di Shamano Shekhinà Shekhinà
La Dicotomia tra il Bene ed il Male
è un concetto che va visto da sempre come trasversale all’interno della
sfera di molte ed antiche religioni. O meglio ancora, è davvero
probabile che a tale associazione vada attribuita la prima nonchè
principale motivazione della nascita stessa di qualsiasi forma
religiosa.
La
caratteristica, l’aspetto da considerare come il principale tra tutti
gli altri il quale può aver di certo contribuito a creare le prime
religioni è da ascriversi senza dubbio alla paura perenne generata dal
cielo attraverso tutti i suoi infiniti e sconosciuti fenomeni
meteorologici, soprattutto quelli visti come i più eclatanti. La
superstizione e l’ignoranza, unite appunto alla paura, come viene anche
asserito da Stazio (Tebaide, Libro III, 661: “primus in orbe Deos fecit timor”, “fu la paura la prima nel mondo a creare gli dèi”),
ed alla meraviglia, hanno condotto alla generazione di esempi in ogni
religione aventi come pilastro fondamentale la finalità di creare un
eterno legame e così un vero e proprio patto di protezione tra
l’impotenza totale umana verso l’infinita inconoscibile potenza
dell’universo.
L’essere
umano, in effetti, già a partire dall’inizio dell’uso delle primissime
forme di agricoltura per il suo sostentamento, ha collegato ai due
periodi primari dell’anno proprio il concetto di Bene e di Male:
in estate, poi, con il sopraggiungere del sole più alto e forte nel
cielo aumentano in modo esponenziale i vari raccolti mentre al contrario
in periodo invernale il sole non riesce a riscaldare più in tal modo,
diminuiscono i giorni di luce e di conseguenza la terra non genera più i
suoi frutti.
Molto presto però esattamente tali concetti furono fautori della nascita negli uomini di tutte queste associazioni Luce Bene, come anche Tenebre Male ed
essi, nella loro completa impotenza verso gli eventi naturali, crearono
due Dèi i quali furono etichettati come i responsabili: nell’antica
religione Persiana presero i nomi di Ahura-Mazda e di Hariman, nel
Mitraismo invece divennero Cautes e Cautopates, in Egitto infine i
famosissimi Osiride e Seth.
Il
fattore che un Dio abbia questo doppio volto di Horus e di Seth è la
conferma finale che essi vanno considerati la stessa Divinità in
generale, ma allo stesso tempo anche che questa Divinità è diversa per
due aspetti i quali si manifestano oltretutto sia in modi che in momenti
differenti.
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