Psychedelic Pointer 5

Pubblicità

SPONSORIZZA QUI LA TUA ATTIVITA'

EA School

Calabria Mia

Dr. X -M.G.O.-

PRIMORDIA ONLINE STORE

Mandateci i vostri articoli, li pubblicheremo sul nostro sito.
E-mail: xman777@dallasmail.com

Search This Blog

Friday, October 11, 2024

Chi era Camille Monfort?

Di Mosè Valentino


Camille Marie Monfort (1869-1896)
Camille Monfort, conosciuta come "Il vampiro delle Amazzoni", divenne una leggenda nel 1896 quando Belém, Brasile, fiorì dal commercio della gomma. La città ha visto un improvviso aumento della ricchezza, mentre le esportazioni di gomma hanno arricchito i contadini locali, che hanno costruito grandi ville utilizzando materiali europei. Le loro famiglie si concedevano lussi come spedire la biancheria in Europa e importare acqua minerale da Londra. Il "Teatro da Paz" è stato il centro della vita culturale, ospitando spettacoli di artisti europei.
Tra questi artisti c'era Camille Monfort, una bellissima cantante d'opera francese nata nel 1869, la cui presenza ha conquistato i ricchi uomini di Belém e ha suscitato gelosia tra le loro mogli. La bellezza di Monfort e l'audace disprezzo per le norme sociali la rese controversa. Si dice che abbia ballato mezza nuda per le strade durante le piogge pomeridiane e spesso facesse solitarie passeggiate notturne lungo le rive del fiume Guajará, vestita con abiti neri scorrevoli sotto la luna piena.
Man mano che la sua popolarità cresceva, crescevano anche le voci che la circondavano. Si è sussurrato che lei abbia avuto una relazione con Francisco Bolonha, un personaggio di spicco locale che avrebbe fatto il bagno nel costoso champagne europeo nella sua villa. Circolarono racconti stranieri, suggerendo che la Monfort fosse stata afflitto dal vampirismo mentre era a Londra, spiegando il suo aspetto pallido. Secondo queste voci, ha sviluppato una sete di sangue umano, che si dice di ipnotizzare le giovani donne con la sua voce durante le esibizioni, facendole svenire e permettendole di predarle. Questi incantesimi di svenimento erano spesso attribuiti al potere emotivo schiacciante della sua musica, ma alcuni sostenevano che fossero il risultato di forze più oscure.
Si dice che Monfort possiede abilità soprannaturali, come comunicare con i morti e e evocare gli spiriti attraverso l'ectoplasma nelle sedute spirituali. Queste attività furono ritenute essere i primi esempi di spiritualismo, che in seguito divenne più ampiamente praticato nei circoli segreti di Belém, compreso il Palazzo Pinho.
Alla fine del 1896, Camille Monfort cadde vittima di un'epidemia di colera che spazzò attraverso Belém. È stata sepolta nel cimitero di Soledad, dove la sua tomba rimane all'ombra di un grande albero di mango. Il mausoleo neoclassico, ora intemperato da muschio e foglie, presenta un busto di donna in marmo bianco e una piccola immagine incorniciata di lei in nero. La sua lapide recita:

"Qui giace
Camilla Maria Monfort (1869-1896)
La voce che ha conquistato il mondo. "

Tuttavia, alcuni credono che la sua tomba sia vuota, sostenendo che la sua morte sia stata inscenata per nascondere il suo vampirismo e che Camille Monfort vive ancora in Europa, ora più di 150 anni. La leggenda de "Il vampiro Amazzone" dura, aggiungendo al mistico che circonda la sua vita e la sua morte.

Wednesday, September 18, 2024

TORINO MAGICA E MISTERIOSA

Di Anonimo

Articolo in immagini JPG




















 

Perchè si dice “Torino Magica”? Curiosità e leggende

 Di Beatrice Bordignon

Indice
  1. La fondazione di Torino magica
  2. Magia bianca: la Mole Antonelliana e la Sindone
  3. Il Museo Egizio
  4. Il percorso esoterico nella Torino magica

Torino, anche chiamata città magica, fa da teatro alla lotta tra il bene e il male. Non a caso è un vertice di entrambi i triangoli di magia bianca e nera. Sin dalle sue origini il capoluogo piemontese è stato avvolto da un alone di mistero rafforzato da miti e leggende. Scopriamo insieme quali sono, e perché Torino è magica.


Occhi del diavolo a Torino in via Lascaris


La fondazione di Torino magica

Secondo la leggenda, Torino sarebbe stata fondata da un principe egiziano. Eridano, dopo aver lasciato la sua terra d’origine, sarebbe sbarcato con i suoi seguaci in quella che oggi è la Liguria, che prende il nome da suo figlio Ligurio. Da qui proseguì verso l’interno, giungendo fino a un’ampia pianura vicino al fiume Po (che gli ricordava il Nilo) e fondò la città di Torino. Qua diffonde il culto del dio Api, un toro, che avrebbe dunque influito poi sulla scelta del nome della città, inizialmente chiamata Eridania.

Un’altra versione riguardante le origini di Torino risale al periodo romano. La città sarebbe nata nel 28 a.C. per volere di Augusto, da cui il nome Julia Augusta Taurinorum. Essa venne suddivisa in due parti: la zona est legata alle forze del bene, mentre la zona ovest legata alle forze maligne e delle tenebre, in cui c’era una necropoli e la Val Occisorum. Torino aveva e ha una pianta romana con 4 porte d’accesso sui 4 punti cardinali. Esse erano collegate tra loro attraverso due assi viari ortogonali, mentre la via centrale era orientata seguendo la linea ascendente del sole.

Magia bianca: la Mole Antonelliana e la Sindone

La Mole Antonelliana è uno dei più importanti simboli della magia bianca di Torino. Alcuni affermano si tratti di un’antenna molto grande, capace di diffondere energia positiva assorbita in precedenza dal sottosuolo. Oltretutto, molti sostengono che nella Mole si troverebbe il Sacro Graal, indicato dallo sguardo di una delle statue di fonte alla Gran Madre.

La Mole Antonelliana simbolo dei “Luoghi del Cuore” – Alessandria Oggi

Sempre per quanto riguarda le forze buone di Torino, la Sindone, legata alla cristianità, gioca un ruolo importante. Essa ha sede nel Duomo, ma non sono pochi i riferimenti anche in altri luoghi di cultura, pensiamo per esempio agli affreschi in Piazza San Carlo.

Il Museo Egizio

Fondato nel 1824 dal Re Carlo Felice di Savoia, il Museo Egizio di Torino è un luogo in cui si concentrano e si incontrano le forze del bene e quelle del male. Infatti, non sono pochi i simboli vicini alla magia nera, tuttavia quelli della magia bianca si difendono bene e anzi si dice che siano anche in numero maggiore!

A rappresentare le forze oscure troviamo gli oggetti relativi al Faraone Tutankhamon, oppure la testa mummificata di Seth che si era macchiato dell’omicidio di suo fratello Osiride. A contrastare la magia nera ci vengono in soccorso i reperti del Faraone Thutmosi III. Egli era un esperto delle discipline legate alla sfera magica ed esoterica.

Il percorso esoterico nella Torino magica

Tra le zone di magia nera troviamo anche via Bonelli, una strada stretta e quasi mai illuminata dal sole. Perché quando si passa di qui si avverte una strana sensazione? Si dice che un tempo i boia di Torino abitassero proprio da queste parti, odiati e disprezzati da tutti, si aggiravano vestiti di nero incutendo terrore.

I simboli e i luoghi torinesi legati alla magia sono moltissimi. Oltre a quelli sopra citati, ce ne sono molti altri, di cui abbiamo parlato nell’articolo dedicato a Torino (che trovi qui) in qualità di vertice dei due triangoli magici. Ma non è tutto. Infatti, per chi fosse interessato ad approfondire le conoscenze a riguardo, sono disponibili dei tour alla scoperta di Torino Magica. In questo modo, potrete godervi a pieno l’esperienza della città vivendo la sua storia e le sue leggende a 360° gradi.

Torino, vertice del triangolo magico nero e bianco

Di Beatrice Bordignon



Indice 

1.Londra, San Francisco e Torino: triangolo magico nero

1. Piazza Statuto

2. Portone del diavolo a Torino

3. Condannati a morte e eretici al rogo





2. Praga, Lione e Torino: triangolo magico bianco

1. La Gran Madre

2. Piazza Castello

3. Piazza Solferino e la fontana Angelica


La città di Torino è definita come il vertice del triangolo magico nero e bianco. Infatti è teatro di incessanti scontri tra bene e male, presenti in numerosi luoghi ed edifici. Infatti il capoluogo piemontese è l’unica città a far parte sia del triangolo magico nero sia bianco. Se il cuore della magia nera è in Piazza Statuto, quello bianco si trova presso la fontana dei Tritoni dietro Piazza Castello. Ma vediamo più nel dettaglio quali sono le leggende e i punti peculiari relativi alla magia nera e a quella bianca.

Londra, San Francisco e Torino: triangolo magico nero

Torino è una città fortemente legata alla magia e all’occulto. Gioca un ruolo importante la posizione che occupa, poiché là dove sorge il sole si concentrerebbero le forze positive, mentre là dove esso tramonta le forze delle tenebre.

Piazza Statuto

Piazza Statuto rappresenta il vertice del triangolo di magia nera di cui Torino fa parte insieme a Londra e San Francisco. La posizione ad occidente sarebbe una delle ragioni per cui questa piazza sarebbe legata all’oscurità e alla forza delle tenebre. Oltretutto, si trova nei pressi della porta Decumana che un tempo era vista come l’accesso al Regno dei morti. Rispetto a questo tema, durante l’epoca romana al posto di Piazza Statuto sorgevano una necropoli e la Val Occisorum, dove i criminali venivano condannati

Un altro elemento che contribuisce a conferirle questo ruolo infausto è il monumento del Frejus. Molti, invece di considerarlo un omaggio ai caduti durante i lavori per il traforo, lo interpretano come un segno delle forze oscure. Infatti, il Genio Alato sarebbe Lucifero intento a guidare le potenze del male sfidando quelle benigne. Ad aggiungersi a questo, c’è l’obelisco geodetico, o Guglia Beccaria, che sarebbe il cuore delle tenebre.


Portone del diavolo a Torino

Il Portone del Diavolo è osservabile in via XX Settembre nel palazzo Trucchi di Levaldigi, sede della Banca Nazionale del Lavoro. Al centro un demone che osserva chiunque bussi, accompagnato da due serpenti che escono dalla sua bocca.

Oltre all’apparenza spaventosa, ciò che più inquieta di questo portone è la storia della sua origine. Si dice che sia comparso una notte dal nulla a causa di uno stregone apprendista nel tentativo di invocare Satana. Quest’ultimo, infastidito, l’avrebbe punito imprigionandolo nella stessa porta. Ad avvalorare questa tesi, ci fu il ritrovamento del maggiore Melchiorre Du Perril nelle mura vent’anni dopo la sua scomparsa.

Condannati a morte e eretici al rogo

Torino triangolo magico
Altri due luoghi fortemente legati alle forze oscure sono il Rondò della Forca e Piazza Palazzo di Città. Il primo si trova tra corso Regina Margherita e corso Valdocco, e un tempo era teatro delle uccisioni di coloro che erano stati condannati a morte e che qui esalavano il loro ultimo respiro.
Piazza Palazzo di Città, invece, era il punto in cui gli eretici venivano messi al rogo. Entrambi questi luoghi furono protagonisti di episodi atroci e connessi al mondo della morte. Di conseguenza hanno un ruolo importante nella storia di Torino in qualità di città appartenente al triangolo della magia nera.

Praga, Lione e Torino: triangolo magico bianco

A bilanciare le forze oscure vengono in soccorso quelle buone, concentrate soprattutto nella parte orientale di Torino. Il capoluogo piemontese è stato costruito proprio là dove il Po e la Dora confluiscono, quindi tra Sole e Luna. Oltretutto, la città è attraversata dal 45° parallelo capace di concentrare in sé moltissima energia positiva.


La Gran Madre

La chiesa della Gran Madre è un punto importante della magia bianca torinese. Ciò sarebbe rafforzato dalla presenza delle due statue di fronte ad essa, a rappresentare la religione e la fede. La coppa tenuta in mano da una di queste starebbe a simboleggiare il Sacro Graal. Ma non finisce qui. Infatti, esso probabilmente si troverebbe nei paraggi e a darci le indicazioni sarebbe proprio lo sguardo della statua accanto.

Il Sacro Graal potrebbe trovarsi nella Mole Antonelliana, altro punto centrale delle forze benigne, o a Palazzo di Città o ancora a Moncalieri, un tempo abitata dai templari.

Piazza Castello
Torino triangolo magico


Sotto piazza Castello, tra Palazzo Madama e Palazzo Reale, ci sarebbero le grotte alchemiche. Qui gli alchimisti del passato erano in grado di trasformare l’anima e il corpo in qualcosa di altro unendoli al tutto. Non solo, nei pressi di questa piazza è possibile visitare il museo egizio, altro luogo di compenetrazione di magia nera e bianca.
È proprio in piazza Castello, attorno alla fontana dei Tritoni che si troverebbe il cuore bianco di Torino. Oltretutto, i cancelli di Palazzo Reale, tra le due statue equestri delle divinità Castore e Polluce, rappresenterebbero il confine tra le forze maligne e quelle benigne.

Piazza Solferino e la fontana Angelica

Altro luogo essenziale del triangolo magico della magia bianca è la fontana Angelica che si trova in Piazza Solferino a Torino. Essa rappresenta un passo importante nel mondo della massoneria. Infatti, l’acqua che sgorga dalle otri tenute in mano dalle due figure maschili rappresenta la conoscenza che permette di raggiungere la perfezione.

Queste due statue maschili sono i sostenitori delle colonne d’Ercole, oltre le quali si credeva si accedesse all’infinito. Questa fontana ha anche altri soggetti, quali le due donne che rappresentano sì l’amore sacro e quello profano, ma anche la conoscenza esoterica e quella essoterica. Questi sono solo alcuni dei motivi per cui la chiesa si rifiutò di posizionare questa fontana di fronte al Duomo, come inizialmente si era deciso.


Altri articoli su Torino Magica:

Sunday, July 21, 2024

DRACULA NON È STATO UN VAMPIRO MA UN PRINCIPE E GUERRIERO

 di Far Ela Ada

Incontra il vero Dracula:

La storia di Vlad Tepes

Hai sentito parlare di Vlad l'Impalatore? Era un sovrano rumeno del XV secolo, noto per la sua reputazione crudele e le tattiche sadiche. Vlad III, noto anche come Vlad Dr ăculea o Vlad Tepes, ha acquisito notorietà per la sua brutalità durante il suo regno in Valacchia, una regione che ora fa parte della Romania.

Vlad era infame per il suo metodo di esecuzione preferito: l'impalamento. Questa crudele punizione consisteva nell'inserire un paletto affilato verticalmente nel corpo della vittima, lasciandola morire lentamente mentre il paletto emergeva dal torso. Si dice che Vlad abbia usato questa tortura non solo come punizione per i criminali, ma anche come tattica di guerra per terrorizzare i suoi nemici e mantenere il controllo sul suo territorio.

Una delle leggende più famose associate a Vlad è la sua presunta preferenza di cenare tra i campi di impalazione, mentre guardava le sue vittime morire. Questa reputazione sadica e spietata gli è valsa il soprannome di "Dracula", che significa "Figlio del Drago", un riferimento a suo padre Vlad II, che era membro dell'Ordine del Drago.

Anche se Vlad l'Impalatore era un sovrano crudele, gli vengono attribuite azioni che alcuni considerano tentativi di proteggere il proprio popolo dal pericolo esterno. La lotta contro l'invasione ottomana e il tentativo di mantenere la stabilità politica nella regione hanno generato opinioni contrastanti sulla sua eredità storica. Nonostante la sua reputazione infame, Vlad l'Impalatore rimane una figura affascinante nella storia e nella cultura, ispirando numerose opere letterarie e cinematografiche, tra cui l'iconico personaggio di Dracula creato da Bram Stoker. 

Sursa internet!

Saturday, May 25, 2024

I VEDANTA ED IL BUDDHISMO

di Shamano Shekhinà Shekhinà



l Vedanta, ovvero il Sistema Filosofico dell’India, insegna ed anche il modo estremamente corretto che lo Spirito permane per sempre inviolato, dunque porta in sé la caratteristica dell’immortalità. Il seme di fuoco contenuto al suo interno mantiene del tutto la propria consistenza di origine primordiale dato che l’essenza di tutti gli elementi risulta stabile, perenne e noncambia. Ma sappiamo che la Coscienza Superiore si evolve e proprio ciò porta ad un cambiamento della sua Emanazione. In tal modo è più semplice capire che il seme dello Spirito in realtà rappresenta soltanto un piccolo pezzettino di tutto l’infinito fuoco elementare. Si tratta di una comunque grandiosa forma di energia la quale gli si accumula attorno ed è esattamente la Coscienza Superiore. Tutto questo non vuol dire altro che la Filosofia del Vedanta sapeva riconoscere il seme, mentre al contrario il Buddismo affermava più il perfezionamento di ogni involucro oppure contenitore. Così tanto fortemente sono tra loro legati l’aspetto immutabile e quello mutevole. A questo punto è molto più evidente, perfettamente comprensibile che il Buddha, il quale portò l’intera umanità all’evoluzione (invitando al Non Attaccamento), mostrasse la vera natura del cambiamento (Prima legge Cosmica), mentre invece il Vedanta creò e poi mostrò i suoi Principi e le sue basi. Qualunque tipologia di ingrediente messo insieme ad una fiamma ne può mai cambiare la forma o anche il colore, ma la natura primaria del fuoco rimane sempre e ancora intoccabile e uguale a prima. 

Conclusioni 

Non esistono assolutamente delle contraddizioni poi così forti tra l’insegnamento del Buddismo e quello della Filosofia Vedanta. Infatti il Mahayana (una corrente del Buddhismo che parla di liberazione dal Samsara o Eterno Ritorno) è collegato all’Hinayana (insegnamento originario del Buddha) in modo molto stretto proprio come il Buddismo lo è al Vedanta. Il Mahayana conosce e poi rivela tutta la natura del mondo degli elementi. L’Hinayana dal canto suo insiste di più sulle cause e sulle conseguenze e così insegna come fare per evitare che proprio tali cause possano tornare. L’Insegnamento ricava le scintille dal Caos degli elementi. Chiunque è disposto può studiare tutte queste immagini, ma è allo stesso modo saggio e giusto fare attenzione alla causa ed all’effetto. Se diciamo che il Buddha è la Causa, allora bisogna anche dire che Maitreya è l’Effetto.

IL POTERE DELLE INVOCAZIONI

di Shamano Shekhinà Shekhinà



Introduzione 

La Grande Invocazione non rappresenta un termine riferito ad una “Preghiera” comune infatti è saggio non usarla in nessun modo e per alcun motivo pensando sia tale. Essa in effetti corrisponde a quella definita come la “Legge d’Evocazione-Invocazione”, vale a dire proprio ciò che dà, da fondamento della Teurgia in ambito prettamente Cerimoniale. Inoltre, risiede sempre in ogni prerogativa dell’uomo appena Iniziato affinchè gli sia in grado di “accedervi”.

Spiegazione 

L’Invocazione è, invece, la formazione accurata di una immensa Forma Pensiero (Eggregore Rituale), e tocca ai Discepoli Accettati (Piano Mentale oppure Manasico), agli Iniziati (Piano Egoico oppure Buddico) e ai veri Maestri (Piano Animico o quello Atmico) saperla utilizzare con lo scopo di “generare” la “Precipitazione Psichica” di una ben precisa qualità Energetica, tutto questo soltanto in caso di eventi locali ma se costruita veramente a livello Comunitario anche per situazioni mondiali. Da non dimenticare ancora, visto la sua enorme forza, l’utilizzo attraverso Rituale Cerimoniale dei Mandala, anche qui formati proprio sia dagli Iniziati Attivi che questa volta addirittura da coloro i quali sono stati “Dissolti” nei particolari momenti tra meglio analizzati in ogni ciclo, per poterne liberare e scaturire, in tal modo, il massimo potere dall’energie che si erano immesse al loro interno e sigillate. Si sta qui spiegando la situazione e quasi al limite perché di fronte ad Eggreggore millenarie comunitarie ma soprattutto devastanti e quasi sempre non sotto il pieno controllo (rischio per l’umanità intera!).

Attrazione ed Espansione dell’Energia 

Ogni tipologia di Invocazione viene appuratamente “Costruita” e “Forgiata” in base a differenti modalità (Energetiche), per poi essere meglio adattate a quelle che sono i diversi utilizzi ed occasioni (tipi e toni Energetici). Qui bisogna per forza ricordare però che mai nessuno potrebbe esprimere, dentro una Forma Pensiero, un’energia che non rientra in sè stesso. Ed ecco il motivo del perché ogni persona oppure ogni entità non fa altro che rappresentare ed esprimere esattamente le qualità che gli appartengono: ed è proprio tale “diversità qualitativa” a mostrare la chiara e percepibile differenza nello “Stato di Coscienza” chiamato meglio col nome di “Gerarchia”. Le Grandi Invocazioni risapute del passato, adesso sono degli strumenti del tutto “Inerti”, forse; passando a quelle attuali, invece, ancora cioè in fase di pieno uso, sono Rituali ancora estremamente “Viventi” e quindi riservati solo e soltanto a quei Discepoli Avanzati ed Iniziati.