Di G.B. Radosavljevic
È un atto di verità.
Essa comincia quando l’uomo decide di non accontentarsi più dell’apparenza, e si dispone ad affrontare se stesso senza difese né compiacimenti.
Essere iniziati significa riconoscere che la conoscenza non si riceve, si conquista; non si ripete, si vive.
Ogni vero passo iniziatico richiede disciplina, lucidità, silenzio, e il coraggio di vedere ciò che è, non ciò che si vorrebbe fosse.
Chi cerca potere o distinzione rimane ai margini del Tempio: la soglia si apre solo a chi ha purificato l’intento.
Platone insegnava che “nessuno può entrare due volte nello stesso fiume”, perché tutto scorre e muta: l’iniziato è colui che accetta questo mutamento dentro di sé, e lo trasforma in consapevolezza.
Come l’anima che, uscita dalla caverna, non si vanta della luce ritrovata, ma la serve in silenzio, così chi ha visto la verità ne diventa custode, non proprietario.
L’iniziazione autentica non promette privilegi, ma responsabilità.
Essa consegna al discepolo non un simbolo, ma un compito: custodire la luce che ha intravisto, e usarla per servire la verità, non per servirsi di essa.
Ogni livello superiore di sapere corrisponde a un grado superiore di rettitudine.
Senza etica non vi è sapienza.
Dante, nel suo viaggio, attraversa l’ombra per riconoscere la luce.
E non a caso si smarrisce “in una selva oscura”: è lo stesso smarrimento che precede ogni rinascita.
Solo chi ha conosciuto la notte interiore può riconoscere il giorno dello spirito.
Il sapere nascosto non è segreto perché qualcuno lo cela, ma perché pochi sono pronti a sostenerne il peso.
Richiede mente istruita, cuore temperato, spirito vigile.
Solo quando questi tre centri agiscono in armonia l’uomo può dirsi veramente iniziato.
Goethe ammoniva: “Divieni ciò che sei.”
L’iniziazione è proprio questo: diventare, attraverso la prova e la conoscenza, la forma più pura di se stessi.
Non separa, ma unisce; non eleva alcuni sopra gli altri, ma insegna a vedere l’unità dietro ogni diversità.
Essa non ha epoche né scuole: è un cammino che ogni generazione deve riscoprire da sé, con serietà, onestà e competenza.
Chi si accosta con umiltà, troverà la porta.
Chi entra con coscienza, troverà la verità.
E chi vive secondo quella verità, diventa egli stesso soglia per chi verrà dopo.
Per coloro che cercano la luce non per possederla, ma per servirla.
GBR.