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Monday, May 19, 2025

RUDOLF STEINER SULLA MASSONERIA EGIZIA

di N. R. Ottaviano



Quando le persone si incontrano e discorrono fra loro,parlano delle proprie opinioni,qualche volta anche a proposito di argomenti altissimi. Ma tutto questo rimane sul piano dell'illusione ed è tanto poco corretto quanto l'affermazione di chi non conosce la somma degli angoli in un triangolo e che al proposito ha solo un'opinione. Come non vi può essere discussione sulla somma degli angoli in un triangolo, allo stesso modo non si può discutere a proposito della verità superiori. Nelle questioni che riguardano la conoscenza è quindi impossibile seguire un principio democratico, perchè esso non ha fondamento alcuno. La massoneria degli alti gradi si distingue da quella di Giovanni ( Nota: i primi tre gradi ovvero apprendista, compagno, maestro) perché in essa si può, a grado a grado conoscere la verità. Chi ha raggiunto la conoscenza non può più essere di opinione diversa. Si ha la conoscenza oppure non la si ha. I novantasei gradi hanno quindi una piena legittimità. Alla sommità vi è il cosidetto Santuario Sovrano, come nella massoneria ordinaria vi è il Grande Oriente, ed Esso possiede le reali conoscenze occulte, conosce il cammino e il linguaggio che si può leggere nel manifesto della massoneria e che permette di ascoltare la voce dei "saggi uomini d'oriente". Chi raggiunge questo livello è infatti in grado di percepire la voce dei saggi maestri. Per arrivare a questo punto è necessario possedere un ben determinato sapere, e inoltre precise qualità interiori, virtù che non coincidono semplicemente con le usuali virtù civiche, ma sono qualcosa di molto più profondo e colmo di significato. Vorrei sottolinerare che in relazione a quanto qui si è detto, le comunicazioni teoriche e pratiche contenute nelle opere teosofiche sono solo la parte più elementare, mentre l'aspetto teorico della massoneria dei gradi superiori va ben oltre ciò che viene diffuso dalla teosofia popolare. Il contenuto dipende dal consenso degli adepti a divulgare la conoscenza fino a un determinato livello; non è possibile infatti che tutte le conoscenze siano rese note. È vero, ad esempio, che in un futuro prossimo l'umanità rimarrà molto stupita di fronte ad alcune scoperte che giungeranno troppo presto, provocando così delle sventure.


Certe cose diverranno mature in un futuro prossimo, e per questo bisogna che se ne parli, che si riconosca la necessità di procedere gradualmente nella conoscenza, come viene ribadito con ragione da chi vuol far rivivere il Rito di Memphis-Misraim.

Al vertice del movimento americano di Misraim vi è un uomo le cui caratteristiche più importanti costituiscono una garanzia di costanza nell'andare avanti. Si tratta di una persona di grande valore, il massone John Yarker. Gli insegnamenti del Rito di Misraim sono quattro. I novantasei gradi potranno quindi essere raggiunti in quattro diversi insegnamenti o discipline. La prima si occupa dell' insegnamento simbolico in cui determinati simboli vengono conosciuti come realtà.Il discepolo viene iniziato alle occulte leggi di natura.Il secondo insegnamento,o disciplina,quello cosiddetto filosofico,è egizio-ermetico ed è più teorico. Il terzo viene detto mistico e si basa sull'evoluzione interiore; se viene svolto correttamente dovrebbe guidare alla fabbricazione della pietra filosofale e cioè alla vittoria sulla morte. Il quarto è l'insegnamento cabalistico che consiste nel conoscere i principi dell'ordine universale,i dieci fondamenti.

Rudolf Steiner,Berlino,16 dicembre 1904 (O.O.n.93).



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Wednesday, September 18, 2024

Torino, vertice del triangolo magico nero e bianco

Di Beatrice Bordignon



Indice 

1.Londra, San Francisco e Torino: triangolo magico nero

1. Piazza Statuto

2. Portone del diavolo a Torino

3. Condannati a morte e eretici al rogo





2. Praga, Lione e Torino: triangolo magico bianco

1. La Gran Madre

2. Piazza Castello

3. Piazza Solferino e la fontana Angelica


La città di Torino è definita come il vertice del triangolo magico nero e bianco. Infatti è teatro di incessanti scontri tra bene e male, presenti in numerosi luoghi ed edifici. Infatti il capoluogo piemontese è l’unica città a far parte sia del triangolo magico nero sia bianco. Se il cuore della magia nera è in Piazza Statuto, quello bianco si trova presso la fontana dei Tritoni dietro Piazza Castello. Ma vediamo più nel dettaglio quali sono le leggende e i punti peculiari relativi alla magia nera e a quella bianca.

Londra, San Francisco e Torino: triangolo magico nero

Torino è una città fortemente legata alla magia e all’occulto. Gioca un ruolo importante la posizione che occupa, poiché là dove sorge il sole si concentrerebbero le forze positive, mentre là dove esso tramonta le forze delle tenebre.

Piazza Statuto

Piazza Statuto rappresenta il vertice del triangolo di magia nera di cui Torino fa parte insieme a Londra e San Francisco. La posizione ad occidente sarebbe una delle ragioni per cui questa piazza sarebbe legata all’oscurità e alla forza delle tenebre. Oltretutto, si trova nei pressi della porta Decumana che un tempo era vista come l’accesso al Regno dei morti. Rispetto a questo tema, durante l’epoca romana al posto di Piazza Statuto sorgevano una necropoli e la Val Occisorum, dove i criminali venivano condannati

Un altro elemento che contribuisce a conferirle questo ruolo infausto è il monumento del Frejus. Molti, invece di considerarlo un omaggio ai caduti durante i lavori per il traforo, lo interpretano come un segno delle forze oscure. Infatti, il Genio Alato sarebbe Lucifero intento a guidare le potenze del male sfidando quelle benigne. Ad aggiungersi a questo, c’è l’obelisco geodetico, o Guglia Beccaria, che sarebbe il cuore delle tenebre.


Portone del diavolo a Torino

Il Portone del Diavolo è osservabile in via XX Settembre nel palazzo Trucchi di Levaldigi, sede della Banca Nazionale del Lavoro. Al centro un demone che osserva chiunque bussi, accompagnato da due serpenti che escono dalla sua bocca.

Oltre all’apparenza spaventosa, ciò che più inquieta di questo portone è la storia della sua origine. Si dice che sia comparso una notte dal nulla a causa di uno stregone apprendista nel tentativo di invocare Satana. Quest’ultimo, infastidito, l’avrebbe punito imprigionandolo nella stessa porta. Ad avvalorare questa tesi, ci fu il ritrovamento del maggiore Melchiorre Du Perril nelle mura vent’anni dopo la sua scomparsa.

Condannati a morte e eretici al rogo

Torino triangolo magico
Altri due luoghi fortemente legati alle forze oscure sono il Rondò della Forca e Piazza Palazzo di Città. Il primo si trova tra corso Regina Margherita e corso Valdocco, e un tempo era teatro delle uccisioni di coloro che erano stati condannati a morte e che qui esalavano il loro ultimo respiro.
Piazza Palazzo di Città, invece, era il punto in cui gli eretici venivano messi al rogo. Entrambi questi luoghi furono protagonisti di episodi atroci e connessi al mondo della morte. Di conseguenza hanno un ruolo importante nella storia di Torino in qualità di città appartenente al triangolo della magia nera.

Praga, Lione e Torino: triangolo magico bianco

A bilanciare le forze oscure vengono in soccorso quelle buone, concentrate soprattutto nella parte orientale di Torino. Il capoluogo piemontese è stato costruito proprio là dove il Po e la Dora confluiscono, quindi tra Sole e Luna. Oltretutto, la città è attraversata dal 45° parallelo capace di concentrare in sé moltissima energia positiva.


La Gran Madre

La chiesa della Gran Madre è un punto importante della magia bianca torinese. Ciò sarebbe rafforzato dalla presenza delle due statue di fronte ad essa, a rappresentare la religione e la fede. La coppa tenuta in mano da una di queste starebbe a simboleggiare il Sacro Graal. Ma non finisce qui. Infatti, esso probabilmente si troverebbe nei paraggi e a darci le indicazioni sarebbe proprio lo sguardo della statua accanto.

Il Sacro Graal potrebbe trovarsi nella Mole Antonelliana, altro punto centrale delle forze benigne, o a Palazzo di Città o ancora a Moncalieri, un tempo abitata dai templari.

Piazza Castello
Torino triangolo magico


Sotto piazza Castello, tra Palazzo Madama e Palazzo Reale, ci sarebbero le grotte alchemiche. Qui gli alchimisti del passato erano in grado di trasformare l’anima e il corpo in qualcosa di altro unendoli al tutto. Non solo, nei pressi di questa piazza è possibile visitare il museo egizio, altro luogo di compenetrazione di magia nera e bianca.
È proprio in piazza Castello, attorno alla fontana dei Tritoni che si troverebbe il cuore bianco di Torino. Oltretutto, i cancelli di Palazzo Reale, tra le due statue equestri delle divinità Castore e Polluce, rappresenterebbero il confine tra le forze maligne e quelle benigne.

Piazza Solferino e la fontana Angelica

Altro luogo essenziale del triangolo magico della magia bianca è la fontana Angelica che si trova in Piazza Solferino a Torino. Essa rappresenta un passo importante nel mondo della massoneria. Infatti, l’acqua che sgorga dalle otri tenute in mano dalle due figure maschili rappresenta la conoscenza che permette di raggiungere la perfezione.

Queste due statue maschili sono i sostenitori delle colonne d’Ercole, oltre le quali si credeva si accedesse all’infinito. Questa fontana ha anche altri soggetti, quali le due donne che rappresentano sì l’amore sacro e quello profano, ma anche la conoscenza esoterica e quella essoterica. Questi sono solo alcuni dei motivi per cui la chiesa si rifiutò di posizionare questa fontana di fronte al Duomo, come inizialmente si era deciso.


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