Di Angelo Coccaro
Parole apparentemente senza senso, che rappresentano uno dei testi più enigmatici che da secoli affascinano generazioni di studiosi e appassionati di storia e arte. Un testo, il Sator, universalmente noto come "quadrato magico".
A osservare il testo, così come si trova disposto nelle raffigurazioni con cui lo conosciamo, la prima cosa che notiamo è che le cinque parole si possono leggere sia in orizzontale sia in verticale. Un testo palindromo, per dirla con il termine corretto.
Questa è, però, solo la più semplice - immediata - delle caratteristiche che rendono unico il Quadrato Magico.
Prima di tutto, proviamo a tradurre letteralmente le parole in esame. Il significato che ne deriva è all'incirca questo: Il creatore (SATOR) e regge (TENET) le opere del creato (ROTAS OPERA) e quanto la terra produce (AREPO, aratro).
Facile, no? Tutt'altro. Sulla traduzione vi sono le più variegate interpretazioni. Una di esse, ad esempio, richiama la derivazione celtica del termine AREPO, interpretando il testo come segue: Il seminatore (SATOR) sul suo carro (AREPO) dirige (TENET) con perizia (OPERA) le orbite dei corpi celesti (ROTAS).
Tralasciando le disquisizioni letterali, passiamo alle letture del testo. Una di esse vede nelle lettere del "quadrato" una trasposizione del termine A PATERNOSTER O, laddove le lettere A e O corrisponderebbero all'alfa e all'omega, prima e ultima lettera dell'alfabeto greco. L'inizio e la fine: una sorta di sigillo magico dei primi cristiani - il riferimento è alla frase del Libro dell'Apocalisse, ove si legge che Cristo disse di sé: "Io sono l'Alfa e l'Omega, il primo e l'ultimo, l'inizio e la fine". Il ritrovamento delle raffigurazioni del SATOR a Pompei confermerebbe l'esistenza della testo ai primordi della religione cristiana.
Sempre in chiave cristiana, alcuni studiosi hanno rilevato che congiungendo le A e le O con la N che sta al centro si ottiene una croce templare, i cui bracci sono tracciati dalle due parole TENET.
Poteva mai mancare una lettura kabbalistica? Certo che no. Ecco, dunque, che alcuni "studiosi" hanno intrecciato lettere e numeri per giungere a una lettura sulla quale, però, passo oltre, reputandola una forzatura basata su ragionamenti assurdi.
Così come assurdi ritento siano le letture sataniche del quadrato magico. Eh già, anche queste non mancano: alcuni hanno anagrammato il testo per vedervi significati che certamente chi l'ha ideato, il quadrato magico, era lungi dal pensare.
Quanto all'interpretazione cristiana, sicuramente è essa la più diffusa; tanto che il quadrato magico di SATOR lo si incontra in tanti edifici di culto, come la Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, il duomo di Siena, nonché in diversi monasteri medievali - la Certosa di Trisulti e l'Abbazia di Montecassino, per fare due nomi a noi vicini. E prima ancora, sempre in chiave cristiana, il SATOR compare in un manoscritto latio dell'882 nonché in una Bibbia carolingia.
Le raffigurazioni del quadrato si trovano finanche in Egitto e in Scandinavia (in quest'ultimo caso sul fondo di un'antica coppa d'argento trovata nell'isola di Gotland). E naturalmente nell'antica Roma: prova ne è il prezioso rinvenimento a Pompei, dove l'enigmatico quadrato è stato trovato su un graffito di una delle colonne della palestra grande, sepolto dall'eruzione del 79 d.C.
Insomma, la molteplicità delle letture è sempre aperta.