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Monday, January 13, 2020

Esseri elementari


Il presente studio ha lo scopo di riunire tutti i luoghi – ovvia- mente nella traduzione italiana – nei quali Rudolf Steiner parla degli <Esseri Elementari>.
Nei vari libri di studio della Scienza dello Spirito, si incontrano sovente delle descrizioni, oppure dei cenni sulla loro natura, origine e soprattutto, compiti che svolgono in natura.
Come prima cosa, la giusta denominazione. Chiamarli <spiriti elementari> è improprio, in quanto essi hanno una struttura duale: corpo e anima come gli animali e tutti gli esseri al di sotto dell’uomo. Quindi è corretto chiamarli <Esseri elementari>(Elementarwesen). E non <spiriti> in quanto non posseggono arti spirituali, ma solo corpo e anima.
Soltanto dall’uomo in su, gli esseri viventi sono dotati di <spirito>. Così chiarisce nella conferenza del 16 maggio 1908. A meno che non si tratti della connotazione <invisi- bile> del loro essere.
Però durante la Fondazione di Natale, Rudolf Steiner pronunciò la “Pietra di Fondazione” della rinnovata Società Antroposofica, nota come “Anima dell’uomo” (Menschen seele), nella quale per tre volte li chiama <Elementar-geister> - Spiriti Elementari.

Ogni essere vivente in tutta l’evoluzione, è composta di <quattro parti o corpi>. Come l’uomo, ad esempio, è composto da: corpo fisico, corpo eterico, corpo astrale e corpo dell’Io. L’Angelo invece da: corpo eterico, corpo astrale, corpo dell’Io, sé spirituale, e per le altre Entità seguendo sempre la scala verso gli organi superiori; così vi sono anche ordini-organi-corpi al di sotto dell’uomo. E come al di sopra del corpo <fisico> materiale-minerale-visibile i corpi-organi sono invisibili; così anche al di sotto, gli altri corpi rimangono invisibili.
(La tabella allegata a questo studio – con tutti i limiti degli schemi – può indicare globalmente quello che si intende dire).

Come si può notare dallo schema, l’uomo ha il corpo fisico come arto più basso e sopra l’eterico, l’astrale e l’egoico. L’Angelo invece inizia con l’eterico e sale fino al sé spiri- tuale. E così di seguito le altre Entità spirituali.
Fra gli Esseri elementari della natura ad esempio, le <salamandre> hanno la caratteristica di avere sviluppato gli organi inferiori: fisico, eterico e astrale, ma non l’Io – o meglio solo un abbozzo dell’Io – il quale non consente loro la visibilità fisico-minerale. Però nella scala evolutiva sono allo stesso livello degli uomini.
Al di sotto vi sono le Silfidi-Elfi col corpo astrale, eterico, fisico e in più un arto del 3° regno elementare, di cui vedremo più avanti le caratteristiche.
Seguono le Ondine col corpo eterico, fisico e due arti nel 3° e 2° regno elementare.
Al punto più basso vi sono gli Gnomi e Coboldi col corpo fisico e gli altri arti nei tre regni elementari sottostanti.

Ora, per poter afferrare bene la loro origine, è necessario farsi un’adeguata rappresentazione della legge fonda- mentale dell’evoluzione, la quale contempla il <rimanere indietro> di alcuni esseri, i quali non riescono ad inserirsi giustamente in essa: rimangono come <fossilizzati> in una determinata forma e quindi non suscettibile di metamorfosi.
Secondo questa legge si sono formati gli Esseri elementari di cui sopra: sono rimasti indietro non avendo sviluppato adeguatamente l’organo corrispondente al loro gradino di evoluzione. Così:
-- sull’antico Saturno sono rimaste indietro entità senza forma, archetipi spirituali privi di forma, data la natura di esso, che costituiscono il I° regno elementare.
-- sull’antico Sole sono rimasti indietro entità creatrici di forme artefici della vita vegetale: 2° regno elementare
-- sull’antica Luna sono rimaste indietro entità senza forma che si rivestono di involucri animici e sono le artefici delle forme animali: 3° regno elementare.
Questi sono i Tre Regni Elementari al di sotto del piano fisico-minerale.
Sono tutte “entità astrali operanti nell’eterico”, contessuti della”sostanza del pensiero”.

Quivi sarebbe un rilievo molto importante da fare: secondo la chiesa di Roma, e le parole di Benedetto XVI° il quale, nella sua prima enciclica afferma che:
“……l’uomo è <uni-duale>, cioè composto da anima e corpo…….”
mantenendo invariata la composizione dell’uomo, stabili-
ta ancora nel Concilio di Costantinopoli del 869, indetto dal Patriarca Fozio, che stabilì che da quel momento in poi l’uomo è composto da
“……corpo ed anima: questa con alcune facoltà spirituali…….”
e credere nella tricotomia è eresia: S.Paolo dunque sarebbe un eretico !
Così la chiesa, negando la reincarnazione, è conseguente col suo insegnamento, in quanto è l’Io, lo Spirito che si reincarna: corpo ed anima vivono una vita sola !
Ma con questa posizione relega l’uomo nel regno anima- le ed elementare, contestando con ciò l’affermazione di Paolo di Tarso appunto, il quale scrive nella sua Prima Epistola ai Tessalonice- si – 5/23:
“Il Dio della Pace vi santifichi fino alla perfezione; e tutto Quello che è vostro: <spirito, anima e corpo> si conservi irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo

e, cosa molto più grave, nega la Trinità Divina, poiché l’Uomo è Sua immagine:
- il Padre = corpo
– il Figlio=l’anima
- lo Spirito Santo = lo spirito umano, l’IO.
Dalla Scienza dello Spirito si viene a conoscere la collo- cazione dell’Uomo fra mondi superiori e mondi inferiori. Una sistemazione a tutta prima schematica presenta così i loro esseri nella costituzione generale:

-- angeli……………………………..dotati di………………….anima e spirito
-- uomini…………………………. “ …….corpo anima e spirito
-- animali………………… ………. “ .. …………corpo e anima
-- spiriti degli elementi………… “ ……………corpo e anima
-- esseri elementari dei tre regni… “ .……………corpo e anima

Un prospetto più completo – che amplia quanto detto sopra - lo troviamo in “Teosofia”:

- 1 – il regno delle entità archetipiche amorfe (I° regno elementare
- 2 – il regno delle entità creatrici di forme (II° regno elementare)
- 3 - il regno delle entità animiche (III° regno elementare)
- 4 – il regno delle forme create (cristalli)
- 5 - il regno percepibile ai sensi in forme – nel quale però lavorano entità creatrici di forme (regno vegetale)
- 6 - il regno percepibile ai sensi in forme – nel quale però operano anche le entità creatrici di forme e quelle che si esplcano animicamente (regno animale)
- 7 - il regno in cui le forme sono percepibili ai sensi e in cui operano entità creatrici di forme e quelle che si esplicano animicamente; e nel quale lo spirito plasma se stesso in forma di pensiero entro il mondo fisico (regno umano)

Quanto seguirà è solo una sintesi di molti luoghi in Rudolf Steiner ed altri veggenti come: Marko Pogacnik come dal suo libro “Spiriti di natura ed esseri elementari”; Verena Stael von Holstein nelle sue comunicazione nei “Quaderni di Flensburg”.

Degli esseri elementari si può dire che sono entità “rimaste indietro”, e sono costituite: (schema)
-- gli“Gnomi” da un corpo fisico e tre corpi costitutivi sotto
-- le “Ondine” da un corpo sopra e due sotto
-- le “Silfidi- Elfi” da due corpi sopra e uno sotto
e comunque sono esseri “bipartiti” in “corpo ed anima”.
Diverso è il caso delle “salamandre” spiriti del fuoco. Esse è bene ripeterlo in quanto sembra inverosimile - sono “quasi” esseri umani per il fatto di aver elaborato – in parte – il principio dell’IO: quindi tre corpi sopra quello fisico. Ma, al contempo, non così progredite con l’IO da poter assumere forma umana.
Nei primi anni del 1500 Paracelso – Aureolus Theophrastus Bombastus von Hohenheim - nel suo libro “Liber de nymphis, pygmaeus et salamandris et de caeteris spiritibus”, attribuisce a questi spiriti gli stessi nomi, meno le Ondine che chiama Ninfe e gli Gnomi che chiama Pigmei.

Vediamo un po’ meglio: gli animali sono esseri rimasti in- dietro nell’evoluzione in quanto si sono inseriti troppo presto entro corpi fisici non ancora abbastanza elaborati da poter albergare uno Spirito, un IO. Ora fra questi animali, ve ne sono alcuni che “strappano qualcosa per se stessi” all’Anima di Gruppo Animale alla quale appartengono e formano una sorta di gruppo a sé stante. Non possono più re-inserirsi entro l’Anima di Gruppo per esserne, in un certo senso, usciti fuori col sovrappiù strappato simile alla sostanza dell’ IO, e formare un corpo fisico quale strumento dell’ IO pensante: devono perciò riunirsi in un gruppo a parte e formarsi quali “esseri elementari”.
Questo è il gruppo delle entità chiamate “salamandre” o “spiriti del fuoco”, per avere in sé qualcosa come l’IO Umano.

E’ il caso dei diversi animali domestici: cani, gatti, uccelli, ecc, che noi ritroveremo come Spiriti del fuoco.

Quando si dice “anima” si intende il “corpo astrale”. Ora tale corpo astrale non può venire elaborato, modificato per mancanza dello “spirito” dell’IO: in esso non vi è un IO attivo.
Naturalmente esso corpo astrale avrà delle esperienze ani miche e deve avere anche una figura fisica ma non materiale: non essendo compenetrata da un IO, “non può essere visibile” e sta ad un gradino inferiore, al di sotto della materia “visibile”.

Simili entità, per quanto difficile da concepire, esistono e sono il residuo di certe nature umane di livello particolar- mente basso, che lasciano indietro parti di tale natura inferiore. Tali parti diventano spiriti ostacolatori particolar- mente cattivi che attraversano la nostra esistenza, come ad esempio, nei fenomeni del tutto negativi che ci accompagnano nella nostra vita cosiddetta civile, particolarmente ritardanti e disturbatori nella decadenza evidente di questa nostra cultura.
Si tratta dei “fantasmi” del corpo fisico, che continuano a rimanere nelle battaglie, lazzaretti e luoghi di sofferenza, permangono per lungo tempo generando disagi vari alle persone: andreb-bero liberati dalla loro prigionia, forse per mezzo di pratiche di culto corrispondenti.
Si tratta delle tante figure fantomatiche e spettrali che si aggirano intorno agli uomini, “nutrendosi” ancora delle loro passioni, suscitate quand’erano in vita. E’ una credenza
puerile, pensare che con la morte “tutto finisce”: purtroppo non è così e bisognerebbe cercare di “percepire le atmosfere dei luoghi” per rendersene conto coscientemente.

Ad esempio, l’alcoolista crede di essere “lui di persona” a desiderare l’alcool fino alla perdita di libertà di decisione: e così anche per il drogato. In effetti, sono i “demoni astrali” – controfigure del suo corpo astrale - che gli stanno intorno come sanguisughe e gli impongono la “loro sete”-.
Molto più grave è la situazione generale della “falsità e menzogna”, anche inconsapevole, ma sopratutto “cosciente”, come nella divulgazione di notizie dei milioni di giornali editi giornalmente; dalla televisione; da tutto il lavorio di continui sotterfugi e palesi menzogne della vita politica in tutto il mondo.
Sono veri e propri “demoni diabolici” che distruggono tutto quanto intorno a loro è lavoro di sano e giusto pensiero che promuove una giusta evoluzione, generando così un “caos continuo destabilizzante”, cosa che stiamo vivendo in modo particolarmente evidente.
Lo slogan “pensiero non paga dazio” è un geniale suggerimento di questi esseri, che vogliono evitare che gli uomini si accorgano che “in ogni pensiero si inserisce un essere elementare” che gli conferisce vita. Dipende poi appunto dalla qualità di esso, che porti progresso e beneficio, oppure regresso, ottusità e sconvolgimenti tellurici.

I “pensieri sono forze, potenze spirituali” che agiscono in relazione alla loro “moralità e bellezza”.
Le “forme di pensieri e sentimenti” emanate dall’IO dell’ uomo, si costituiscono come esseri indipendenti e rimangno a lungo accanto al karma legato principalmente al corpo astrale e nella successiva incarnazione vengono ripresi come esseri costitutivi – se positivi, formatori della fisio nomia, del gesto, dell’incedere sulla terra. Ma se negativi operano come ostacolatori e persino anche distruttori entro l’ambito animico.
Gli esseri elementari che si inseriscono nei pensieri falsi, cattivi, si collegano fra di loro formando una sorta di “rete” che unisce i vari gruppi di persone: si forma una sorta di “ragno” gigantesco che li domina e gestisce.

La menzogna sociale di gruppo – di partito – grava sul destino della terra che viene continuamente “sviato” dalla sua giusta direzione: ed ha influenza anche nelle condizioni ambientali – per quanto l’ottusità umana non lo possa ammettere – generando temporali, alluvioni, terremoti…...
Fra le singole persone, sono come delle “ombre” che si interpongono fra di esse, generando diffidenza, sfiducia e disagio. Solo un atto di “riconoscimento” le può allonta-
nare ed eventualmente distruggere, là dove viene generato “amore” come pareggio necessario.

Colui che si è conquistata la conoscenza di tali cose, per via della Scienza dello Spirito, può contribuire a liberare gli uomini dai diretti influssi di tali esseri: così Rudolf Steiner.

In ogni evoluzione vi sono entità che rimangono indietro, come già detto, che non hanno utilizzato la vita per apprendere e progredire e quindi rimangono indietro ad un determinato gradino precedente.
Ora, nel periodo successivo riappaiono con i medesimi caratteri di esso. Sono cresciuti insieme agli altri esseri con evoluzione progrediente regolare, ma non hanno fatto nulla per ritornare nelle forme adatte all’epoca successiva: e così riappaiono in questa come “spiriti subordinati della natura”.

Ad esempio. una possibile previsione della futura evoluzione di Giove, è la seguente:
- su Giove l’uomo avrà elaborato completamente il Sé Spirito. Per quelli che sulla Terra non avranno utilizzato la possibilità di elaborarlo, ma sono stati del tutto ignavi e passivi, per questi non vi sarà la possibilità di avere una “figura”: e così appariranno quali “spiriti della natura” con l’IO come principio più alto: però con un certo “grado di moralità” conseguita per mezzo di quella parte dell’IO sviluppata.

Questo sarà il destino di quegli uomini che non hanno fruito dell’evoluzione della Terra per evolvere: e quindi saranno ancora gli “invisibili “spiriti elementari” di Giove. Così come i presenti esseri elementari lo sono nei riguardi dell’evoluzione dei precedenti stati della terra.

spiriti degli elementi

Quelli descritti qui di seguito, vengono chiamati “spiriti degli elementi” – da distinguere dagli “esseri elementari” che hanno costituzione e compiti diversi – in quanto sono
gli animatori-formatori degli “stati di aggregazione della materia”: terra – acqua – aria – fuoco. Per la
-- terra : non si intende quanto oggi noi sperimentiamo, ma lo “stato solido” dell’esistenza materiale
-- acqua : tutto ciò che è “liquido” in natura o viene reso liquido artificialmente
-- aria : lo stato “aeriforme”, gassoso, e quindi il gas che si sprigiona nel bruciare qualcosa
--fuoco : o calore è qualcosa di molto sottile che compe- netra tutti gli altri elementi; ed ha una caratteristica propria in quanto si ha un: “fuoco esteriore” ed un “fuoco interiore”, quindi uno stato animico: si varca la porta dell’anima.
Questi stati sono tali per l’attività degli “spiriti degli ele- menti”: ma la zona di loro pertinenza non è lo stato in se stesso: terra, acqua, aria e fuoco, ma gli stati intermedi:

……… …………..…salamandre
Calore
Fuoco
………………………elfi - silfidi
Aria
………………….…...ondine
Acqua
……... ……………….gnomi - coboldi
Terra


-- gnomi – entità che operano dietro a tutto ciò che è minerale e soprattutto metallico: entità dai netti contorni e aspetti molto diversi. Hanno un corpo fisico come principio più alto e, al di sotto, altre tre corpi (vedi schema)

La conseguenza è che non sono visibili al normale occhio umano. Tale corpo è presente in loro come “principio – forza”, ha qualcosa di simile al pensiero, all’intelligenza umana, però con azione automatica.
Il mondo eterico si vale di altre leggi da quello fisico.

Così gli gnomi sono, diciamo per esempio, come compres si in un masso roccioso in quantità incredibile. In questa sfera vige la “compenetrabilità” dei corpi e “simultaneità” degli eventi: e se il masso viene spezzato e ridotto in pezzi, si liberano dalla loro prigione con velocità altissima.
Sono mediatori fra il minerale e le radici degli alberi: cioè l’assorbimento delle sostanze minerali necessarie, in quan- to si muovono fra “terra ed acqua”, e spingono le piante dalla terra verso l’aria. Non solo, ma guardano verso l’alto a ciò che scende attraverso la pianta di misteri del cosmo e l’accolgono in sé a favore della pianta, principalmente in autunno e inverno.
Si muovono entro la terra portandovi le “idee universali” e le porgono ai minerali. Sono i “custodi della vita” che attraverso l “etere vitale” avvicinano alle radici.
Sono “tutto intelletto” benché automatico: di qui la com- prensione immediata dei fenomeni naturali.
Sono pieni di “umorismo” – diciamo così in termini umani – e si burlano di continuo degli uomini e della loro lentezza di comprendonio dei fatti della natura. Giocano dei tiri burloni agli uomini sotto forma di scherzi vari, come il nascondere oggetti alla loro vista. (*)

(*) (Mi sia consentita una divagazione: avevo letto sull’umo- rismo degli gnomi un episodio, dirò, straordinario; ad un certo punto, il più anziano, dopo un intenso lavoro se ne esce dicen- do: “Ora ridiamo un po !” e tutti giù a ridere. Così stavamo studiando un aspetto piuttosto difficile sul pensare ed era suben trata una certa stanchezza. Allora io, imitando lo gnomo anziano propongo: “ora ridiamo un po’”.

Sbalordimento generale ! ma come! senza motivo? Il motivo sarebbe riacquistare un po’ di leggerezza e di buon umore. Niente da fare ! Quanto poco gli uomini oberati dalle loro preoccupazioni possono diventare gnomi ! )


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Nel quarto dramma-mistero “Il risveglio delle anime” di Rudolf Steiner, secondo quadro, Giovanni Tomasio assor- bito in una visione immaginativa, ode gli Spiriti degli Gnomi in coro: ……………………………………………………..

Noi induriamo, rafforziamo
scintillio di sostanza in polvere
riduciamo, polverizziam
detriti di crosta rigida;
rapidi annientiamo il solido
coi nostri spiriti corporei.
Tessuti di sostanza di intelletto
pienamente saggio,
quando dormienti anime umane
sognavano le origini della Terra

In questo indurire la materia, procurano all’uomo una base solida per l’esistenza. Questa conoscenza non può rimanere senza seguito: noi uomini dobbiamo gratitudine agli Gnomi che ci offrono la possibilità di poter sviluppare l’IO SONO in un corpo fisico, il quale deve, di necessità, avere una base minerale.

Noi ridiamo, ridacchiamo
ci beffiamo, sghignazziamo
se i claudicanti sensi umani
e gli incespicanti spiriti umani
contemplano il prodotto
e saggi intender pensano
ciò che per incanto
davanti ai loro occhi stupidi
evocano per incanto
gli spiriti dei nostri tempi cosmici


-- ondine – in tutti gli elementi collegati all’atmosfera liqui- da: nebbia, pioggia, nuvole, gelo; cascate liquide o in sospensione, vapori che si alzano terra, gorgoglio di ac- que mormoranti. Operanti in questi fenomeni, si trovano le “ondine”, la cui caratteristica dominante è la “metamor- fosi”, trasformazione continua”. Esempio paradigmatico: Proteo dell’Odissea.
Ma non solo: in primavera, i germogli verdi e teneri che spuntano e tutto quanto tende a spuntare dal suolo, sono opera delle ondine che li “estraggono” dal suolo. Intorno ad essi lavorano questa entità in continua trasformazione: si dirigono verso il basso provenendo dall’alto, ed estrag- gono la pianta dal suolo, affinché l’interno delle terra possa percepire il cielo. La loro sfera di vita e d’azione è l “etere chimico”:
operano nell’esistenza come “plasmatrici” .

L’etere chimco è anche “etere del suono”, e il suono, come afferma anche la fisica acustica, struttura la mate- ria, le conferisce una “forma”, Così i nostri organi sono for-
mati dai “suoni-ondine”: senza di loro non-saremmo, non avremmo una forma umana. Quindi la nostra anima si de-
ve rivolgere a loro con devozione, anche per il fatto che
la nostra salute e malattia le coinvolgono in prima perso- na.


-- silfidi-elfi – quando in autunno si osserva il graduale spe- gnersi ed appassire di ogni vita vegetale e naturale, alla visione eterica si manifestano le entità spirituali collegate con l’appassire, il morire; ed anche in relazione ad ogni maturazione: esistono affinché i frutti maturino.

Non hanno forma determinabile, e si manifestano come piccole meteore guizzanti come fuochi fatui che si accendono e spengono rapidamente. Sono percepibili soprattutto nell’aria la più pura possibile, priva di vapore acqueo piena di luce e calore. Sono le entità che vivono nell’aria purissima senza tracce di umidità. Si calano sulle piante e provvedono alla maturazione dei loro frutti. Portano luce alle piante, se ne “saziano” di modo che avviene la maturazione e l’appassimento successivo.
Quando l’uccello vola. provoca una corrente d’aria sono ra di musica cosmica, le silfidi vivono in tale risonare delle correnti d’aria, eccitate e sempre in movimento. Nell’uc- cello trovano il proprio IO: tendono verso di lui ma non diventano uccelli come vorrebbero.
Sfera di vita e d’azione: l “etere luce”.

Ancora dal dramma sopra citato leggiamo:

Noi tessiamo, noi filiamo
danze di aria ed acqua,
separiamo, propaghiamo
dei semi le forze solari vivificanti. Consolidiamo con cura esseri di luce
annientiamo sagge forze feconde
coi nostri corpi d’anima fluendo da raggi di sensazione
che eterni vivono scintillando
perché esseri umani vivendo
gustino il senso diveniente della Terra.

In questa loro azione sono per l’uomo “curatrici”,

Ora, verso queste entità – che entrano-escono in noi ad ogni respiro – dobbiamo gran parte della chiarezza di visione sul mondo e su noi medesimi. A loro possiamo chiede re aiuto come fossero le nostre “badanti”, per dirla con una nuova parola corrente.

Le parole che seguono lo dicono con chiarezza:

Noi curiamo, provvediamo
fecondiamo aleggiando come spiriti
mentre i fanciulli degli uomini
all’aurora della vita,
ed i vecchi, intessuti di errori,
si nutrono della nostra opera,
e, infantilmente o senilmente
godono oscuramente nella corrente del tempo
ciò che pensiamo nelle eternità.

Le “tre potenze cosmiche dell’anima” dicono:

Filìa: Sono loro luci amanti
di fecondità beate
che irraggiano chiarore
lieve tepore effondono
ed ardono brucianti
se il diveniente vuole
l’entità creatrice:
perché l’essere attivo
incanti le anime
che si votano amando
all’irraggiante luce.

Astrid: Sono loro aiutatori attivi,
a tessere la vita
in esseri che sgorgano
Disgregano la terra
condensano le aure
a ciò che metamorfosi si riveli
in anelito creativo;
rallegri gli spiriti
che si sentono tessere
nella vita creante.t

Luna: Operosi artefici
avveduti comprimono
sostanze malleabili
aguzzano gli angoli
spianan le superfici
perché le forme rigide
si ergano sensate
perché figure ergentesi
infiammino il volere
il saggio edificare
d’inesausto demiurgo.

Gli Elfi-Silfidi essendo spiriti aerei, si uniscono non solo al re-
spiro dell’uomo, ma anche al suo essere animico ed i sen-
timenti che esso produce: vivono ed operano entro una sorta di aura che lo circonda nel produrli: aura che si
effonde all’esterno e che diventa un processo oggettivo.
In tali processi – divenuti oggettivi – si mescolano gli esseri
elementari i quali portano oltre, nel tempo, i sentimenti pri-mari e li modificano a seconda di come l’uomo è costitui-
to e di come li sperimenta nel riflesso posteriore. E assieme
a ciò che è avvenuto al di fuori di lui, riceve anche gli esseri elementari impegnati.
Per via di un’atmosfera spirituale diffusa dall’uomo, questo
perviene ad un’azione reciproca con gli esseri elementari
che così si inseriscono nel compimento del suo destino. Con altre parole, questi spiriti elementari – attratti dalla nostra natura - partecipano alla costruzione ed attuazio-
ne del nostro destino.
Molto significativa a tale riguardo è la saga danese “La figlia del re degli elfi” - nella traduzione ritmica di Giosué Carducci - e di come essa intervenga nel destino di Sir Oluf portandolo a compimento.
Così le esperienze di sentimento si rivelano molto importan
ti nelle vicende di destino, Esse tornano sempre ad inserirsi in esso, ma non del tutto simili, ma dopo essere passate attraverso l’elaborazione di questi esseri elementari. Come viviamo entro l’atmosfera fisica dell’aria, così vivia- mo, col nostro sistema ritmico inconscio,nella sfera spiritua


le degli esseri elementari: con essi si costruisce molta parte del nostro destino. Molto spesso l’improvviso mutamento di umore durante la giornata, inspiegabile razionalmente, può risalire all’azione di ritorno di questi elementari.
E così, il ritorno fatale di certi eventi, risale a queste azioni
elementari nel nostro sistema ritmico e del ricambio. E sovente, creiamo una serie di esseri elementari che ci ac-
compagnano e ritornano con noi l’incarnazione seguen- te. Molta parte dei nostri sentimenti ed azioni inconscie, creano esseri elementari che incateniamo in esse fino al
giorno del pareggio liberatorio sia per noi che per essi.
Anche questo tipo di esseri elementari, sottostà alla legge universale descritta, più avanti, dalla Bhagavad Gita.

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Ora, dal momento che stiamo riflettendo sull’aria ed i suoi spiriti, consideriamo un momento le azioni sonore che
l’uomo compie in essa e consideriamo ora le strutture so- nore – come anche i singoli suoni – veicoli, forme, involucri
entro i quali si infilano gli esseri di cui sopra e ne costi- tuiscono il contenuto. Ad esempio, in ogni forma sonora aerea - si annidano Esseri Elementari di natura affine al suono generato. Produrre suoni, non è affatto un niente morale come se lo immagina il fisico, ma assume forme di grande responsabilità: in quanto viene fornita l'occasio- ne, a determinati Esseri, di penetrare nell'aria terrestre, nelle formazioni sonore, ed influire così sull'astralità, sull’ emotività, sulla psichicità degli uomini: e di riflesso sul loro mondo di pensieri.
Nella conferenza di Rudof Steiner, tenuta a Monaco il 14.6.1908, possiamo leggere le seguenti parole:

"Vi sono delle Entità spirituali che hanno come parte costitutiva più bassa il "corpo astrale. Queste Entità trovano la possibilità di entrare in comunione con gli uomini nelle arti che si esprimono in forma mobile e mutevole, come nella musica. Uno spazio che sia riempito di suoni musicali, è un'occasione per la discesa di Entità spirituali aventi il corpo astrale come loro parte inferiore. Così, il riempire uno spazio con suoni musicali, è assolutamente una cosa per mezzo della quale l'uomo crea un'azione comune fra sé e altre Entità spirituali. Ma come l'uomo, attraverso una musica elevata ed importante, attira nella sua cerchia entità buone: così è anche vero che, una musica scostante e repellente, attira cattive entità astrali entro la sfera degli uomini: Sareste poco edificati se vi descrivessi - a proposito di parecchie produzioni musicali moderne - (da notare che siamo nel 1908!) - quali orribili figure astrali vanno danzando intorno mentre l’orchestra suona".

Che dire allora di oggi - anno 2008 – e dei suoni che han- no sommerso gli uomini: suoni tutt'altro che elevati, a cominciare dalle discoteche! Siamo immersi in un mare di suono continuo: dovunque si vada, troviamo sempre il sottofondo musicale, che poi nessuno ascolta. Andiamo al ristorante: oltre al vociare dei commensali, vi è il solito sottofondo, del tutto inutile in quanto inascoltato. Poi in qualunque negozio, alla stazione, persino al telefono è negato il silenzio in attesa della risposta! La solita musi-
chetta meccanica per "homuncoli". Ma c'è, ci deve essere per motivi che nessuno conosce, poichè alla mini- ima riflessione, si comprende subito che non serve a nulla: forse a generare ulteriore rumore - l'inquinamento acusti- co - che unito a quello di tutte le macchine in funzione, fà della terra un pianeta sicuramente "stonato" entro l'armonia dell'insieme degli altri pianeti. Vista da fuori la Terra risuona come una sfera cava entro la quale sono contenuti tutti i rumori molesti possibili. una sorta di vaso di Pandora acustico!

Immaginiamo una sala da concerto, nella quale viene eseguita musica polifonica del '400/500; oppure di Monte- verdi, Vivaldi; poi ancora la "Messa in si min" di Bach, la "Messa da Requiem" di Mozart e così via: e cerchiamo di cogliere, col sentimento, cosa accade nell' aria della sala, oltre che percepire l'elevazione propria e dei presenti.
Trasportiamoci invece in una discoteca e cerchiamo di cogliere cosa avvenga nelle forme aeree che accompa- gnano la non-elevazione propria e degli altri. Nel primo caso, è come se si aprisse un varco sopra le nostre teste, ed esseri benedicenti ci visitassero. Nel secondo, come se la terra si aprisse sotto i nostri piedi ed esseri demoniaci tentassero di invadere il nostro corpo ed offuscarci la coscienza, cosa che avviene puntualmente. Non ci vuole poi molto per percepire tutto questo.
Vengono così create delle forme-suono entro le quali si infilano determinati esseri elementari, benefici o malefici: quindi creati da noi stessi e che “torneranno a Brahman o con noi sulla terra” in attesa di essere disincantati, come dalla Bhagavad-Gita.

Lo stesso dicasi per i suoni del linguaggio. Oggi non si comprende più di cosa si tratta, tanto il linguaggio è ca- duto in basso. Oramai gli uomini si parlano o al telefono, cellulare, microfono, radio, comunicazioni vocali tramite apparecchiature varie: e raramente ormai direttamente di persona !
Il sacerdote egizio, tramite la parola e la sua potenza, creava forme elementari di difesa ai sepolcri dei faraoni, che sono attive anche oggi: imprigionava-incantava esse ri elementari come difesa.





Risalendo indietro ai Misteri di Efeso, Rudolf Steiner rife- risce:
“Al discepolo di Efeso veniva insegnato questo: <quan- do tu parli scaturisce dalla tua bocca una corrente di on
de: fuoco- acqua…..fuoco-acqua…..Si tratta dell’asce-
sa della parola verso il pensiero e del suo stillare verso il
sentimento. Così nel linguaggio si intrecciano pensiero e
sentimento, mentre la vivente onda aerea del parlare,
ora si assottiglia in calore ascendente, ora si condensa in acqua scintillante, e così in continua alternanza>

e il discepolo doveva operare in modo da mantenersi in equilibrio fra le due forze che agivano verso gli estremi opposti.


Vi è poi una fondamentale differenza fra la parola scritta e quella pronunciata. Quella scritta è come un “segno magico” che incanta diabolicamente il significato appa-
rente del suono. Ad esempio, gli ideogrammi cinesi-giap- ponesi, sono dei veri e propri diavoli, come si può notare dalla loro struttura. Mentre i segni come stenografici della grafia araba, sono diavoletti striscianti-sguscianti che si arrotolano l’uno sull’altro. Nelle grafie occidentali – sopra -tutto quella latina - sono dei diavoletti molto precisi e pretenziosi: mentre in quella gotica, diavoletti con “molte corna”.
Nella parola pronunciata e viva, è vivente lo spirito forma-
tore del suono entro il quale vive un essere elementare, e quindi ha una potenza particolare, anche se soltanto come “riflesso senza vita” della Parola-Verbo Primordiale.

-- salamandre – quando il fiore produce il frutto e il seme e poi da questo una nuova pianta, si manifesta una nuova categoria di esseri elementari che proteggono tutti
i semi, i germi in tutti i regni naturali: sono i “guardiani” dei semi che li accompagnano da una generazione all’altra.
Questi esseri sono collegati col calore della terra, col fuoco. Il calore ambientale viene da loro trasformato nel calore che occorre al seme per maturare. Operano la trasformazione del calore “inorganico” in calore “viven- te”. Il polline è come una navicella aerea per mezzo della quale le salamandre recano calore al seme: ed anche agli gnomi che abbisognano del calore per la radice, quindi sotto terra. Seguono gli insetti, le farfalle e sopra- tutto le api in un’aura lucente che è lo spirito del fuoco stesso che si lega all’insetto.
La loro sfera d’azione è tutta la sfera eterica, in quanto il calore è agente sia nell’aria che nell’acqua e nella terra: lo stato saturnio è sempre presente.
La loro sfera d’azione è dunque tutto il manto di calore che avvolge la terra: quindi “etere del calore”.

per l’uomo sono entità “aiutatici”

Per il fatto di avere una costituzione complessiva simile a quella dell’uomo: corpo fisico – eterico – astrale – dell’IO, seppure in forma appena abbozzata, questi spiriti – che, notiamolo bene – “vivono entro il nostro calore corporeo e animico” – possono stare al fianco dell’uomo come “compagni”. E’ quindi della massima importanza averne coscienza e comportarsi di conseguenza.

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Quanto detto fin qui, è certamente una visione globale delle attività dei vari ordini di Esseri Elementari. Ma vi sono fenomeni diversissimi, sia per qualità che per potenza, i quali, di necessità, richiedono l’azione di Esseri differenti.
Poniamo dei casi: il fuoco di una candela, è diverso da quello di un caminetto a legna, o di un fornello a gas; un bosco in fiamme, pone in azione esseri diversi da uno stabi
le a più piani in fiamme. Nella fiamma di una candela, vi-
ve una salamandra – la fiamma E’ la salamandra – ed ogni volta che si accende, si manifesta un’altra salaman-
dra, che così disincantiamo.
E così avanti in tanti casi. L’eruzione di un vulcano o l’in- cendio di un bosco, di una raffineria di petrolio, richie- dono di conseguenza Esseri Diversi. Trattandosi di esseri distruttivi, è semplice ritenere attivi altri esseri elementari di natura “arimanica” dotati di potenza diversa.

Se consideriamo una leggera e piacevole brezza come il “ponentino romano” che alita in estate dalle 13 alle 18; e accanto osserviamo un terribile ciclone, come in questi ultimi tempi infuria con anormale frequenza nei mari dei Carabi; una minacciosa, pesante e oscura nube, che al-
lunga come un braccio verso la terra, con vento fortissimo che rotea con violenza sconvolgente portando rovina e distruzione, risucchiando tutto e scaraventandolo lontanis- simo. Quasi l’azione opposta di un gorgo marino, che risucchia verso il fondo ogni cosa, e dove ora sono in azione “ondine” di natura devastatrice.
Anche qui, non si può assolutamente pensare alle ondine descritte come guizzanti fra i flutti e sirene canore incantatrici. Dobbiamo così ipotizzare Esseri Elementari molto diffe
renziati per compiti e potenza.
In tutta questa devastazione, non possiamo pensare che siano in azione le guizzanti e leggere silfidi della brezza romana, ma esseri ben più potenti il cui scopo è appunto la distruzione: quindi esseri elementari arimanici, che operano secondo determinate “necessità”, molto spesso pro- vocate dagli uomini stessi e le loro distorte e varie passioni, che, incitano appunto quegli esseri nella loro furia devastatrice.

L’atmosfera della terra è oramai percorsa da migliaia di aerei rombanti: prima ad elica, che non doveva certo essere un piacevole ventaglio per le silfidi; e poi a reazione che le risucchia con fragore indescrivibile. Ovviamente si tratta di spiriti arimanici, quindi in armonia con le mac chine di tutti i tipi.
Lo stesso per la navigazione marina: un conto è quella a vela, per la quale vengono impiegati esseri elementari dell’acqua e dell’aria normali; ed un altro è l’impiego dell’elica che crea un continuo potente gorgo, con forte disagio per le ondine: per non parlare della propulsione a turbina!
Ma già nella mitologia greca vengono descritti esseri diversi esseri come: naiadi, sirene, tritoni. e Nettuno-Poseidon, quale re del mare. Quindi esseri di varia natura.
Nel dipinto di Raffaello “il trionfo di Galatea”, vediamo raffigurati vari esseri marini e degli elfi sotto forma di putti alati. Mentre nella “Nascita di Venere” del Botticelli, solo spiriti dell’aria che soffiano a gote piene, mentre la super- ficie del mare è costellata da accenni alle ondine.

Le ondine sono presenti ovunque vi sia acqua o umidità. Ora quali possono essere quelle che operano nei potenti cumulo nembi carichi di pioggia; e poi nei lampi, fulmini e tuoni?
E le nubi cosiddette “madreperlacee” sugli 11.000 metri ?
Dobbiamo così ipotizzare esseri elementari del tutto diversi da quelli descritti come esempi.



Ora, collegati al fuoco, vi sono ben altri fenomeni che coinvolgono gli Esseri Elementari. Vengono messi in rilievo da Rudolf Steiner in “Gerarchie Spirituali”, come commen- to ad un passo della Bhagavad Gita (VIII°) che recita:

23 – Io dirò adesso del momento temporale scelto dagli yoghin con l’intento di un ritorno o di un non-ritorno, o Arjuna
24 – il fuoco, la luce, il giorno, quindicina chiara, i sei mesi del corso solare verso settentrione, gli intendenti di Brahman che muoiono in queste epoche, raggiungono il Brahman
25 – Il fumo, la notte, la quindicina scura, i sei mesi del corso solare verso meriggio, lo yoghin che muore in queste epoche, raggiunge la luce della luna e indi ritorna
26 – La luce e le tenebre sono i due cammini eterni del mondo. Grazie al primo di essi uno non ritorna; grazie all’altro uno ritorna
27 – Conoscendo questi due cammini, lo yoghin evita ogni perplessità. Perciò in ogni tempo sii tu fermo nello yoga, o Arjuna

L’errore che viene compiuto nell’interpretare questo pas- so, sta nell’attribuirlo all’uomo, al discepolo, mentre è rivol- to agli Esseri Elementari del Fuoco. Il “fuoco” si forma per la presenza universale dell “etere del calore” e produce “luce” e “fumo”, suo opposto.
Ora quando un corpo brucia e produce il fuoco, da esso sorge la luce: ma la luce in sé non si percepisce essendo di natura spirituale; si percepiscono gli oggetti che essa illumina. Quindi la luce – invisibile operante nello spirituale - è tale in quanto paga un certo prezzo, uno scotto, che è il fumo, l’opaco, elemento materiale. Il fuoco si divide in due elementi opposti fra loro. Ogni fenomeno si manifesta in due lati. Dal calore-fuoco: da un lato la luce, dall’altro l’opaco, il caliginoso. Anche la spiritualità del fuoco si divide in due: la luce per essenza è già nello spirituale: il fumo no. E così, una parte della spiritualità del fuoco penetra nel fumo sotto la specie di un Essere Elementare. Gli Esseri spirituali che stanno nel calore sono costretti – come per incantesimo – in ciò che si condensa come fumo.
Va considerato l’aspetto originario: ogni oggetto solido fu una volta liquido; si è solidificato con l’evoluzione del mondo. Così il liquido fu gassoso, ed il gassoso calore. In tutti questi stati discendenti dal calore-fuoco, sono con- finati come per incantesimo Esseri Spirituali Elementari. Quindi tutto nasce da fuoco-calore. Questo si produsse in quanto le Entità Divino-spirituali del mondo, inviarono giù in basso degli Spiriti Elementari e li imprigionarono nell’aria, nell’acqua e nella terra.(schema) Gli uomini devono a loro le forme di esistenza – come stati di aggregazione della materia - nelle quali vivono.
Noi uomini possiamo fare qualcosa per loro, in modo da scioglierli dall’incantesimo? Certo, lo possiamo : assumerli in noi per liberarli !
Quando guardiamo con lo sguardo fisso un oggetto qual- siasi, cosa avviene? Avviene uno scambio continuo fra chi guarda e l’essere elementare. Quindi nella vita ordinaria, da mane a sera, qualcosa di tali esseri incantati passa in chi guarda.
Ora consideriamo i due casi:
-- il primo: chi guarda è del tutto passivo, non ha idee né sentimenti sul percepito: resta semplice spettatore inatti- vo. In questo caso gli Esseri Elementari entrano in lui semplicemente, senza aver nulla ricavato se non di aver cambiato sede
-- il secondo: chi guarda attivamente ed elabora spiritual- mente le impressioni con idee, con concetti e si forma del le rappresentazioni sulla base spirituale del mondo,della sua bellezza e grandiosità: libera con ciò l’Essere Elementare che fluisce in lui attraverso i sensi, e lo solleva, lo scio- glie dal suo incantesimo.
Quindi, in concreto, con la nostra vita dell’anima volta allo spirito o meno, liberiamo o continuiamo ad imprigio- nare – dentro di noi - tali Esseri Elementari. Cosa accade in seguito? Quanto delineato in sintesi nella Bhavad Gita:
-- gli esseri elementari, che ora vivono nell’uomo, rimangono in lui fino alla morte. Qui avviene la svolta impor-tante per loro. Se l’uomo è stato passino ed indifferente, nell’incarnazione, al suo ritorno sulla terra, se li riprende con sé, ritornano con lui. Così l’uomo si presenta come un punto di transito per quegli esseri.
E la Bhagavad Gita li indica con le parole:

25 – Il fumo, la notte, la quindicina scura, i sei mesi del corso solare verso meriggio, lo yoghin che muore in queste epoche, raggiunge la luce della luna e indi ritorna

Invece, l’uomo che guarda, osserva e gioisce di tutti gli eventi della natura, con la sua morte, salva e libera gli esseri elementari insediatisi in lui, che così ritornano nello spirituale originario.

24 – il fuoco, la luce, il giorno, quindicina chiara, i sei mesi del corso solare verso settentrione, gli intendenti di Brahman che muoiono in queste epoche, raggiungono il Brahman

Ora forse comincia ad apparire lo spirito del sacrificio del culto, durante il quale si brucia Incenso che produce molto fumo. Come dal calore si sprigiona un elemento più denso, il fumo, viene incatenato uno Spirito Elementare; ma nel seguito della cerimonia esso viene accolto dai fe- deli in piena devozione e religiosità, sia pure inconsa- pevole, così che dopo la loro morte esso spirito potrà ritornare nello spirituale originario. Nelle cerimonie cultuali dove si bruciano sostanze varie, avviene la salvazione e liberazione di molti Spiriti Elementari. Così il turibolo e l’in- censo acquistano la valenza di uno strumento necessario per la liberazione degli esseri elementari. E dobbiamo am- mettere che senza tale chiarificazione di Rudolf Steiner. questa parte del cerimoniale sarebbe ancora immerso nella perplessità sulla utilità di un simile procedimento.

La Bhagavad-Gita parla anche di “luce e luna crescente” e “fumo e luna calante”. E qui entriamo in una seconda fase, o aspetto, del fenomeno che coinvolge gli aspetti giorno e notte e luna crescente e calante.
La nostra visione materialistica copernicana, non indica il motivo per il quale abbiamo il giorno e la notte: o meglio li spiega con la meccanica celeste e la gravitazione universale. Ma è una realtà? oppure una bella teoria che ha incantato tutti? In realtà è solo un’ipotesi che soddisfa il cercatore materialista, ma che spiritualmente non dice nulla, anzi sarebbe di impedimento ad una “giusta” evoluzione, in quanto i “veri motivi e significati” non vengono espressi né cercati: dunque è una ipotesi superficiale, com’è superficiale lo scienziato naturalista: si accontenta della “parvenza” delle cose del mondo, ed è soddisfatto di essa ! ma non è la realtà di esse.
Dall’aspetto dei corpi celesti materiali, essi certo rotano attorno al sole; ed il gioco sole-luna ci offre il giorno e la notte, ma tutto finisce lì ! La Scienza dello Spirito invece, indica l’aspetto spirituale – che significa reale e che completa quello fisico - che consiste nel fatto che vaste schiere di spiriti elementari operano per far rotare i pianeti nello spazio: e quindi giorno e notte.
Tutto ciò può suonare fantastico all’uomo cosiddetto pratico, che vede e guarda solo le cose della terra. Ma se risaliamo indietro di qualche secolo e leggiamo il “Convivio” di Dante, e precisamente la “canzone prima”:

“Voi che ‘ntendendo il terzo ciel movete
udite il ragionar ch’è nel mio core
……………………………………
E nel commento:

“…….ne la quale (canzone) s’inducono a udire ciò che dire intendo “certe Intelligenze” – o vero per più usato modo volemo dire Angeli – le quali sono a revoluzione del cielo di Venere, sì come “movitori di quello”.

e per la precisione, si tratta dei Principati, i quali “muovo- no il cielo di Venere”. E dunque:
gli Arcangeli muovono Mercurio e gli Angeli la Luna, quali “intelligenze celesti”. Nella Divina Commedia – Paradiso – Dante è ancora più esplicito.
Ora, questa visione non contraddice quella copernicana, ma la completa. Più avanti vedremo meglio.


Quindi schiere di spiriti elementari dovettero cooperare per il formarsi delle fasi lunari e dunque condannati e imprigionati da Esseri Spirituali Superiori, come vedremo. Allora quando la Luna cresce, una schiera di Esseri Spiri -tuali passa da un regno inferiore ad uno Superiore. Ma l’ordine e l’equilibrio in natura va sempre mantenuto, così altri Esseri Elementari devono venire incatenati in regni inferiori, cioè nella Luna Calante.
Ora tutti questi esseri elementari sono in rapporto con l’uomo, solo per il fatto che egli vive le due fasi lunari, le segue, ne gioisce o rattrista. Così se l’uomo è contento e prende le cose con serenità e forse anche con gioia, allora libera di continuo quegli esseri che vengono incatenati nella Luna Calante: la “quindicina scura”. Tali spiriti entrano in lui e, dalla sua contentezza e serenità – come pure comprensione del mondo e della vita – vengono continuamente liberati. Il suo buon umore ha un’azione liberatrice infinitamente grande per una quantità di spiriti elementari: la “quindicina chiara”. E liberati significa che con la sua morte, essi ritornano nel loro regno originario.
Se viceversa è sempre di cattivo umore, irritabile, triste, incatena ulteriormente tali spiriti elementari, che potrebbe invece liberare:
“……….raggiunge la luce della luna e indi ritorna”
ritornano quegli spiriti incatenati insieme alla nuova incar- nazione dell’uomo inattivo e senza interesse per il mondo.

Liberazione degli “esseri elementari della Luna Crescente e Calante”


Ma questa visione è solo una parte, una metà del fenomeno. Vi è ancora un’altra classe di Esseri Elementari. Va aggiunta la cooperazione con le Gerarchie Superiori che ne sono l’anima e fanno in modo che si produca, dal calore, l’aeriforme, il liquido ed il solido, per mezzo dei loro “servitori”: cioè inviano verso il basso, sulla Terra, i loro Esseri Elementari che vivono negli elementi e ne sono gli agenti. (schema) Sono i servitori che producono il corso solare dell’anno, affinché il sole possa splendere vivifican- do e fecondando della Terra, durante la primavera fino all’autunno, ciò che deve fruttificare e giungere a matu- razione. A questo scopo determinati Esseri Elementari devono venire incatenati nella stagione del Sole invernale.
Anche in questo caso l’uomo può agire in senso benefico per tali esseri se, durante l’inverno non si lascia determi- nare dalla rigidità dell’inverno ma, avvicinandosi sempre più alla festività del Natale – cioè al solstizio d’inverno – coltiva nella sua anima sentimenti di devozione per il significato di tale festività; e voglia sperimentare interiormente – in devozione - il periodo invernale fino all’ equi- nozio di primavera, alla Pasqua.

Il senso profondo è: la morte apparente dello spirituale con la resurrezione della natura primaverile. E allora, con la sua devozione speciale per la Pasqua, libera e spiritualizza questa categoria di Esseri Elementari che sempre entrano ed escono dall’uomo, collegati al corso delle stagioni.
Anche qui vale lo stesso discorso fatto per gli Esseri della Luna Crescente e Calante: se l’uomo si comporta così come descritto, prende in sé tali esseri che alla sua morte vengono liberati, grazie alla trasformazione di essi dl Esseri Invernali ad Esseri estivi. Diversamente ritornano con lui, come detto in immagini dalla Bhagavad Gita.
In questi segreti della natura, si penetra veramente con la potenza magica dei sentimenti veramente devoti, i quali hanno un duplice significato: liberano dal loro incantesimo Esseri Elementari; e sono potenti mezzi di sviluppo inte- riore che nobilitano e illuminano l’uomo.

Liberazione degli “esseri dell’inverno e dell’ estate”

Cerchiamo ora di approfondire l’argomento. Abbiamo parlato di calore, aria, acqua e terra. Ma esiste anche l’opposto, cioè: il freddo, l’aria pura o inquinata, ed egualmente l’acqua e la terra. Possiamo così dire:
-- dietro il calore – sempre più intenso – agisco gli esseri elementari luciferici che tentano di rapirci la coscienza e indurci al sogno
-- dietro al freddo – sempre graduato – agiscono esseri elementari arimanici che ci vogliono irrigidire in esso come un surgelato
-- l’aria è composta dal 75% di azoto, 25% di ossigeno ed altri gas come idrogeno, elio, argon, cripton ecc. . Nell’azoto sono agenti esseri elementari arimanici e nell’ ossigeno quelli luciferici: l’azoto ci avvelena e l’ossigeno anche se in modo opposto
-- nell’aria è agente la luce e la tenebra: nella luce – sempre più accecante – sono agenti esseri elementari luciferici che ci stordiscono eliminando la coscienza.
(negli esperimenti quantistici sulla luce – luce come fotone quale componente dell’atomo ovviamente luciferici e arimani- ci in massimo grado: quando la luce è un “flusso” luciferici; quando è “particella” arimanici).
-- nella tenebra agiscono con potenza esseri elementari arimanici: se ci abbandoniamo ad essi veniamo contratti nel nulla.
-- nell’aria inquinata come nei vari gas naturali: metano, anidride solforosa, carbonica, ecc. sono agenti esseri arimanici, basterebbe per la componente mortale in essi.
-- nell’aria sono presenti una quantità innumerevole di suoni e rumori, ed entro di loro altrettanto innumerevoli esseri elementari arimanici.

Consideriamo un attimo la tecnica del “pranayama” yoga: cioè la respirazione ritmica. Tralasciamo gli aspetti esoterici che sarebbero fuori tema, e consideriamo soltanto la composizione dell’aria. Negli antichissimi tempi della Bhagavad Gita, l’aria era colma di esseri spirituali positivi; aria profumata delle grandi foreste, colme di forza eterica=prana e l’anima vibrante nell’atmosfera. Si comprende come il corpo eterico – linga sharira – potesse venire potenziato al fine di risvegliare i vari chakra.
A parte ancora lo “stato di coscienza” del tutto diverso dal moderno e del quale non possiamo farci alcuna idea, negli ultimi secoli, soprattutto in occidente, soprattutto a causa della tantissime macchine in gioco, l’aria è in mas- sima parte inquinata ed è priva di anima.
Pensiamo in una grande città europea, americana ,ed anche asiatica, dove uno dei tanti guru, pone gli astanti accoccolati in terra ed insegna loro la tecnica respiratoria ritmica. Che cosa mai pensiamo possano respirare se non aria avvelenata? Il corpo eterico si colma di esseri elemen tari arimanici, è ovvio. Quale potrà essere il risultato? Conosciamo casi concreti di malattia polmonare – tbc – proprio per questo motivo!
Ora, che si possa ottenere dal Pranayama quanto si otteneva in quegli antichi tempi, è la grande illusione degli orientali, che non si rendono conto che i tempi mutano continuamente e così anche le condizioni della terra. Si illudono, sognano ed illudono, fanno sognare e addormentano i milioni di persone che ingenuamente li seguono: fenomeno molto negativo del quale neppure i più avveduti si accorgono.

Un’altra diversa classe di Entità Elementari è costituita dagli “esseri elementari della “nascita e della morte”. Sono “esseri di confine” che sarebbe necessario conoscere invece di perdersi un stupidaggini e banalità, come la maggior parte degli uomini di oggi, beati e addormentati dinanzi alla TV e agli stadi. Sono esseri che collaborano con le Entità Divino-Spirituali che guidano lo svilupparsi dell’evoluzione, affinché sul piano fisico abbia luogo la nascita e la morte. Ma sono esseri dediti alla distruzione e devastazione di tutto ciò che procura benessere all’uomo sul piano fisico. E affinché abbia luogo la nascita e la morte, le Entità Divine hanno bisogno dell’opera di tali Esseri Elementari. in quanto, loro stessi, non lo potrebbero. E che tutto ciò che nasce debba anche morire, viene devoluto a questi Esseri Elementari.
Tutte le incredibili scoperte ed invenzioni dalla metà del XIX° secolo in poi, con la scoperta ed applicazione dell’elettricità e magnetismo, la macchina a vapore, il motore a scoppio, l’aeroplano prima ad elica poi a reazione, e le tante stupefacenti invenzioni tecniche, il nu-
cleare e, buon ultima, l’informatica, sono dovute a questi esseri. Oramai dietro a tutto quanto viene realizzato, stan- no tali Esseri Elementari. Nei laboratori, officine, istituzioni di ricerca, nel commercio ecc. le ispirazioni vengono proprio da questi esseri: e l’uomo? è semplicemente il tramite, il mezzo – incosciente - affinché si realizzino, non potendolo loro stessi in quanto privi di un corpo fisico.
Tutto quanto l’uomo crea, inventa oggi, è motivo di mor- te, basta pensare ai medicinali così carichi di sostanze mortifere per combattere il solito virus: invece di tentare di creare per la guarigione e non per i virus, la terapia è diventata una sorta di safari, la cui meta è uccidere il virus invece di guarire il malato!
L’umanità va verso la catastrofe del pianeta, sia pure fra 5-6 mila anni. Difatti esso si sta disgregando lentamente, polverizzando, “atomizzando”. Ma ciò fa parte dell'evoluzione.

Claudio Gregorat

Claudio Gregorat
nato a Chiopris-Viscone (Udine) nel 1923, inizia giovanissimo gli studi musicali.
A 14 anni tenta la prima composizione e studia pianoforte e violoncello.
Più avanti continua gli studi di composizione ma, a causa della guerra, in modo piuttosto discontinuo, per cui si ritiene un autodidatta, pur avendo frequentato il corso di perfezionamento di composizione all'Accademia Musicale di Siena e il corso di direzione d'orchestra.
Fonda e dirige per vari anni il Coro Universitario Romano.
Più tardi è direttore del Coro del Teatro dell'Opera del Cairo. Abbandona poi questa attività per dedicarsi alla composizione.
Ha al suo attivo circa 150 opere di vario genere: solistiche, da camera, corali e sinfoniche.
Ha scritto numerosi saggi su questioni musicali e vari libri.

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