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Wednesday, September 18, 2024

Torino, vertice del triangolo magico nero e bianco

Di Beatrice Bordignon



Indice 

1.Londra, San Francisco e Torino: triangolo magico nero

1. Piazza Statuto

2. Portone del diavolo a Torino

3. Condannati a morte e eretici al rogo





2. Praga, Lione e Torino: triangolo magico bianco

1. La Gran Madre

2. Piazza Castello

3. Piazza Solferino e la fontana Angelica


La città di Torino è definita come il vertice del triangolo magico nero e bianco. Infatti è teatro di incessanti scontri tra bene e male, presenti in numerosi luoghi ed edifici. Infatti il capoluogo piemontese è l’unica città a far parte sia del triangolo magico nero sia bianco. Se il cuore della magia nera è in Piazza Statuto, quello bianco si trova presso la fontana dei Tritoni dietro Piazza Castello. Ma vediamo più nel dettaglio quali sono le leggende e i punti peculiari relativi alla magia nera e a quella bianca.

Londra, San Francisco e Torino: triangolo magico nero

Torino è una città fortemente legata alla magia e all’occulto. Gioca un ruolo importante la posizione che occupa, poiché là dove sorge il sole si concentrerebbero le forze positive, mentre là dove esso tramonta le forze delle tenebre.

Piazza Statuto

Piazza Statuto rappresenta il vertice del triangolo di magia nera di cui Torino fa parte insieme a Londra e San Francisco. La posizione ad occidente sarebbe una delle ragioni per cui questa piazza sarebbe legata all’oscurità e alla forza delle tenebre. Oltretutto, si trova nei pressi della porta Decumana che un tempo era vista come l’accesso al Regno dei morti. Rispetto a questo tema, durante l’epoca romana al posto di Piazza Statuto sorgevano una necropoli e la Val Occisorum, dove i criminali venivano condannati

Un altro elemento che contribuisce a conferirle questo ruolo infausto è il monumento del Frejus. Molti, invece di considerarlo un omaggio ai caduti durante i lavori per il traforo, lo interpretano come un segno delle forze oscure. Infatti, il Genio Alato sarebbe Lucifero intento a guidare le potenze del male sfidando quelle benigne. Ad aggiungersi a questo, c’è l’obelisco geodetico, o Guglia Beccaria, che sarebbe il cuore delle tenebre.


Portone del diavolo a Torino

Il Portone del Diavolo è osservabile in via XX Settembre nel palazzo Trucchi di Levaldigi, sede della Banca Nazionale del Lavoro. Al centro un demone che osserva chiunque bussi, accompagnato da due serpenti che escono dalla sua bocca.

Oltre all’apparenza spaventosa, ciò che più inquieta di questo portone è la storia della sua origine. Si dice che sia comparso una notte dal nulla a causa di uno stregone apprendista nel tentativo di invocare Satana. Quest’ultimo, infastidito, l’avrebbe punito imprigionandolo nella stessa porta. Ad avvalorare questa tesi, ci fu il ritrovamento del maggiore Melchiorre Du Perril nelle mura vent’anni dopo la sua scomparsa.

Condannati a morte e eretici al rogo

Torino triangolo magico
Altri due luoghi fortemente legati alle forze oscure sono il Rondò della Forca e Piazza Palazzo di Città. Il primo si trova tra corso Regina Margherita e corso Valdocco, e un tempo era teatro delle uccisioni di coloro che erano stati condannati a morte e che qui esalavano il loro ultimo respiro.
Piazza Palazzo di Città, invece, era il punto in cui gli eretici venivano messi al rogo. Entrambi questi luoghi furono protagonisti di episodi atroci e connessi al mondo della morte. Di conseguenza hanno un ruolo importante nella storia di Torino in qualità di città appartenente al triangolo della magia nera.

Praga, Lione e Torino: triangolo magico bianco

A bilanciare le forze oscure vengono in soccorso quelle buone, concentrate soprattutto nella parte orientale di Torino. Il capoluogo piemontese è stato costruito proprio là dove il Po e la Dora confluiscono, quindi tra Sole e Luna. Oltretutto, la città è attraversata dal 45° parallelo capace di concentrare in sé moltissima energia positiva.


La Gran Madre

La chiesa della Gran Madre è un punto importante della magia bianca torinese. Ciò sarebbe rafforzato dalla presenza delle due statue di fronte ad essa, a rappresentare la religione e la fede. La coppa tenuta in mano da una di queste starebbe a simboleggiare il Sacro Graal. Ma non finisce qui. Infatti, esso probabilmente si troverebbe nei paraggi e a darci le indicazioni sarebbe proprio lo sguardo della statua accanto.

Il Sacro Graal potrebbe trovarsi nella Mole Antonelliana, altro punto centrale delle forze benigne, o a Palazzo di Città o ancora a Moncalieri, un tempo abitata dai templari.

Piazza Castello
Torino triangolo magico


Sotto piazza Castello, tra Palazzo Madama e Palazzo Reale, ci sarebbero le grotte alchemiche. Qui gli alchimisti del passato erano in grado di trasformare l’anima e il corpo in qualcosa di altro unendoli al tutto. Non solo, nei pressi di questa piazza è possibile visitare il museo egizio, altro luogo di compenetrazione di magia nera e bianca.
È proprio in piazza Castello, attorno alla fontana dei Tritoni che si troverebbe il cuore bianco di Torino. Oltretutto, i cancelli di Palazzo Reale, tra le due statue equestri delle divinità Castore e Polluce, rappresenterebbero il confine tra le forze maligne e quelle benigne.

Piazza Solferino e la fontana Angelica

Altro luogo essenziale del triangolo magico della magia bianca è la fontana Angelica che si trova in Piazza Solferino a Torino. Essa rappresenta un passo importante nel mondo della massoneria. Infatti, l’acqua che sgorga dalle otri tenute in mano dalle due figure maschili rappresenta la conoscenza che permette di raggiungere la perfezione.

Queste due statue maschili sono i sostenitori delle colonne d’Ercole, oltre le quali si credeva si accedesse all’infinito. Questa fontana ha anche altri soggetti, quali le due donne che rappresentano sì l’amore sacro e quello profano, ma anche la conoscenza esoterica e quella essoterica. Questi sono solo alcuni dei motivi per cui la chiesa si rifiutò di posizionare questa fontana di fronte al Duomo, come inizialmente si era deciso.


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Saturday, October 28, 2023

SIMBOLI: TRASFORMAZIONE DELLE ENERGIE PSICHICHE

 di Shamano Shekhinà Shekhinà


Il termine Simbolo viene dalla lingua Greco “Symbàllein” che sta a significare “Mettere Assieme“. Nella Grecia Antica, in effetti, certi oggetti (come per esempio una moneta) erano opportunamente suddivisi in due metà e date a due persone differenti, le quali avrebbero in tal modo avuto la possibilità di “Riconoscersi” durante un preciso e soggettivo periodo di tempo. E tale mezzo di riconoscimento veniva definito “Simbolo”. Da qui è semplice capire quanto il Simbolo abbia perciò una precisa funzione la quale “Rinvia ad una determinata realtà che non è decisa dalla convenzione, ma dalla ricomposizione di un intero“.

I Simboli per tutto questo e molto altro possono essere considerati come dei “Condensatori di Energie”, le quali si possono correttamente conosciute nonchè risvegliate, grazie ad un giusto sforzo interpretativo il quale non può per niente non usare la più alta facoltà della mente umana: l’Intuizione.

Quando lo Spirito inizia la sua esplorazione di un Simbolo viene portato verso delle idee le quali si posizionano ben oltre quello che la ragione può capire. Ma ciò verso cui i Simboli più potenti rinviano (come ad esempio quelli che secondo Jung avrebbero un carattere “Archetipico”) è ben lungo dall’essere una mera bizzarria dell’immaginazione.

Ulteriore qualità del Simbolo risiede anche nella funzione di mediatore: “Lancia dei ponti, raduna elementi separati, collega cielo e terra, materia e spirito, natura e cultura, reale e sogno, inconscio e coscienza. Alle forze centrifughe di uno psichismo istintivo che va a disperdersi nella molteplicità delle sensazioni e delle emozioni, il Simbolo si oppone attraverso una forza centripeta, creando così un centro di relazioni al quale il molteplice fa riferimento ed in cui si trova la sua Unità“.

Per finire, ultima funzione presa qui in esame del Simbolo è davvero più complessa, descritta sempre da C.G.Jung, cioè quella Trascendente, vista come la capacità di collegare ed armonizzare i contrari. Il Simbolo riesce benissimo a “stabilire una connessione tra due forze antagoniste e, di conseguenza, di superare delle contrapposizioni e di aprire così la strada a un progresso della coscienza“.

I REGNI DELL’UNIVERSO


di Shamano Shekhinà Shekhinà





L’Universo era visto come fosse simile ad un immenso impero diviso in Tre Regni: lo Janan Pacha ( il Mondo di Sopra), il Cay Pacha (il Mondo di Qua), e l’Ucu Pacha (il Mondo di Sotto).

Primo Regno

Nel primo hanno la loro sede il Sole, la Luna, le stelle insieme alle proprie costellazioni, il fulmine ed infine l’arcobaleno.

Il Sole: (Inti) è l’Essere Supremo il quale concede e dona vita all’universo.

Al Sole erano consacrate le cosiddette “Vergini del Sole”, le quali erano accuratamente scelte tra le fanciulle nobili e tra le più belle, ed erano costrette, per un dato numero di anni, a mantenersi assolutamente caste.

Il loro destino non era esattamente dei più rosei, infatti se avessero rotto il loro voto andavano seppellite ancora vive; potevano diventare delle concubine dell’Inca, oppure delle mogli di qualche nobile, ma anche essere immolate sull’altare del Tempio del Sole a Cuzco o a Machu Picchu.

La Luna: (Mama Quilla) sia la Sposa che la sorella del Sole, rappresenta la Divinità creatrice la quale presiede al principio femminile: una volta era più lucente del Sole, ma esso ne offuscò per bene il suo splendore gettandole sul volto la cenere; il Principe Inca insieme a sua moglie erano le incarnazioni terrene proprio della forza solare e di quella della Luna.

Secondo Regno

Nel secondo Regno poi hanno la loro sede gli uomini, gli animali e gli spiriti.

Gli spiriti sono le “Huaca”, ovvero le “Forze” esistenti in ogni essere ed in tutte le manifestazioni della natura: alberi, rocce, laghi, fiumi, venti, tempeste, vulcani e terremoti.

Ma le loro sedi d’elezione sono rappresentate alle pietre ed i laghi: il grande lago Titicaca, su tutti gli altri, era definito il “Quartier Generale” del grande esercito di spiriti il quale popolava l’intero Impero.

Era, in altre parole, il luogo più Sacro e più carico di Potenze Magiche; ed i miti che lo riguardano da vicino ne sono la piena conferma: Manco Capac e Mama Occlo, i progenitori Divini dei Principi Inca, furono messi da subito dopo la creazione nell’isola del Sole sul lago Titicaca.

Una discorso distaccato va fatto in particolare per una precisa classe di questi spiriti, trattasi delle “Huaca dei Morti”: essendo malefiche i vivi facevano il possibile affinchè esse non riuscissero ad emergere dalla tomba, e, se proprio questo accadeva, era fondamentale ricorrere immediatamente a dei particolarissimi ma ancor più complicati riti per costringerle, o meglio convincerle, di ritornare nei loro sepolcri.

Terzo Regno

Il Terzo Regno è quello più estraneo e poco comprensibile di tutti gli altri: sotterraneo, “Interiore”, esso rappresenta direttamente la sede dei morti, la casa in pratica definitiva dei loro spiriti, ma parallelamente è pure la Sorgente della Vita, vale a dire il luogo di origine degli uomini e quello degli Dèi.

Friday, October 20, 2023

LO SDOPPIAMENTTO: COSCIENTE E ISTINTIVO

 di Shamano Shekhinà Shekhinà


Esiste, tra le esperienze definite ESP (extracorporee) uno Sdoppiamento Involontario, il quale avviene però più frequentemente la sera nel momento in cui ci si mette a letto ed in una condizione molto rilassata. Questa esperienza di uscita dal proprio corpo può essere ricordata anche in modo cosciente, oppure, nella maggior parte dei casi se non sempre, si sovrapporrà ad una condizione di sonno profondo REM, molto molto spesso senza nessun particolare ricordo.

Altre volte, al contrario, si è capaci di accedere in uno Sdoppiamento di tipologia Istintivo esperienza che si presenta davvero tanto più intensa, profonda quanto di più ci si avvicina ad alcuni punti detti di richiamo, simili quasi identici a delle stazioni precise e definite d'arrivo, collegate inoltre alle linee sincroniche del pianeta, vale a dire quelle energie che da sempre attraversano il globo formando dei punti d'incontro di altissima vibrazione (es. piramidi, megaliti, ..).

Le linee sincroniche, per capirsi meglio, rappresentano delle vere e proprie strade maestre sulle quali operano la magia e le divinità, flussi di energia primordiale, ancestrale che percorrono il pianeta, con la capacità di catalizzare le forze cosmiche. Tutto l'universo viene percorso da queste linee le quali, tra di loro legate, abbracciano e pongono in contatto i mondi, le stelle, le galassie. Sulla Terra, esse non scorrono per la loro intera lunghezza sulla superficie: soltanto in alcuni punti esse infatti sono affioranti. Il nostro pianeta è attraversato da ben 18 di queste linee principali: nove con direzione nord-sud e altre nove con direzione ovest- est. Questi punti di richiamo attirano, come dei giganteschi magneti, chi sta trovandosi in una condizione di Sdoppiamento. Immaginate che le proprie parti sottili siano richiamate su quei particolari punti per avere informazioni. Alcuni Sdoppiamenti istintivi succedono proprio perché si sente la fame di nutrirsi di concetti, di conoscenze rintracciabili in tali biblioteche molto particolari.

Purtroppo la tendenza umana è quella di spaventarsi, avere paura per cui spesso si è da soli a mettere dei limiti, anche troppo grandi, a questa particolare condizione. In questi casi, la mente tende a mascherare, grazie al falso sognare, la normale attività di uscita dal proprio corpo.

Non si potrà mai compiere allora un'esperienza di Sdoppiamento in via diretta bensì tramite una via interposta. Durante tale Sdoppiamento istintivo, possono entrare informazioni davvero molto importanti: quando è possibile l'accesso a queste vie, si verificano delle vere e proprie abbeverate di informazioni.

Per concludere, risulta interessante, a questo proposito, notare che, nel momento in cui c’è uno Sdoppiamento in un luogo controllato, di possibile accesso anche per l'uomo, ci sono dei tratti delle linee in cui, indipendentemente dalle condizioni di ogni viaggio e viaggiatore astrale, forze ostili ed oscure superiori all' uomo non fanno di certo quest'accesso, si forma così uno speciale punto d'aggancio con questo particolare luogo, perciò il corpo sottile non prende soltanto energie dal proprio corpo fisico ma riceve anche energie da questi punti energetici, da questi serbatoi di conoscenze posti esattamente sulle linee sincroniche.