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Friday, May 14, 2021

Come farsi da soli un bel Libro delle Ombre vel Liber Spirituum

del Dr.X -M.G.O.-

Prima di tutto cerchiamo di capire cosa è un Libro delle Ombre.

In realtà non esisteva nessuna strega/mago così stupido da mettere per iscritto tutto il suo sapere. Preferiva "passare le consegne" a voce oppure camuffare abilmente quanto voleva lasciare ai posteri. C'è chi dice che le Lame dei Tarocchi non siano altro che un antichissimo Libro delle Ombre di cui solo pochi sanno decifrare il significato.

Nei Tarocchi del Mantegna, la Prudenza è raffigurata con in mano uno specchio, in cui si riflette il suo volto di giovane donzella, e un compasso con cui valuta tutto. Se guardiamo bene l’intera immagine, vedremo che tra i capelli appare un volto di vecchio e ai suoi piedi c’è un sirrush, un Drago babilonese….La Prudenza non è altro che l’altra faccia della Saggezza.
Una donzella protetta, come nelle migliori fiabe... che altro non sono che racconti iniziatici che si sono corrotti col passare del tempo.

Si potrebbe iniziare una discussione prendendo fiaba per fiaba e cercando di esaminare gli elementi magici "nascosti" o "segreti".

Il racconto di Alice che nel dormiveglia cade in un pozzo seguendo un bianconiglio non è solo un esercizio di scrittura... piuttosto è un modo "segreto" di raccontare la trasformazione di Alice che alla fine della storia, riemerge dal "sogno-pozzo" molto più sapiente di come ci era entrata.

I segreti sono segreti e allora, per evitare che occhi troppo curiosi possano guardare cose riservate a chi “è passato oltre lo Specchio”, sono nati gli “alfabeti - appunto – "segreti"”.

In realtà ogni Mago ha il suo particolare modo di annotare le cose, nessuno sarebbe così stupido da mettere il cifrario all’inizio del suo Libro delle Ombre.

Agrippa di Nettesheim, durante il medioevo, disse di aver trovato due libri magici molto antichi e di aver quindi messo le mani su alcuni alfabeti segreti che gli permisero di tradurre opere antichissime. Al giorno d’oggi gli alfabeti hanno le loro zone di utilizzo particolare che identificano la provenienza degli scritti: nel nord Europa si usano le Rune, l’atlanteano in Francia e in Italia il greco alessandrino, l’angelico (o enochiano) e il galileano.

In realtà, ogni mago continua imperterrito a scrivere le sue cose come gli pare e non rivelerà il segreto del codice che all’allievo a cui affiderà il suo Libro delle Ombre (che in genere è composto di pochissime pagine e facilmente occultabile).

La maggior parte delle “tavole alfabetiche” decriptate le troviamo nella “virga aurea” di FrateGiacomo Bonaventura di Scozia, bibliotecario di Paolo V (1616).

Diceva Ruggero Bacone: “i saggi, per nascondere i loro pensieri e scritti, hanno messo nei loro manoscritti una gran quantità di frasi, parole enigmatiche e figurative di modo che, come le scritture ebraiche, siriane e arabe, tali scritti risultino di difficile interpretazione.”

Se fosse tutto facile, tutti sarebbero capaci di trasformare la polvere in oro….

Simon ben Joachim, Moshè ben Nachman e Rabbi Moishè de Leon inventarono diversi alfabeti per trasmettere la Tradizione Ebraica: molti dei nomi degli angeli e della manifestazione del divino sono in lingua ebraica. Lo studio della formazione e dello sviluppo della magia ebraica è molto utile per comprendere lo sviluppo successivo di riti, invocazioni e delle varie cerimonie.

La scienza pantacolare in particolare, ha subito grandemente l’influsso ebraico, cristiano, egizio e assiro. Nel XIII secolo, la lingua ebraica sostituì la lingua ario-germanica nella diffusione dei Misteri; proprio a causa di questo “passaggio di consegne”, di cui si è perso gran parte del materiale, non possiamo più raggiungere il significato di alcuni scritti e la decifrazione di glifi indicanti luoghi magici.

Il sole, simbolo di vita e del successo, può significare sia un tesoro che documenti della massima importanza, il Globo del Mondo e essenzialmente simbolo di potenza mentre un cuore diviso in quattro o sormontato da una croce indica rigenerazione e misericordia.

Altro segno è la Chiave d’Oro o Ankh, la quale, partendo dal Tau indica un legame fra la sfera terrestre e quella celeste. Negli antichi manoscritti, l’indicazione di una Chiave d’oro posta come sigla finale, dava accesso alla comprensione della Verità nascosta a occhi profani.
Il disegno di una Spada indicava un pericolo: con la punta all’ingiù segnalava un pericolo da cui era necessario guardarsi, con la punta all’insù dava indicazioni per l’interpretazione dello scritto.

Fin dai tempi più antichi gli ebrei segnalavano la presenza di un Tempio occulto apponendo una Testa di Leone sulle case dove si poteva celebrare in tranquillità e sicurezza, mentre il segno del due indica gli scritti di quei maghi dotati della “seconda vista”: le “quartine” di Nostradamus non sono altro che uno scritto profetico doppiamente celato ai profani. I documenti contrassegnati con il numero sei, magari fra ornati e svolazzi, erano scritti totalmente inutili e offerti come polvere negli occhi per nascondere cose ben più profonde.


Libri utili, per avvicinarsi allo studio degli alfabeti segreti, sono:

Figures Hierogliphiques di Nicolas Flamel -

il mistero delle Cattedrali” di Fulcanelli –

esoterismo e simbolo” di Schwaller de Lubicz.


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