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Monday, November 10, 2025

S.A.T.O.R.: IPOTESI DI LETTURA

Di Elena Paredi


Il Quadrato Magico SATOR, un'iscrizione latina palindroma composta dalle cinque parole SATOR, AREPO, TENET, OPERA, ROTAS, è uno dei simboli più enigmatici e dibattuti della storia, oggetto di innumerevoli interpretazioni in ambito esoterico e iniziatico.

Presente in contesti molto diversi, dalle rovine di Pompei (prima del 79 d.C.) alle pareti di chiese medievali e ai testi alchemici, la sua perfetta simmetria e l'apparente complessità della sua traduzione letterale ("Il seminatore Arepo tiene con il lavoro le ruote") hanno spinto a cercare un significato più profondo, celato, come si conviene a un vero "quadrato magico".

Il Nucleo Esoterico e Alchemico

In ottica esoterica, il SATOR non è una semplice frase, ma un mandala verbale, una formula di potere che descrive il ciclo cosmico, l'opera divina e la relazione tra l'uomo e il Creato.

SATOR (Il Seminatore/Creatore): Simboleggia il principio attivo, la fonte di ogni manifestazione, l'energia primordiale. Spesso è identificato con la Divinità Creatrice (sia essa il Dio cristiano, il "Logos Seminale" stoico o Saturno, dio dell'agricoltura e del tempo). In senso iniziatico, rappresenta la scintilla divina o il "Seme" di conoscenza che deve essere coltivato nell'anima dell'iniziato.

ROTAS (Le Ruote): Posta all'inizio e alla fine (se letto al contrario), simboleggia il ciclo cosmico, il tempo che scorre, il destino (la Ruota del Fato) e l'eterno ritorno. Rappresenta l'universo manifestato e la necessità di superare il ciclo della reincarnazione (il "girare delle ruote") per raggiungere la liberazione.

OPERA (Le Opere/Il Lavoro): Si riferisce all'azione, all'attuazione, ma soprattutto, in chiave iniziatica, all'Opus Magnum alchemico. È l'intenso lavoro spirituale e interiore che l'iniziato deve compiere su sé stesso per trasformare il piombo (la materia grezza, l'uomo non illuminato) in oro (lo spirito purificato).

TENET (Egli Tiene/Egli Sostiene): Posizionata in modo cruciale al centro del quadrato e formando una croce perfetta, rappresenta la forza di coesione, la Legge Universale che mantiene l'ordine nel caos. Il suo posizionamento centrale suggerisce che il principio che "tiene insieme" ogni cosa è il nucleo della formula. Per i cristiani esoterici, questa parola al centro formava il monogramma di Cristo o l'iscrizione della Croce, fungendo da cripto-preghiera (il riarrangiamento delle lettere SATOR in PATER NOSTER con le lettere A e O per Alfa e Omega è una delle più celebri decrittazioni).

AREPO: È l'unica parola che non ha un chiaro equivalente nel latino classico, il che alimenta il mistero. Le interpretazioni esoteriche lo vedono spesso come un nome proprio simbolico o un termine di origine non latina, come:

Aratro: Lo strumento con cui si lavora la terra, simboleggiando il mezzo con cui il Creatore modella il mondo o con cui l'iniziato lavora la sua anima.

Pace/Respiro (da radici celtiche o etrusche): Il soffio vitale o l'equilibrio interiore necessario per l'Opera.

Il Percorso Iniziatico Nascosto

Nell'esoterismo, il quadrato SATOR diventa una mappa o un promemoria per il cammino dell'iniziato:

L'Equilibrio di Centro: La parola TENET al centro simboleggia il punto di equilibrio e la stabilità necessaria per l'iniziato. È il Punto Zero, il momento presente in cui il potere dell'atto creativo (SATOR) e il ciclo del destino (ROTAS) si incontrano e vengono controllati.

La Doppia Lettura: La lettura bustrofedica (a serpente) o circolare del quadrato, che può essere letta in quattro direzioni, descrive l'interconnessione tra le polarità (alto/basso, interno/esterno), un concetto fondamentale nell'Ermetismo ("Ciò che è in basso è come ciò che è in alto, e ciò che è in alto è come ciò che è in basso").

Il Quadrato SATOR è un potente sigillo che racchiude in cinque parole il mistero della creazione e della redenzione. Per chi segue un percorso iniziatico, non è solo un enigma da risolvere, ma uno specchio in cui riflettere l'eterno dramma del Seme (SATOR) che, attraverso l'impegno (OPERA), cerca di trascendere la ruota del destino (ROTAS), mantenuto in equilibrio dalla Legge universale (TENET), grazie a un misterioso veicolo o strumento (AREPO).

L'Ipotesi Celtica della parola AREPO: "Il Carro" o "L'Aratro"

La parola Arepo non esiste nel latino classico, il che rappresenta il maggiore ostacolo alla traduzione letterale del quadrato. L'ipotesi celtica risolve questo problema suggerendo quanto segue:

Termine Celtico: Nelle antiche Gallie (l'area celtica poi romanizzata, come la Gallia Lugdunense), si usava un termine, forse *arepus (o simile, come àrepos), per indicare un particolare tipo di carro o aratro.

Latinizzazione: Si presume che arepus sia stato latinizzato in Arepo e utilizzato nel quadrato con la funzione di ablativo strumentale (complemento di mezzo), sebbene questa costruzione grammaticale sia insolita in una semplice iscrizione.

Traduzione Logica: Adottando questa interpretazione, la frase acquisisce un senso agrario e cosmico più coerente:

"SATOR (Il Seminatore) AREPO (con il carro/aratro) TENET (tiene/dirige) OPERA (con cura/le opere) ROTAS (le ruote)."

In senso letterale, è l'agricoltore che usa il suo attrezzo. In senso simbolico ed esoterico, può essere letto come: Il Creatore, con il suo strumento o veicolo (il carro, l'universo in movimento), dirige e sostiene le ruote del destino/del cosmo.

Rilevanza Esoterica e Iniziatica

Se si accetta l'origine celtica di Arepo come "carro" o "aratro", il suo significato iniziatico si rafforza:

L'Aratro come Strumento di Lavoro: L'aratro (o il carro che lo porta) è lo strumento che lavora la terra. Simbolicamente, rappresenta l'azione (l'Opera) o il mezzo attraverso cui il Seminatore Divino (SATOR) modella la materia. Per l'iniziato, è lo strumento di introspezione e disciplina che gli permette di "arare" la sua psiche per farvi germogliare la conoscenza.

Il Carro come Veicolo: Il carro è un veicolo di transito, un mezzo per viaggiare attraverso i mondi o i piani dell'esistenza. L'iniziato usa l'Arepo (il proprio corpo, la disciplina, la via) per dirigere le Rotas (le ruote del Karma o del Fato).