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Friday, October 20, 2023

OBE ATTRAVERSO L’USO DELLA PIRAMIDE

di Shamano Shekhinà Shekhinà


Una metodologia ulteriore a viaggi astrali, sdoppiamento… è rappresentato da quello che avviene tramite e grazie all'uso di un modello fedele naturalmente in scala ridotta della famosissima Piramide di Cheope. La Piramide è una delle forme basilari della Selfica; non per caso, grandissimi monumenti di quasi tutta l’antichità, quando la relazione tra forme, colori, materiali ed energie sottili risultava ampiamente conosciuta e di conseguenza applicata, furono realizzati con la forma di Piramidi: quelle Egizie, quelle Sudamericane, le Ziggurat Babilonesi, progettate nei minimi dettagli e create per giunta in perfetta corrispondenza delle linee sincroniche.

La forma stessa serve per captare nonchè trasformare le energie di grande ampiezza e vibrazione, le quali poi possono essere d’ausilio all'uomo, a parte gli utilizzi rituali che se ne facevano nell'antichità, ad avere sprazzi di intuizione, ad allargare il senso di sé ed infine dilatare la Coscienza Superiore (meditazione avanzata e dialogo con il Divino in Sé).

È risaputo e anche bene quanto gli oggetti, se inseriti all'interno di qualsiasi Piramide anche se costruita in modo corretto a casa propria, subiscono la mummificazione, in pratica si disidratano; è inoltre noto che alle lamette, quando vengono collocate nel punto giusto, resta continuamente rifatto il filo. Evidentemente, esiste una chiara attività energetica la quale risiede fuori della norma, del tutto accumulata dalla forma solida stessa, e proprio tale attività può essere utilizzata anche per esercizi di rigenerazione psicofisica; o, appunto, per i viaggi nella dimensione astrale.

A due sistemi si può applicare questa stupefacente figura, per ambedue i sistemi c’è bisogno di costruire un modello in scala fedele della Piramide di Cheope. La propria Piramide può presentarsi in vari materiali, in legno, in metallo, ma anche in cartone, fatte salve le proporzioni, non interessa la dimensione che gli si darà, poiché tutte le energie che essa catalizza rispondono alle corrispondenze fra le forme e non invece alle loro misure, è necessario allo stesso tempo che siano esattamente rispettate le proporzioni tra i suoi lati, la base e l’altezza.

Come risulterà abbastanza ovvio, nello studio delle due tecniche, nel primo caso la Piramide dovrà presentare abbastanza ampiezza per essere in gradi di contenere il corpo dello sperimentatore, mentre nel secondo caso la grandezza non ha nessuna importanza; infatti, in entrambi i due casi, la Piramide deve essere orientata con meticolosa precisione dalla parete sull'asse in direzione Nord - Sud.

Primo sistema: ci si sdraia dentro la Piramide stessa; se questa non è abbastanza ampia per contenere del tutto il rporpio corpo, è di conseguenza fondamentale che almeno il capo, il petto e l’addome siano all'interno del solido. Arrivati a tal punto, le procedure per lo Sdoppiamento non mutano rispetto a quelle che si è già visto, bensì l'essere all'interno di questa sorta di self consente una sintonia totale o di certo migliore e dunque uno sfruttamento molto più profondo nonché più completo delle energie sottili attorno al corpo.

Di volta in volta, inoltre, si avrà modo di trovare la posizione sempre più corretta, sotto la Piramide e di conseguenza, con l'aiuto di alcuni cuscini comodi, posizionarsi più o meno in modalità elevata, alta; in effetti, non tutti i punti del solido funzionano con uguale intensità, così come nella Grande Piramide tutte le camere sono messe in un punto ben preciso, a seconda dell'uso che se ne faceva.

Secondo sistema: appendendo la Piramide al soffitto, immaginiamone la proiezione totalmente capovolta. Il punto focale, o detto anche fuoco della lente, è esattamente quello corrispondente alla punta della stessa; è proprio lì che si trovano convogliate tutte le energie utili a favorire l'uscita dal corpo fisico (OBE), ed è lì che, sempre se orientati per bene, ci si sdraierà e si effettueremo tutte le varie fasi del viaggio. Questa particolare posizione è perfino migliore dell'altra, poichè più direttamente giunge l'energia, in entrambi i casi elencati, potrà essere d'aiuto un'invocazione, preso dal “Libro dei Morti” Egizio, da dover ripetere nella propria mente, cioè visualizzare:

«Per l'uscita controllata dal corpo del mio spirito»


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