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Wednesday, September 18, 2024

Perchè si dice “Torino Magica”? Curiosità e leggende

 Di Beatrice Bordignon

Indice
  1. La fondazione di Torino magica
  2. Magia bianca: la Mole Antonelliana e la Sindone
  3. Il Museo Egizio
  4. Il percorso esoterico nella Torino magica

Torino, anche chiamata città magica, fa da teatro alla lotta tra il bene e il male. Non a caso è un vertice di entrambi i triangoli di magia bianca e nera. Sin dalle sue origini il capoluogo piemontese è stato avvolto da un alone di mistero rafforzato da miti e leggende. Scopriamo insieme quali sono, e perché Torino è magica.


Occhi del diavolo a Torino in via Lascaris


La fondazione di Torino magica

Secondo la leggenda, Torino sarebbe stata fondata da un principe egiziano. Eridano, dopo aver lasciato la sua terra d’origine, sarebbe sbarcato con i suoi seguaci in quella che oggi è la Liguria, che prende il nome da suo figlio Ligurio. Da qui proseguì verso l’interno, giungendo fino a un’ampia pianura vicino al fiume Po (che gli ricordava il Nilo) e fondò la città di Torino. Qua diffonde il culto del dio Api, un toro, che avrebbe dunque influito poi sulla scelta del nome della città, inizialmente chiamata Eridania.

Un’altra versione riguardante le origini di Torino risale al periodo romano. La città sarebbe nata nel 28 a.C. per volere di Augusto, da cui il nome Julia Augusta Taurinorum. Essa venne suddivisa in due parti: la zona est legata alle forze del bene, mentre la zona ovest legata alle forze maligne e delle tenebre, in cui c’era una necropoli e la Val Occisorum. Torino aveva e ha una pianta romana con 4 porte d’accesso sui 4 punti cardinali. Esse erano collegate tra loro attraverso due assi viari ortogonali, mentre la via centrale era orientata seguendo la linea ascendente del sole.

Magia bianca: la Mole Antonelliana e la Sindone

La Mole Antonelliana è uno dei più importanti simboli della magia bianca di Torino. Alcuni affermano si tratti di un’antenna molto grande, capace di diffondere energia positiva assorbita in precedenza dal sottosuolo. Oltretutto, molti sostengono che nella Mole si troverebbe il Sacro Graal, indicato dallo sguardo di una delle statue di fonte alla Gran Madre.

La Mole Antonelliana simbolo dei “Luoghi del Cuore” – Alessandria Oggi

Sempre per quanto riguarda le forze buone di Torino, la Sindone, legata alla cristianità, gioca un ruolo importante. Essa ha sede nel Duomo, ma non sono pochi i riferimenti anche in altri luoghi di cultura, pensiamo per esempio agli affreschi in Piazza San Carlo.

Il Museo Egizio

Fondato nel 1824 dal Re Carlo Felice di Savoia, il Museo Egizio di Torino è un luogo in cui si concentrano e si incontrano le forze del bene e quelle del male. Infatti, non sono pochi i simboli vicini alla magia nera, tuttavia quelli della magia bianca si difendono bene e anzi si dice che siano anche in numero maggiore!

A rappresentare le forze oscure troviamo gli oggetti relativi al Faraone Tutankhamon, oppure la testa mummificata di Seth che si era macchiato dell’omicidio di suo fratello Osiride. A contrastare la magia nera ci vengono in soccorso i reperti del Faraone Thutmosi III. Egli era un esperto delle discipline legate alla sfera magica ed esoterica.

Il percorso esoterico nella Torino magica

Tra le zone di magia nera troviamo anche via Bonelli, una strada stretta e quasi mai illuminata dal sole. Perché quando si passa di qui si avverte una strana sensazione? Si dice che un tempo i boia di Torino abitassero proprio da queste parti, odiati e disprezzati da tutti, si aggiravano vestiti di nero incutendo terrore.

I simboli e i luoghi torinesi legati alla magia sono moltissimi. Oltre a quelli sopra citati, ce ne sono molti altri, di cui abbiamo parlato nell’articolo dedicato a Torino (che trovi qui) in qualità di vertice dei due triangoli magici. Ma non è tutto. Infatti, per chi fosse interessato ad approfondire le conoscenze a riguardo, sono disponibili dei tour alla scoperta di Torino Magica. In questo modo, potrete godervi a pieno l’esperienza della città vivendo la sua storia e le sue leggende a 360° gradi.

Wednesday, October 18, 2023

BENE E MALE: L’ETERNA DICOTOMIA

di Shamano Shekhinà Shekhinà

La Dicotomia tra il Bene ed il Male è un concetto che va visto da sempre come trasversale all’interno della sfera di molte ed antiche religioni. O meglio ancora, è davvero probabile che a tale associazione vada attribuita la prima nonchè principale motivazione della nascita stessa di qualsiasi forma religiosa.
La caratteristica, l’aspetto da considerare come il principale tra tutti gli altri il quale può aver di certo contribuito a creare le prime religioni è da ascriversi senza dubbio alla paura perenne generata dal cielo attraverso tutti i suoi infiniti e sconosciuti fenomeni meteorologici, soprattutto quelli visti come i più eclatanti. La superstizione e l’ignoranza, unite appunto alla paura, come viene anche asserito da Stazio (Tebaide, Libro III, 661: “primus in orbe Deos fecit timor”, “fu la paura la prima nel mondo a creare gli dèi”), ed alla meraviglia, hanno condotto alla generazione di esempi in ogni religione aventi come pilastro fondamentale la finalità di creare un eterno legame e così un vero e proprio patto di protezione tra l’impotenza totale umana verso l’infinita inconoscibile potenza dell’universo.
L’essere umano, in effetti, già a partire dall’inizio dell’uso delle primissime forme di agricoltura per il suo sostentamento, ha collegato ai due periodi primari dell’anno proprio il concetto di Bene e di Male: in estate, poi, con il sopraggiungere del sole più alto e forte nel cielo aumentano in modo esponenziale i vari raccolti mentre al contrario in periodo invernale il sole non riesce a riscaldare più in tal modo, diminuiscono i giorni di luce e di conseguenza la terra non genera più i suoi frutti.
Molto presto però esattamente tali concetti furono fautori della nascita negli uomini di tutte queste associazioni Luce Bene, come anche Tenebre Male ed essi, nella loro completa impotenza verso gli eventi naturali, crearono due Dèi i quali furono etichettati come i responsabili: nell’antica religione Persiana presero i nomi di Ahura-Mazda e di Hariman, nel Mitraismo invece divennero Cautes e Cautopates, in Egitto infine i famosissimi Osiride e Seth.
Il fattore che un Dio abbia questo doppio volto di Horus e di Seth è la conferma finale che essi vanno considerati la stessa Divinità in generale, ma allo stesso tempo anche che questa Divinità è diversa per due aspetti i quali si manifestano oltretutto sia in modi che in momenti differenti.