello Sciamano ed infine come la percezione più profonda e diretta del corpo.

VARI MODI PER VIVERE E USARE IL SOGNO

Il primo modo che si è descritto e già visto è quello di dover considerare il Sogno come un vero e proprio dono che si riceve durante ogni notte: valutando allo stesso modo anche che gli incubi siano così dei doni, poichè pongono davanti alle proprie paure soprattutto più inconsapevoli. Quando si impara come affrontarli, allora si è in grado di affrontare anche le prprie paure, di poter guarire dagli incubi, ciò significa guarire dalle paure in maniera definitiva. Dare veramente la corretta e ponderata importanza nonché il significato diretto a tutto quello che si vive durante la notte può deisamente essere uno strumento nella vita quotidiana. Tornando agli incubi, ai brutti sogni, che non bisogna mai dimenticare così velocemente appena svegli, inutile andare a pensare, come hanno da sempre insegnato da piccoli che si tratta semplicemente di un Sogno.

È fondamentale prendere ogni dettaglio alla lettera per riuscire a chiedersi "quale significato hanno", magari potrebbe essere un avvertimento sul come possono andare le cose, sulle paure, per l’appunto, le quali (essendo conflitti interiori) riaffiorano e per tale motivo vanno affrontate, debellate; si possono infatti adottare dei provvedimenti affinché quello che si è sognato non possa più accadere realmente.

Arrivati a questo punto, vanno considerati tutti i Sogni come delle scintille le quali donano ardore e luce ad ogni giornata. Appena svegli, ci si trova ancora in contatto con la propria parte più profonda, quella divina ed i primi pensieri coscienti che giungono possono essere delle grandi intuizioni.

CONCLUSIONE

Per riassumere l’intera tematica, l'abilità di poter ricordare i propri sogni e di sognare in modalità perfino lucida rappresenta delle immense possibilità al personale potere creativo e creatore allo stesso tempo, e ciò nella vita di tutti i giorni, però va ricordato che richiede i seguenti impegni.

Ricordare i propri sogni, attraverso la registrazione in un apposito diario.

Formulare frequentemente, durante lo stato di veglia, l'intenzione di sognare in un determinato modo.

Onorare i messaggi che ci vengono dati nel sogno, cercando gli agganci nella vita reale.

Crearsi dei segnali, scrivendoli nel diario, caratteristici dello stato di sogno, come per esempio riuscire a volare, vedere un gatto viola o incontrare il proprio aiutante del sogno

Ritornare nel sogno da cui ci si è appena svegliati, con l'intenzione di rimanere lucidi. Continuare con queste fantasie fino a quando ci si addormenta.



Thursday, October 19, 2023

IL SERPENTE E LA SACRA SIMBOLOGIA

 di Shamano Shekhinà Shekhinà

 

Per introdurre l’argomento si può benissimo asserire che il Simbolo del Serpente sia nato già nelle caverne nelle quali l’uomo primitivo utilizzava come ben si conosce le pareti per poter riprodurre tutta la fauna la quale ogni giorno colpiva il suo immaginario.

Da quell’epoca in poi e perfino ai tempi odierni, questo animale strisciante venne impiegato fortemente per riuscire a trasmettere un messaggio criptato (quello sei Simboli appunto) delle diverse Tradizioni Sacre di tutte le razze esistenti sulla Terra ed in particolare nella Tradizione Alchemica e quella Religiosa in questo pianeta, mentre in altri casi, possiede un significato ben più negativo poiché ritenuto ciò che propone il principio del male stesso, vale a dire Satana, dando al bellissimo animale l’intera colpa per aver “Tentato” la donna Eva.

L’atto della spudorata disubbidienza di questa nei confronti delle “Regole” di Javè, consentirà poi in seguito alla maledizione eterna di ogni Serpente nonchè delle donne, in relazione a quanto stabilito dalle parole della Genesi.

Le specie appartenenti a questi ofidi sono tra le più svariate: aspidi, pitoni, serpi, cobra, ecc.

Secondo la Tradizione Ermetica, invece, il valore effettivo e reale di tutti questi Simboli Serpentini, rappresenta all’interno dell’uomo la vita stessa e soprattutto il rinnovamento completo, come il Fuoco Serpentino ondulante e folgorante il quale va a trasmutare la materia attraverso la fase della sublimazione.

IL CADUCEO DI MERCURIO O ERMETE: ALCHIMIA E SPIRITUALITA’

Tra tutti i Simboli Serpentini conosciuti, forse o quasi certamente quello più importante in significato è rappresentato dal “Caduceo di Mercurio”, impiegato oggi come distintivo della medicina in generale, della farmaceutica nonchè dei medici in particolare.

Con il trascorrere ininterrotto dei vari secoli il Caduceo ha subito cadute o meglio ha sofferto a causa delle tante varianti senza però perdere mai il suo messaggio silente, nascosto, velato, diretto verso la sensibilità degli uomini.

Citato va l’esempio della una clava con un solo Serpente attorcigliato ad essa, oppure i due Serpenti anche qui attorcigliati nell’atto di versare del “Veleno” in un calice o una coppa; comunque, resta il fatto che il Simbolo classico in assoluto è e sarà sempre il Caduceo di Mercurio: ed ecco i due Serpenti i quali perfettamente si vanno ad incrociare verso l’alto, nella fattispecie attorno a un’asta posta al centro.

La sua interpretazione in chiave Ermetica richiama fortemente la colonna vertebrale con i suoi tre canali energetici e che a sua volta anche la Tradizione Indù definisce come “Shushuma” ovvero appunto il canale centrale, mentre “Ida” e “Pingala” sono i nomi di quelli laterali.

In questi ultimi sarebbe esattamente l’energia vitale la quale parte dal basso per poi scorrere verso la testa e durante il suo passaggio consente di aprire e soprattutto alimentare ogni vortice planetario o detto anche “Chakras”, fino a giungere alla “Pigna” più estrema come posizione cioè la famosa ghiandola Pineale, generando in tale modo l’apertura alare, il Simbolo di Spiritualità in atto il quale mostra lo stimolo del Chakra coronario, posto proprio sopra il cranio, il Golgota.

Questo “Sacro Serpente”, l’energia, dorme assopito e acciambellato alla base dell’intera colonna vertebrale, per l’esattezza nel punto preciso nel quale risiede l’“osso sacro” e si sveglia soltando nel momento in cui è stimolato: il risultato sorprendente è che si erge sprigionando il Fuoco Sacro, Fuoco che però non brucia, bensì trasmuta ed eleva allo stesso momento l’animo umano verso le più elevatissime vette della Spiritualità. Ciò, in quanto con l’incontro nella Camera di Mezzo, cioè il plesso cardiaco, con l’energia la quale scende dall’altro, accade la combustione e la trasformazione in Luce, in Spirito Santo.

Questa forma di Super Energia di Luce è direttamente da affiancare alla figura del Creatore, è il Grande Architetto il quale tramite il suo verbo, manifesta le sue idee usando la Mater - Materia, come materiale plasmabile; ecco il motivo per il quale Dio è e si trova in qualsiasi cosa.

Dunque, capito questo, più semplice comprendere che il Caduceo di Ermete, di Mercurio, è un Simbolo di carattere regale rappresentate dall’indiscutibile “Principe dell’Olimpo”, appunto Mercurio!

La Tradizione da sempre propone la storia tramite la quale Mercurio si trovò di fronte a due Serpenti i quali erano nell’atto dell’amore tra di loro e i quali si attorcigliavano totalmente al suo bastone, dando in tal modo così l’origine a questo Simbolo meraviglioso.

Nell’Antichità, venne utilizzato dagli Assiri - Babilonesi, per la precisione nella zona dell’India, nell’Impero Romano, fino anche ai vescovi ortodossi, ancora ai Greci, per poi giungere sino ai tempi moderni, come è stato di già accennato in precedenza.

La conclusione dell’articolo va a cadere sul fatto che tutto quanto dà soltanto una minima idea dell’itero tesoro sapienziale nascosto e celato in questo Simbolo, per il quale si potrebbero senza dubbio alcuno scrivere degli interi trattati a riguardo.